Dopo l’annuncio del CIO in cui si sospende la decisione sull’inserimento del pugilato per LA2028, vediamo le motivazioni dietro questa scelta
Perchè il CIO ha sospeso la decisione sulla presenza del pugilato a LA2028
Partiamo dalle parole presenti nella nota ufficiale uscita qualche giorno fa durante le riunioni a Mumbai in cui il consiglio esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale si è espresso sulla presenza o meno del pugilato ai Giochi Olimpici del 2028 che si svolgeranno a Los Angeles dal 14 al 30 luglio 2028.
A seguito della decisione della sessione del Cio di ritirare il riconoscimento dell’International Boxing Association (Iba), il Cio non ha riconosciuto un altro organo di governo della boxe olimpica. Pertanto, qualsiasi decisione riguardante l’inclusione della boxe nel programma sportivo di LA28 è sospesa”.
Una dichiarazione che si conclude sancendo che ogni scelta riguardante la presenza del pugilato alle Olimpiadi di Los Angeles “is put on hold“. Ma se riavvolgiamo fin dall’inizio, arrivando alle prime parole, appare un dettaglio importante di questa vicenda, ovvero il passaggio in cui il Comitato Olimplico Internazionale fa riferimento alla decisione di “ritirare il riconoscimento dell’International Boxing Association” e alla successiva mancanza di un sostituto nel medesimo ruolo. Per chi non lo sapesse, l’International Boxing Association – una volta nota anche come Association Internationale Boxe Amateur e suddivisa in African Boxing Confederation, American Boxing Confederation, Asian Boxing Confederation, European Boxing Confederation, Oceania Boxing Confederation – è stato l’organo di governo internazionale della boxe fino al 2019, prorio quando, come dicevamo, il CIO ha sospeso l’IBA da questa carica per rimuoverla definitivamente quest’anno, con una votazione in cui 69 partecipanti su 70 hanno votato per rimuovere da quel ruolo l’associazione presieduta dal russo Umar Kremlev. I motivi di questa scelta da parte del CIO? Come riportò la BBC in un articolo datato giungo 2023, l’IBA – dopo i provvedimenti presi nel 2019 – non era riuscita a risolvere le problematiche riguardanti la governance e la presunta corruzione. Nel 2021 poi, uscì l’indagine indipendente svolta dal Richard McLaren in cui si dichirava che esisteva (come riportò all’ora l’ANSA):
“un sistema per manipolare i risultati degli incontri di pugilato a Rio 2016”
La decisione del Comitato Olimpico Internazione ovviamente non è stato presa favorevolmente dalla IBA, alle presa anche con la nascita della World Boxing e la polemica legata alla presenza di pugili russi e bielrussi ai Campionati del mondo 2023 con annessa minaccia di boicottaggio da parte di USA Boxing.
Il pugilato alle Olimpiadi di Los Angeles 2028: le parole di Casey Wasserman
La scenario è tutt’altro che roseo e per qualcuno, anzi, la maggioranza, quanto espresso dal CIO nella nota sopracitata e le parole del presidente Thomas Bach potrebbero segnare l’assenza della nobile arte alle Olimpiadi americani del 2028. Una mancanza alquanto dolorosa sia per i tanti momenti leggendari che il pugilato ha regolato al mondo delle sport olimpico e non solo. Ma anche per i tanti appassionati di questo sport sparsi per il mondo e per i vari pugili che vedono infrangersi così il sogno di una sfida olimpionica. I giochi – anche alla luce delle acque non proprio serene in cui naviga il pugilato – sono chiusi? Come dicevamo la situazione è “On Hold”, sospesa, e ci vorrebbe un colpo di scena importante per salvare la questione. A riguardo, Casey Wasserman, ovvero il presidente di Los Angeles 2028, ha dichiarato alla stampa in queste giornate di riunioni a Mumbai di voler vedere il pugilato a Los Angeles, ma tale decisione è in mano al CIO. Wasserman ha dichiarato l’importanza della boxe nel mondo delle Olimpiadi e l’America ha una lunga tradizione di grandi pugili, motivo in più per averla nel programma. Ma Wasserman non nasconde le risapute problematicità con la federazione: non resta altro che attendere l’ultimo aggiornamento. Quello forse che sbloccherà la situazione di On Hold. Nel bene e nel male.