Incredibile svolta all’interno del caso legato a Matteo Politi che ha riempito le prime pagine di giornale in Romania. Il veneziano, negli scorsi mesi era stato condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione dal Tribunale di Bucarest per truffa e falsificazione di documenti legati all’esercizio abusivo della professione di medico. L’accusa era legata alla professione dell’attività senza avere alcun titolo di laurea specifico per farlo. Ebbene, ora si apprende che il 6 giugno scorso, la stessa Procura di Bucarest ha chiesto l’archiviazione di ogni genere di accusa verso il 43enne dopo essere venuta a conoscenza dell’esistenza di un diploma di medicina, rilasciato dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Pristina in Kosovo.

Caso Matteo Politi, la Romania ha chiesto l’archiviazione delle accuse

Secondo quanto dettato da Ion Rascotâ, procuratore presso l’Uffico del pubblico ministero di Bucarest, Politi avrebbe un titolo certificato a tutti gli effetti e valido per l’esercizio della sua attività:

Riguardo al diploma di medicina, presumibilmente rilasciato dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Pristina, Kosovo, e al certificato di superamento degli esami, il signor Politi ha sostenuto in tutte le udienze che ha effettivamente frequentato fisicamente i corsi presso questa facoltà in Kosovo e che tale diploma non è falso.

Il PM: “Risulta l’equiparazione del diploma in Romania”

Quindi, il Pm ha chiarito quanto segue all’interno dell’ordinanza firmata:

Risulta che il Ministero dell’Istruzione Nazionale, tramite il Centro Nazionale per il Riconoscimento ed Equivalenza dei Diplomi, abbia effettivamente equiparato e riconosciuto in Romania il diploma in medicina rilasciato a nome di Politi dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Pristina, Kosovo. Inoltre, i rappresentanti del Centro Nazionale per il Riconoscimento e l’Equivalenza dei Diplomi hanno allegato alla presente documentazione la corrispondenza con i rappresentanti della Facoltà di Medicina di Pristina, Kosovo. Questi ultimi hanno comunicato che Politi avrebbe effettivamente seguito i corsi della Facoltà di Medicina di Pristina, come da lui sostenuto.

Cadono quindi tutte le accuse di truffa. E – ad oggi – in attesa della pronuncia della Cassazione riguardo il ricorso presentato dalle autorità rumene, resta solo l’obbligo di firma in quel di Mestre.

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