Su cessione dei crediti d’imposta e sconti in fattura del superbonus e bonus edilizi arriva la nuova piattaforma adottata dalla Regione Veneto. Il progetto prevede l’istituzione di un punto di incontro tra chi vende i crediti e chi li acquista. Qualche anticipazione era già trapelata negli ultimi giorni. Adesso la Regione ha raggiunto l’accordo quadro che consente la pubblicazione di bandi relativi alla circolazione dei bonus edilizi.
Il progetto si concretizzerà con la creazione di una pagina web a cura di Sibonus, la piattaforma di InfoCamere, società della Camera di commercio, insieme alla collaborazione di sette Casse previdenziali locali di professionisti che garantiranno tariffe contenute per i contribuenti nelle operazioni di compravendita dei bonus.
Cessione crediti superbonus e bonus Regione Veneto: ecco come funziona la nuova piattaforma
La discesa in campo delle regioni sullo sblocco dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura del superbonus e dei bonus edilizi è stata colta dal Veneto con la creazione di una nuova piattaforma a cura di Sibonus e di InfoCamere. Lo spazio web consentirà ai contribuenti e alle imprese che vogliano vendere e acquistare i crediti d’imposta derivanti dai lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione agevolati, di poter uscire dall’impasse dei bonus bloccati.
Il Veneto segue la Regione Basilicata, apripista nelle modalità di sblocco dei crediti mediante gli acquisti delle società partecipate e di diritto privato, il Lazio e il Piemonte. Altre regioni sono in procinto di adottare delibere simili per tentare di liberare plafond fiscale dei superbonus rimasti incagliati. Secondo gli ultimi dati risalenti alla scorsa primavera, i bonus rimasti bloccati ammonterebbero a 30 miliardi di euro in tutta Italia.
Cessione crediti superbonus piattaforma, chi può vendere o acquistare i bonus edilizi?
In concreto, la nuova piattaforma per lo sblocco dei crediti d’imposta del superbonus dovrebbe funzionare come una pagina internet dedicata allo scambio dei bonus. La piattaforma servirà alla pubblicazione dei bandi, da suddividere per tipi di bonus edilizi. In base a questi ultimi, sia le imprese che i contribuenti privati potranno pubblicare i loro annunci di vendita o di acquisto, a iniziare dal superbonus.
Le graduatorie, di imprese e contribuenti, rimarranno distinte. Ciascun bando pubblicato dovrà riportare anche i requisiti richiesti per l’accesso. Ad esempio, criterio di preferenza sarà quello dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), in modo da favorire i contribuenti che abbiano minore capacità fiscale, soprattutto per quanto attiene al superbonus 90% già in vigore nel 2023. Tra le preferenze figura anche l’anzianità dell’intervento realizzato.
Il funzionamento della piattaforma dei crediti d’imposta prevede anche dei tetti di importo. I crediti d’imposta cedibili dovranno avere un importo massimo di 200.000 euro, sia per le aziende che per i contribuenti privati. L’obiettivo è quello di favorire il maggior numero di contribuenti possibile, evitando la concentrazione dei bonus edilizi su pochi soggetti.
Bonus edilizi, come vendere a acquistare?
Interessanti sono le modalità in base alle quali saranno pubblicati i crediti d’imposta dei bonus in vendita sulla piattaforma. Infatti, i bandi dovranno contenere il prezzo di cessione, con l’obiettivo di evitare speculazioni soprattutto ai danni dei contribuenti privati. Il rischio che si vuole contenere è quello che i contribuenti, pur di vendere i propri bonus, si accontentino di percentuali di acquisto, da parte degli operatori, particolarmente penalizzanti.
A supportare le operazioni di acquisto e di vendita del superbonus e degli altri bonus edilizi ci saranno gli Ordini dei professionisti, in particolare dei commercialisti, che garantiranno tariffe agevolate. Il supporto riguarderà sia la partecipazione ai bandi pubblicati, sia lo stesso inserimento dell’annuncio di vendita sulla piattaforma.
Tra i soggetti che possono acquistare i bonus – che poi verranno utilizzati in compensazione con il modello F24 – non potranno esserci le aziende partecipate della Regione Veneto. L’accesso, quindi, sarà garantito alle società al di fuori del perimetro della Pubblica amministrazione e, in generale, da tutte le imprese che utilizzano già la piattaforma Sibonus.