La guerra di Israele contro Palestina ed Hamas continua a fare danni e a mietere vittime. Secondo fonti palestinesi, nella striscia di Gaza i morti a causa degli attacchi israeliani sono saliti a 3.000, mentre continuano a mancare acqua per la popolazione civile ed elettricità per gli ospedali. Il presidente USA Joe Biden domani farà una breve tappa in Israele, mentre si ha notizia che un ostaggio italo-palestinese in mano ad Hamas sia morto.

Guerra Israele-Palestina, Biden in Israele per 5 ore, poi andrà ad Amman. Morto un ostaggio italo-palestinese

Una notizia importante dell’ultima ora è che Evitar Moshe Kipnis, uno dei tre italo-israeliani di cui non si sapeva più nulla dall’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, è morto. A riferirlo è l’Ansa citando fonti locali, ma molti dettagli sono al momento ancora poco chiari. Kipnis sarebbe stato identificato grazie all’esame del Dna, mentre della moglie Liliach Le Havron non si hanno notizie: era stata rapita dal kibbutz di Beeri. La Farnesina ha confermato il decesso, avendo anche contattato la famiglia di Kipnis.

Mentre aumentano morti ed evacuati da Gaza, la situazione politica, umanitaria e militare si fa sempre più complessa. Le forze militari israeliane avrebbero ucciso il capo dell’intelligence di Hamas, ma sembrano abbiano deciso di non invadere per via terra la striscia di Gaza.

L’Unicef ha stimato 300.000 sfollati rifugiatisi nelle strutture scolastiche dell’Unrwa, mentre altre 54.453 persone nelle scuole pubbliche ed il ministero della sanità palestinese ha parlato oggi di circa 3.000 morti per gli attacchi israeliani. A livello di diplomazia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha confermato su X il viaggio in Israele che nei giorni scorsi sembrava in dubbio: visita breve, di circa 5 ore, che terminerà in Giordania per parlare con il re Abdallah, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ed il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen.

Al centro dei colloqui aiuti umanitari per la popolazione palestinese a Gaza e la liberazione degli ostaggi: gli israeliani, pur affermando che “Hamas ha una sola scelta: arrendersi o morire“, non confermano né smentiscono la possibilità di colloqui dietro le quinte per liberare i circa 200 ostaggi che Hamas ha catturato.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non vota su un documento per il cessate il fuoco

La Russia aveva proposto, nell’ultimo Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco umanitario nella guerra tra Israele e Hamas: la bozza però non è diventata un documento effettivo, per mancanza di voti necessari. Sono arrivati, infatti, cinque voti a favore, quattro contrari e sei astenuti.

Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno votato contro perché, a loro parere, la Russia non avrebbe condannato Hamas come gruppo terroristico, giustificando quindi le sue azioni violente nella guerra contro Israele. Il rappresentante permanente della Francia presso l’Onu Nicolas de Rivière ha affermato che bisogna

unirsi attorno al progetto proposto dalla presidenza brasiliana e ad accettare di condannare questo attacco terroristico, garantire assistenza umanitaria e proteggere la popolazione civile di Gaza.

Ricostruzione respinta dalla Russia, la cui rappresentante presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha detto ai media russi:

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è diventato ancora una volta ostaggio delle aspirazioni dei paesi occidentali non adottando il progetto di risoluzione della Federazione Russa sul Medio Oriente.