Il 18 ottobre del 1971, la Corte Suprema israeliana mise al bando il partito di estrema destra e ultranazionalista Kach, la cui storia racconta molto della politica e dell’ideologia di parte di Israele. Il partito politico Kach emerse in Israele con radici profondamente nazionaliste e sioniste. Fondato nel 1971 dal rabbino Meir Kahane, originario degli Stati Uniti, il partito aveva un’agenda chiaramente definita volta all’affermazione dell’identità ebraica nella regione. Tuttavia, non riuscì a fare breccia nella politica israeliana, almeno inizialmente, mancando la rappresentanza parlamentare nelle sue prime apparizioni elettorali.
Storia del Kach: ascesa e declino
Tutto cambiò nel 1984 quando, contro ogni aspettativa, il Kach ottenne un seggio alla Knesset, rappresentato proprio da Kahane. Ma la gioia fu breve. Kahane fu tragicamente assassinato da un arabo in un incontro pubblico negli Stati Uniti nel 1990. L’ombra dell’estremismo gettò un’ulteriore nube sull’eredità del Kach quando, postumo all’assassinio di Kahane, emersero legami sospetti tra l’assassino e reti terroristiche globali.
Dopo la morte di Kahane, il movimento Kach subì una scissione, dando vita a due distinti gruppi: il Kach originale e il Kahane Chai, che tradotto significa “Lunga vita a Kahane“. Quest’ultimo venne guidato dal figlio di Kahane, Binyamin, anche lui ucciso nel 2000 in Cisgiordania. David Sheen, noto giornalista investigativo, ha osservato come il movimento abbia cercato di perpetuare la visione di Kahane proprio attraverso suo figlio.
Il massacro di Hebron: il punto di non ritorno
Nel 1994, un evento scioccante segnò un cambiamento drastico nella percezione pubblica e governativa del Kach e del Kahane Chai. Baruch Goldstein, un estremista legato all’ideologia del Kach, uccise 29 musulmani in preghiera a Hebron. Questo tragico episodio spinse il governo israeliano a classificare sia il Kach che il Kahane Chai come organizzazioni terroristiche.
Storia del Kach: filosofia, ideologia e principi guida
Il Kach aveva alcune chiare convinzioni ideologiche, che possono essere riassunte come segue:
- La Grande Israele: una ferma credenza nella necessità di un’Israele che comprendesse tutte le sue frontiere bibliche.
- Priorità demografica ebraica: una visione secondo cui gli arabi dovrebbero essere trasferiti in altri paesi arabi.
- Reiezione della democrazia: secondo il Kach, la democrazia era contraria ai principi giudaici.
- Stato religioso: l’importanza della Halakha, la legge religiosa giudaica, come base per lo stato.
- Uso della violenza: il Kach credeva che la violenza fosse un mezzo legittimo per raggiungere i suoi obiettivi.
L’approccio di Kahane è stato considerato radicale ed effettivamente lo era. Il rabbino era noto per la sua ideologia suprematista ebraica e per le sue opinioni fortemente antipalestinesi. Le sue politiche erano audaci ed estreme: auspicava l’espulsione dei palestinesi da Israele e dai territori occupati e l’instaurazione di uno Stato regolato dalla legge ebraica. Tali posizioni, però, gli hanno fatto guadagnare un ruolo marginale nella Knesset, con molti colleghi parlamentari che scelsero di ignorare o boicottare le sue iniziative.
L’eredità del Kach nell’era moderna
Nonostante le sfide e le controversie, l’ideologia del Kach non è scomparsa. Con l’avvento del 21° secolo, diverse organizzazioni sorsero, cercando di perpetuare gli ideali del Kach, e molte di queste organizzazioni sono state etichettate come terroristiche da vari governi, tra cui quello americano.
Un punto particolarmente degno di nota nella storia recente del movimento è stato quando gli Stati Uniti, a maggio 2022, hanno deciso di rimuovere Kahane Chai dalla loro lista di organizzazioni terroristiche estere, una mossa che ha sollevato molte polemiche a livello internazionale. La motivazione? L’organizzazione è inattiva. Tuttavia, diversi esperti hanno espresso opinione contraria, affermando invece che l’ideologia del gruppo stesse rinascendo.
In effetti, anche se i fondamenti di Kach possono sembrare cosa del passato, l’ideologia del Kahanismo persiste. Itamar Ben-Gvir, un seguace delle dottrine di Kahane, ha visto una rinascita di questo credo, riuscendo ad ottenere un seggio nella Knesset nel 2021. Molti ritengono che il suo partito, Otzma Yehudit, sia un’incarnazione moderna di Kach. La sua ideologia prevede l’annessione della Cisgiordania e il rifiuto dell’idea di uno Stato Palestinese, con al contempo la volontà di cancellare gli accordi di Oslo. Inoltre, tra le richieste del partito figura anche la deportazione degli estremisti arabi, nonché una intensificazione dello studio della storia ebraica sin dalle scuole elementari.
