I cambiamenti climatici hanno un impatto sulla vita di tutti i giorni a partire dalle temperature. Il 2023 è ai primi posti delle classifiche di tutto il mondo per quanto riguarda gli anni più caldi mai registrati. La temperatura media della terra e degli oceani è, in media, superiore di 1,1 grado rispetto alle passate annate. I dati in questione emergono da uno studio condotto dalla Coldiretti per quanto riguarda il caso italiano, si rifanno però alla banca dati mondiale (il National Climatic Data Centre). L’istituto si occupa di registrare le temperature mondiali dal 1850 ad oggi.

Clima, il 2023 è il secondo anno più caldo; in Italia un grado in più al nord

Il record del 2023 in quanto anno tra i più caldi della storia ha un suo riflesso anche in Italia. In particolare nelle regioni del Nord si è registrata una differenza di oltre un grado rispetto alla media (1,02 nello specifico). Un altro dettaglio non irrilevante è dato dal fatto che gli anni più roventi degli ultimi duecento anni si concentrano nell’ultimo decennio, segno di una tendenza che si sta aggravando in maniera progressiva. Gli anni in questione sono 2014, 2015, 2018, 2019, 2020 e 2022. Ufficialmente il 2023 non è ancora concluso e non può ancora essere inserito nella lista ma ha già dimostrato di essere tra i più caldi in assoluto.

Clima, non solo clima bollente nelle città italiane

Il clima bollente è stato un segnale tangibile da parte di tutti nella penisola italiana, con alcune regioni che sono rimaste per settimane nella morsa di un caldo torrido. La colonnina di mercurio segnava oltre 40 gradi in molte città italiane, causando ondate di calore e provocando anche alcuni decessi, soprattutto tra le fasce più fragili della popolazione.

Oltre a questo, però, il 2023 è stato fino ad ora costellato da una grande quantità di eventi estremi, ripetuti con una cadenza quasi regolare che in passato non si erano registrati con una simile frequenza. Dalle grandinate alle trombe d’aria a vere e proprie tempeste di vento e bombe d’acqua, causando danni anche molto ingenti. Tra i mesi peggiori si ricordano senza dubbio giugno e luglio, con quest’ultimo che ha messo in ginocchio la Romagna a causa di un’alluvione e Milano, con un nubifragio mai visto prima in grado di allagare case e sradicare alberi in tutta la città.