Sanità, il governo lavora a nuove riforme per risolvere alcuni tra i problemi più urgenti nel settore salute. In particolare quello delle liste d’attesa per visite ed esami nelle strutture pubbliche, una questione che sarà obiettivo primario del ministero, che ha previsto, aumentando i fondi nella manovra finanziaria, un piano per abbattere i tempi e diminuire le disuguaglianze.
Altre importanti novità riguarderanno i medici di base e quelli ospedalieri, con nuove regole e agevolazioni, a partire dal periodo di specializzazione universitaria. Vediamo quali saranno le più importanti misure in approvazione e cosa cambierà per il SSN dal 2024.
Liste d’attesa ospedali, tempi più brevi dal 2024
Il problema delle lunghe liste d’attesa è stato definito dal Ministro degli Esteri e vice presidente del consiglio Antonio Tajani “Una vergogna nazionale“. Un annosa questione al centro delle polemiche degli ultimi giorni, specialmente dopo lo scandalo dei medici che bloccavano appositamente le disponibilità per spingere i pazienti a richiedere consulti ed esami a pagamento. Per questo motivo il governo ha intenzione di intervenire a ridurre le tempistiche grazie ad un piano ad hoc che coinvolgerà le strutture pubbliche, private e il personale sanitario di tutta italia.
Grazie alla manovra finanziaria sono stati stanziati ulteriori fondi per permettere un accesso più agevole e soprattutto eliminare le disuguaglianze di trattamento nel settore sanitario pubblico. Questa misura dovrebbe contribuire a diminuire notevolmente i tempi minimi legali per effettuare esami diagnostici e prestazioni specialistiche, garantendo così anche un minore afflusso di pazienti nei pronto soccorso, e il problema dei codici bianchi, cioè delle persone che non ricevono adeguate risposte dai centri di prenotazione e quindi si recano nelle strutture di primo intervento per problemi di salute non gravi.
Come funzioneranno le nuove liste di attesa e i centri unici di prenotazione
Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha già annunciato quali saranno le principali misure messe in campo per contrastare il fenomeno delle indisponibilità nelle liste di attesa e tempi troppo lunghi per garantire ai pazienti diagnosi e cure adeguate. Principalmente si interverrà con un coordinamento nazionale e regionale per un controllo e monitoraggio dei centri unici di prenotazione. In questo modo la tempistica sarà più breve, e grazie alla comunicazione tra strutture con database degli utenti accessibile, una pronta cancellazione in automatico in caso si trovi una data precedente a quella già stabilita.
Garantendo anche nuove procedure veloci per i cittadini, specialmente quelle che saranno accessibili online con identità digitale. In ogni caso saranno stabiliti tempi massimi che non potranno essere superati. Per verificare quali sono prima di prenotare si potrà controllare sulle piattaforme regionali in via di attivazione, per assicurare la trasparenza dei servizi.
Medici di base, cosa cambia con la riforma 2024
La riforma del sistema sanità punta anche a migliorare le condizioni dei pazienti, la prevenzione e le cure, a partire dai servizi offerti dai medici di base. Per ottimizzare il bacino di utenza molte regioni stanno puntando a mettere in campo anche gli specializzandi, facendoli lavorare già a partire dal secondo anni, sia come medici di medicina generale che per le specializzazioni ospedaliere, nei reparti di pronto soccorso e rianimazione e sulle ambulanze. Tutti settori nei quali si sta registrando sa tempo una grave carenza di personale, a tal punto da non poter assicurare più il pronto intervento, specialmente nelle grandi città metropolitane.
Inoltre partirà il progetto “case di comunità“, cioè strutture territoriali sociosanitarie, dotate di specialisti in vari campi, alle quali i cittadini potranno rivolgersi in caso di necessità di assistenza. I medici di base che contribuiranno attivamente al progetto riduzione tempi liste di attesa inoltre, riceveranno una indennità aggiuntiva come riconoscimento per l’impegno a garantire il miglioramento del servizio sanitario nazionale.
Sanità, via al contributo obbligatorio per gli extracomunitari
Ultima novità in fatto di obblighi sanitari, riguarderà i cittadini extracomunitari residenti in Italia. Dovranno pagare di più per contribuire alla spesa pubblica per la salute. Quindi a partire dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, il contributo per l’iscrizione volontaria al SSN passerà da 1200 a 2000 euro l’anno.
Quindi non riguarderà chi è già iscrito in maniera automatica perchè stabilmente vive e lavora in Italia con regolare contratto e permesso di soggiorno. Così come non saranno soggetti al pagamento del contributo i minori stranieri non accompagnati, provenienti da paesi non Eu.