La storia del Kach prosegue nel governo?
Il primo ministro Netanyahu ha dato spazio a figure come Belazel Smotrich, figura prominente del Sionismo religioso, e il già citato Itamar Ben Gvir: entrambi sono noti per le loro visioni estreme di destra. Questa decisione sembra essere stata presa al fine di consolidare una maggioranza parlamentare, ma ha avuto l’effetto di agitare l’ambiente politico interno.
La riforma della giustizia, in particolare, ha sollevato molte preoccupazioni, portando migliaia di persone a manifestare. Addirittura, settori chiave dell’economia israeliana, come l’industria tecnologica, hanno espresso il loro disaccordo, mentre alcuni militari si sono opposti a certi ordini.
La direzione in cui si sta muovendo Israele sta suscitando dubbi sulla sostenibilità della sua democrazia e sul rispetto dei diritti dei cittadini. Prima del nuovo conflitto con Hamas, i frequenti scontri nei territori e l’escalation di proteste interne erano letti come chiari segni di una nazione in tumulto.
Con cinque elezioni svoltesi in soli quattro anni e una maggioranza parlamentare precaria, si sono spesso sollevate domande legittime sulla stabilità del paese. La preoccupazione è cresciuta anche a livello internazionale, con alleati tradizionali che hanno espresso preoccupazione per le azioni recenti del governo.
Cosa significa estrema destra in Israele?
L’estrema destra in Israele non ha una definizione univoca, ma è indicativa di posizioni decise su vari temi, tra cui il conflitto israelo-palestinese, la relazione tra Stato e religione, i diritti della Corte Suprema e quelli LGBTQ.
Nel novembre 2022, sette partiti formarono la coalizione di Netanyahu, con molti di questi che si posizionano all’estrema destra su diversi argomenti. Il blocco Sionismo Religioso detiene 14 dei 120 seggi e al suo interno si annovera Potere Ebraico, un partito dalle radici profonde legate a movimenti precedenti e che ha avuto un percorso controverso nel panorama politico israeliano. Grazie alle alleanze politiche, questa entità ha potuto accrescere la sua rappresentanza e influenza.
A guidare Sionismo Religioso è l’Unione Nazionale, che rappresenta la comunità ortodossa sionista e i coloni della Cisgiordania. Questa entità ha avuto un’evoluzione notevole dal suo inizio, spostandosi progressivamente verso posizioni di estrema destra. Le posizioni radicali assunte dai suoi leader nel contesto dei conflitti con i palestinesi ne sono una chiara testimonianza.
Noam, la componente più piccola di “Sionismo Religioso”, ha una visione distintamente religiosa e nazionalista, ma con un’enfasi particolare. Il suo credo si fonda sulla necessità di proteggere Israele dalle idee globali progressiste che percepisce come minacciose per la famiglia tradizionale.
Netanyahu ha giocato un ruolo cruciale nell’influenzare l’equilibrio del potere in Israele, cercando di creare coalizioni con partiti di estrema destra. La sua capacità di formare alleanze con queste entità ha portato ad un’accentuata deriva verso l’estrema destra del suo partito, il Likud, nonostante le sue origini nazional-liberali.
Anche partiti ultra-ortodossi, come Shas ed Ebraismo Unito della Torah, hanno avuto una storia variabile in termini di alleanze politiche. Sebbene in passato abbiano collaborato con coalizioni di centrosinistra, oggi mostrano una forte inclinazione verso la destra. L’aumento del loro peso nella società israeliana li ha portati a cercare di esercitare un maggiore controllo religioso.
Il Canale 14
Canale 14 è un canale televisivo israeliano che ha guadagnato grande influenza in tempi recenti, specialmente con la crescente polarizzazione politica in Israele. Nato meno di dieci anni fa come canale di divulgazione della cultura ebraica, si è poi focalizzato sui temi politici e oggi è uno dei più seguiti, spesso associato come organo di propaganda per il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Con il crescere della crisi politica dovuta alla riforma del sistema giudiziario, la polarizzazione si è intensificata, e Canale 14 ha spesso ribadito le posizioni dell’estrema destra e ultraortodossa che supporta Netanyahu. Accuse contro l’opposizione, teorie del complotto e un’aperta associazione con le ideologie di destra sono diventate comuni sul canale.
Fondato nel 2014 come Canale 20, Yitzchak Mirilashvili, co-fondatore di VKontakte, è il suo principale azionista. Il canale si rivolge principalmente a un pubblico conservatore e tradizionalista, rispettando tradizioni come non trasmettere durante lo Shabbat. La sua popolarità è cresciuta quando tratta di argomenti politici e divisivi, con trasmissioni come “I patrioti” tra le più seguite.