Ancora poche ore e l‘Italia scenderà in campo contro l’Inghilterra. Partita da non sbagliare, al netto di una squadra sulla carta più forte, Luciano Spalletti vuole una prestazione da “veri calciatori“, al netto di quelli che potranno essere gli impegni più probanti in vista di novembre. Di fronte i Tre Leoni che in questo momento sono più avanti nel loro percorso di crescita, ma non per questo imbattibili”.

Bisognerà adattarsi alle situazioni”, una visione camaleontica da parte di Franco Colomba, con l’ex tecnico di Bologna e Reggina che intervenuto a “A Tutto Sport” su Cusano News 7 ha voluto dare una sua personale lettura non solo sul match di questa sera, ma anche sul caso “Betting che sta mettendo spalle al muro la Serie A, e delle risposte che molti giocatori dovranno dare alla ripresa del campionato, specie in casa Napoli, dove Garcia avrà il suo gran da fare: “Bisogna avere solidarietà con lui”.

Mister, oggi impegno importante per l’Italia contro l’Inghilterra

“È chiaro che questo è un appuntamento di livello. L’Inghilterra è una squadra molto forte fisicamente e tecnicamente, è un confronto che potrà dire qualcosa in più per noi. E’ ovvio che non sarà semplice, almeno in partenza, ad essere propositivi con autorità e automatismi dati i possibili cambi di formazione, ma i giocatori si allenano insieme da un po’, dunque mi auguro che si possa assistere ad una bella partita”.

Spalletti non vuole scuse, chiede una prova di livello senza pensare agli impegni più abbordabili che verranno. Troppa pressione in queste parole?

“Non credo, sono professionisti abituati a queste situazioni. Certo, parliamo della Nazionale e in una partita come quella di stasera potranno sentire un po’ di più la pressione, ma mi sembra che Spalletti stia toccando i tasti giusti, sa che quando si arriva in Nazionale bisogna rendere al massimo e per farlo bisogna essere consapevoli con la testa, dunque ulteriori stimoli ben vengano”.

Come si batte una squadra forte come l’Inghilterra?

“Bisognerà adattarsi alle varie situazioni in corso. Ci saranno momenti in cui bisognerà tenere in mano la partita, e non sarà facile dato che gli inglesi sono una squadra aggressiva. Poi ci sarà il momento in cui bisognerà cercare di essere rapidi nelle ripartenze quando attaccheranno. Bisognerà alternare le fasi in base alla situazione”.

Si aspetta una gabbia su Bellingham, o concentrarsi troppo su un unico giocatore rischia di essere un boomerang?

“Indubbiamente parliamo di un giocatore molto forte a livello tecnico, che lascia il segno. Così come molti altri elementi. Bisognerà essere bravi a fare filtro, raddoppiando anche sugli esterni. L’Inghilterra punta sulla fisicità ma anche sulla qualità, e Bellingham da questo punto di vista è un fiore all’occhiello”.

Si aspetta qualche exploit individuale nell’Italia stasera?

“No, il calcio è un gioco di squadra, non c’è da puntare solo sul singolo. A me interessa che funzioni il collettivo. Certo se Frattesi si propone come ha sempre ha fatto sarebbe una buona cosa”.

Che idea si è fatto del caso Betting? Il problema ludopatia ha messo in luce il fatto che il nostro calcio pensa troppo al guadagno non accorgendosi dei problemi dei ragazzi?

“E’ inevitabile che possa sopraggiungere questo pensiero. Bisogna darsi una regolata, se si arriva su tutti i giornali e televisioni a parlare solo di scommesse, è inevitabile che una persona fuori e dentro il calcio possa cadere in tentazione. Se poi ci si lascia coinvolgere al 100% si comincia  a parlare di ludopatia e poi non se ne può più fare a meno. Mi dispiace per questi ragazzi che si sono fatti coinvolgere, ma intorno a loro c’è un movimento orientato a questo, e i calciatori non sono immuni”.

Serve una figura capace di tenerli con i piedi per terra?

“Hanno dei procuratori, una società, le famiglie. Bisogna stargli addosso perché se li lasci un attimo le tentazioni sono tante, ma questo vale per tutti, non c’è un limite sociale o di categoria”.

Lascierà il segno questa vicenda?

“Lo sta già lasciando, nel tempo questo problema si ripropone. Servono persone che abbiano a cuore la situazione per poi educare attraverso vari punti, come con la scuola, le società o i procuratori che devono servire anche a questo”.

Tra poco torna anche la Serie A. Il Napoli è chiamato a risollevarsi, con Garcia che non può sbagliare. Il rischio per il tecnico francese è quello di lavorare in un ambiente ostile?

“Di sicuro non ce l’ha a favore. Garcia si è trovato di fronte grossi problemi perché ha sostituito un allenatore nel cuore del mondo Napoli, quindi per lui è stato più complicato. Se Spalletti poi ha vinto il campionato a metà stagione, Garcia ha dovuto gestire delle sconfitte iniziali che hanno innervosito l’ambiente. Bisognerebbe avere solidarietà per lui, ma il calcio è questo, ora deve riuscire a riconquistare i giocatori dopo alcune scelte, tecnicamente giuste, ma che a livello ambientale non è piaciuta. Anche la squadra lo deve aiutare”.

Tanti i gesti di stizza dei giocatori. Devono stare attenti i calciatori in certi atteggiamenti?

“Per quanto mi riguarda ho sentito le parole di Di Lorenzo e mi è piaciuto molto. Sono contento che sia un vero capitano, ha fatto notare la cosa ai compagni, non si può ogni volta reagire in malo modo. Può essere una sostituzione per svariati motivi, e va accettata. Se poi ci sono problemi si risolvono nello spogliatoio. Ma se non ci si aiuta a mantenere l’ambiente sereno, diventa un problema non da poco. Le grandi squadre risolvono i problemi nello spogliatoio”.

Che idea si è fatto sulle parole di Immobile? Poteva risparmiarsele?

“Immobile ha sempre dato tutto, se ora non gli riesce qualcosa sente bruciare la terra sotto i piedi. E’ un ragazzo positivo, per me è stato solamente uno sfogo che fa seguito a tantissimi problemi fisiciha solo bisogno di ritrovare continuità. Certo. L’età passa anche per lui, deve gestirsi e capire che le scelte tecniche vanno accettate, ma che sia un trascinatore non è in dubbio”.