Il bonus mobili registrerà un taglio di 3.000 euro dal 1° gennaio 2024. Bisogna quindi fare presto per ottenere un’agevolazione più alta sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici connessi ai lavori di ristrutturazione degli immobili. Nel testo del disegno di legge di Bilancio 2024, approvato nella giornata del 16 ottobre dal Consiglio dei ministri, non vi è alcuna variazione rispetto a quanto prevedeva l’attuale disciplina. Pertanto il bonus mobili subirà un dimezzamento dopo la conclusione di quest’anno.

La situazione degli altri bonus edilizi (cosiddetti “minori”), è quella di agevolazioni che volgono al termine della propria validità. Nella Manovra 2024 non si dice nulla in merito al bonus sulle Case green, consistente nell’agevolazione che compete a chi effettui investimenti su immobili in classe “A” o “B” con detrazione dell’Iva.

Trova conferma invece il bonus casa (ristrutturazioni) al 50 per cento, come l’eco bonus. In ambito di superbonus, invece, non ci sarà più il 110% sulle villette, nemmeno con percentuali dimezzate.

Bonus mobili, taglio di 3.000 euro dal 1° gennaio 2024

Agevolazione fiscale dimezzata per il bonus mobili ed elettrodomestici, il vantaggio che consente la detrazione fiscale degli acquisti effettuati per la casa e collegati a una ristrutturazione effettuata. Il relativo bonus, che nel 2023 consente la detrazione fiscale del 50% su un massimo di spesa di 8.000 euro per un vantaggio totale di 4.000 euro, nel 2024 scenderà come tetto massimo. Infatti, l’importo limite della spesa sarà abbassato a 5.000 euro, con la perdita di 3.000 euro. Di conseguenza, la detrazione fiscale del 50% produrrà un’agevolazione totale di 2.500 euro, 1.500 euro in meno rispetto a quest’anno.

Il bonus ha subito ribassi più volte dalla normativa (considerando un massimo di spesa che era fissato in 16.000 euro). Nel disegno di legge di Bilancio 2024 approvato dal Consiglio dei ministri due giorni fa non è stata fatta alcuna variazione. Ciò significa che, a meno di ulteriori interventi dell’ultima ora, sarà necessario accelerare con gli acquisti per farli rientrare nel 2023, a meno che non si voglia perdere una quota del bonus spettante rimandando l’esborso al nuovo anno.

Bonus mobili 2024, chi può richiederlo e qual è l’importo dell’agevolazione

Per quanto riguarda gli altri bonus edilizi, il disegno di legge di Bilancio 2024 non interviene sulle Case green, l’agevolazione spettante per i contribuenti per gli acquisti di edifici in classe energetica “A” o “B”. Il bonus si configura come una detrazione Irpef del 50% dell’Iva pagata per comprare l’immobile stesso. Per ottenere lo sconto, l’acquirente deve rivolgersi a un’impresa costruttrice oppure a un organismo di investimento collettivo del risparmio immobiliare (Oicr). Il bonus è stato introdotto nella scorsa legge di Bilancio non trovando, tuttavia, seguito nella Manovra che il governo guidato da Giorgia Meloni si appresta a varare in autunno.

Pertanto, potranno ottenere l’agevolazione i contribuenti che effettueranno l’acquisto di un immobile entro il 31 dicembre 2023. La detrazione fiscale del 50% di Iva si effettua nei dieci anni successivi. La conferma di questo bonus non sarebbe stata particolarmente impegnativa per il governo: si ipotizza una spesa sui conti pubblici di 15 milioni di euro.

Superbonus, ecco la situazione delle agevolazioni del prossimo anno

Riguardo agli altri bonus edilizi e al superbonus, non ci saranno particolari novità nel prossimo anno dalla legge di Bilancio 2024. Il superbonus dovrebbe sparire per quanto concerne le villette, il cui termine del 31 dicembre 2023 coincide anche con la fine del 110% (per i contribuenti che sono riusciti ad agganciare la proroga) o del 90% (per i lavori partiti nel 2023).

Andranno avanti nel nuovo anno i bonus casa per le ristrutturazioni, con percentuale di detrazione fiscale del 50%, l’eco bonus, il sisma bonus e il bonus verde. Per il secondo anno, ci si potrà avvalere del bonus di abbattimento delle barriere architettoniche, con l’agevolazione del 75 per cento, sfruttabile anche come cessione del credito d’imposta o come sconto in fattura.