Il caso dell’ospedale bombardato a Gaza presumibilmente dall’esercito di Israele ieri ha suscitato tantissima indignazione in tutto il mondo. Israele nega di aver attaccato il nosocomio mentre la Comunità internazionale condanna anche in maniera quasi unanime l’attacco.

Ospedale bombardato a Gaza, Israele nega

Un inferno di fuoco e fiamme nel quale sono rimasti coinvolti tantissimi civili, per lo più persone ferite e bambini. In tutto si contano 500 vittime. Di fronte a queste immagini non c’è scusa che tenga, l’azione – che Israele nega- è stata condannata ampiamente dalla comunità internazionale. Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annullato la tappa in Giordania di oggi dopo che il Presidente palestinese Abu Mazen e il Ministero degli Esteri della Giordania hanno detto che non avrebbero più partecipato al vertice a seguito alla distruzione dell’ospedale di Gaza. Il presidente statunitense ha inoltre inviato le sue condoglianze per l’attacco al nosocomio.

Nella notte il ministro degli Esteri e vicepremier Tajani ha espresso sgomento e dolore per le vittime del bombardamento ed ha ribadito l’importanza di proteggere i civili. Dello stesso avviso il presidente francese Macron che ha definito l’attacco ingiustificabile e ha chiesto l’apertura senza indugio di corridoi umanitari nella Striscia di Gaza ed un’inchiesta approfondita sull’attacco all’ospedale. Chiede un’inchiesta anche il cancelliere Scholz.

Il “botta e risposta” tra Israele e la Jihad palestinese

Israele nega fermamente l’attacco e fa ricadere tutte le accuse su Hamas insistendo che il missile era palestinese ed ha sbagliato traiettoria finendo sul nosocomio ed uccidendo 500 persone. La risposta della Jihad palestinese non si è fatta attendere ed ha affermato che gli ospedali nella Striscia di Gaza hanno ricevuto avvisi di evacuazione prima di essere colpiti dagli attacchi.

Von der Leyen: “Accertare responsabilità”

Un ospedale di Gaza è stato trasformato in un inferno di fuoco” è il commento della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo all’Eurocamera che ha descritto le scene dell’ospedale Al Ahli come orribili e angoscianti. Un atto per il quale non ci sono scuse e per questo la presidente della Commissione europea chiede che i fatti vengano accertati e i responsabili consegnati alla giustizia:

Israele ha il diritto all’autodifesa, in linea con il diritto internazionale. Hamas è un’organizzazione terrorista. E anche il popolo palestinese soffre per questo terrore. E noi dobbiamo sostenerli. Non c’è contraddizione nella solidarietà con Israele e nell’agire per i bisogni umanitari dei palestinesi. Solo se diciamo con chiarezza che Israele ha diritto di difendersi abbiamo la credibilità per dire che la sua difesa deve essere in linea con i principi democratici e umanitari

Von der Leyen ha poi chiarito che nessun finanziamento europeo è mai andato ad Hamas:

“L’Unione europea è sempre stata il più grande donatore internazionale alla Palestina. E questo non cambierà. Ma con l’evolversi della situazione sul campo, è anche essenziale rivedere con urgenza e attenzione la nostra assistenza finanziaria alla Palestina. I finanziamenti dell’Ue non sono mai andati ad Hamas o ad altre entità terroristiche. E non lo faranno mai”

La condanna della Russia

Un crimine e un atto disumano la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, alla radio Sputnik ha definito così l’attacco all’ospedale di Gaza. Zakharova ha detto poi che la situazione in Medio Oriente non si sta sviluppando in modo autonomo puntando il dito contro Washington e Londra:


“Il numero delle vittime è sconcertante, la situazione è andata ben oltre la regione. Si tratta di una catastrofe umanitaria globale su scala globale”

Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev ha definito su Telegram l’attacco all’ospedale nella Striscia di Gaza “un crimine di guerra” indicando come responsabili gli Stati Uniti:


“La responsabilità finale dell’attacco all’ospedale ricade su coloro che cinicamente traggono profitto dalle guerre in diversi Paesi e in diversi Continenti su coloro che distribuiscono sconsideratamente somme colossali di denaro per le armi, caricando il loro arsenale, su coloro che proclamano falsamente la propria missione globale per proteggere i valori democratici, cioè gli Stati Uniti d’America”