Dodici mesi di squalifica – sette per l’attività sportiva – per Nicolò Fagioli. Queste le ultime notizie relative al futuro del centrocampista classe 2001. Grazie al patteggiamento, il calciatore della Juventus riceverà una punizione decisamente minore rispetto a quanto preventivato inizialmente. L’accordo con la Procura di Torino e la disponibilità a collaborare con la Giustizia consentiranno a Fagioli di abbandonare il terreno di gioco per pochi mesi. La decisione non è ancora stata ufficializzata, ma tutto lascia intendere all’imminente annuncio sul futuro del centrocampista bianconero. Dopo Paul Pogba, stagione che si chiude in anticipo anche per il centrocampista cresciuto nel vivaio della Juventus. Il ritorno in campo non arriverà prima della stagione 2024/25.

Calcioscomesse, dodici mesi di squalifica per Fagioli: i dettagli

Calcioscomesse, dodici mesi di squalifica per Fagioli. È un vero e proprio vortice mediatico, quello in cui sembra essere finito Nicolò Fagioli. Dopo le indiscrezioni avanzate nei giorni scorsi da Fabrizio Corona, sono emerse tutte le problematiche relative alla presunta ludopatia che ha condannato il giovane calciatore. Secondo gli ultimi rumors, il centrocampista della Juventus avrebbe scommesso centinaia di migliaia di euro negli ultimi diciotto mesi. Il suo nome è finito nel registro degli indagati dall’estate appena trascorsa. Il fatto di aver proceduto all’autodenuncia, con l’annessa consegna di cellulare e chat private, ha permesso a Fagioli di usufruire di una mano più “morbida”.

Con l’annuncio dei sette mesi di squalifica, che saranno ufficializzati nelle prossime ore, Fagioli potrà tornare in campo solo nella prossima stagione. Resta da capire come si svilupperà tutto il filone d’inchiesta, che ha coinvolto anche altri calciatori. Tonali, Zaniolo e Zalewski sono solo gli ultimi nomi di un sistema che potrebbe portare ad un nuovo terremoto nel sistema sportivo italiano. I centrocampisti di Newcastle e Aston Villa, dopo l’interrogatorio operato dalla Guardia di Finanza a Coverciano durante il ritiro della Nazionale, sono tornati a casa in attesa di nuovi sviluppi. Il lavoro degli inquirenti potrebbe essere completato a breve in modo da consegnare al pm Manuela Pedrotta, titolare dell’indagine, un quadro più chiaro della situazione. Successivamente, i due calciatori saranno interrogati.

Il presidente Gravina: “Calciatori non sono carne da macello”

Sul caso scommesse, che ha coinvolto calciatori anche in orbita Nazionale, è intervenuto il presidente Gabriele Gravina. Il numero uno della FIGC, ospite all’evento “Italia-Inghilterra, derby d’Europa” presso l’ambasciata italiana a Londra, ha così commentato le ultime vicende che potrebbero nuovamente compromettere la solidità del sistema calcio in Italia: “Come presidente federale mi attribuiscono tante responsabilità, ma non mi sento particolarmente coinvolto. Lo sono dal punto di vista umano: questi ragazzi sono per me dei figli e non possono diventare carne da macello.

Oltre al numero uno della Federazione, anche Luciano Spalletti si era espresso ieri in conferenza stampa sul caso scommesse in questi termini: “Questa settimana ho visto grande attenzione, la testa sul pezzo. Ho visto grande ordine nell’andare a preparare la partita, sono molto fiducioso per la nostra prestazione. In merito a questa disavventura che tutti abbiamo subito e ha colpito qualche giovane del nostro calcio è una cosa che ci dispiace, ci fa male. Erano giocatori forti, ma abbiamo l’obbligo di andare avanti