Per la Previdenza sociale e le pensioni, lo Stato c’è. Nessun intervento è stato adottato per modificare la struttura assistenziale a tutela dei cittadini, che siano lavoratori o meno, e che, a causa di menomazione o perdita della capacità lavorativa, possono ricevere un contributo economico ed essere assistiti.

Il processo di armonizzazione e stabilizzazione del sistema previdenziale è stato iniziato con la riforma Amato, passando per la riforma Prodi, fino alla legge Fornero. Nel sistema previdenziale è stato introdotto il graduale innalzamento dell’età pensionabile e la modifica dei parametri di accesso alla pensione, le finestre semestrali e il sistema a quote.

Inoltre, l’accesso al pensionamento viene agganciato all’andamento della probabilità di vita, verificato dall’ISTAT. Il progressivo acuirsi della crisi economica e l’esigenza di dare sostenibilità finanziaria al sistema previdenziale hanno inasprito i requisiti del sistema previdenziale. La Previdenza sociale rimane il meccanismo che permette di erogare prestazioni economiche e assistenziali, assicurando l’accesso a diversi servizi necessari per gestire le condizioni di bisogno verificatesi in un determinato periodo. Vediamo insieme come funziona e le ultime novità per il 2024.

Previdenza sociale e pensioni nel 2024

 Prima di comprendere le novità del sistema previdenziale e assistenziale per il 2024, è importante considerare l’ampia gestione della previdenza sociale e previdenziale affidata all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). Quest’ultimo si distingue per:

  • la natura previdenziale, che comprende la pensione di anzianità, la pensione di vecchiaia, il pensionamento anticipato e la pensione di inabilità.
  • la natura assistenziale, che include la pensione di invalidità civile, la pensione e l’assegno sociale per indennità di accompagnamento a disabili, invalidi civili, ciechi e sordomuti.

Le prestazioni di natura assistenziale sono soggette a limiti di reddito. Ora esamineremo nel dettaglio le principali caratteristiche della Previdenza sociale.

A chi spetta la previdenza sociale e previdenziale?

 Conformemente alle spiegazioni fornite nella pubblicazione “I diritti di previdenza sociale in Italia – European Commission”, il sistema di sicurezza sociale italiano è finanziato mediante i contributi versati dai lavoratori subordinati, dai datori di lavoro, dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti, nonché mediante la fiscalità generale.

Sono assicurati presso l’INPS, i lavoratori:

  • dipendenti del settore privato iscritti al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD), ivi compresi i dipendenti agricoli, i soci di cooperativa e gli apprendisti;
  • dipendenti pubblici;
  • lavoratori autonomi (commercianti, artigiani, mezzadri, coltivatori diretti e coloni) iscritti alle relative gestioni speciali;
  • lavoratori parasubordinati (collaboratori coordinati e continuativi, collaboratori occasionali, venditori porta a porta, professionisti senza cassa, lavoratori autonomi occasionali) iscritti alla gestione separata.

L’INPS si occupa della coordinazione anche alcuni fondi e gestioni speciali di previdenza correlate alle  categorie di lavoratori “particolari” come clero, personale di volo dell’aviazione civile, minatori.

Le Casse si occupano della gestione della previdenza obbligatoria e assistenza relativa ai liberi professionisti come ad esempio avvocati, medici, ingegneri, architetti, notai, ecc.

Chi ha diritto alla previdenza sociale e pensioni?

 Tutti i lavoratori impegnati in un’attività remunerativa e lucrativa sul territorio italiano sono obbligatoriamente assicurati e coperti dalla previdenza sociale.

L’obbligo di iscrizione al regime AGO vale sia per i dipendenti del settore privato che per i lavoratori autonomi. L’accesso alle pensioni è condizionato dalla presenza di diversi requisiti, tra cui età, contributi previdenziali, invalidità, superstiti e reddito.

Quali sono i fornitori che pagano le prestazioni previdenziali?

 Le prestazioni previdenziali e assistenziali sociali sono erogate da diversi enti previdenziali come l’INPS, l’INPGI, l’ENPALS e i fondi pensionistici privati.

Chi eroga la previdenza sociale e le pensioni?

L’INPS si occupa della gestione dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e prevede la distribuzione di vari trattamenti in base alla presenza dei requisiti e delle condizioni previsti dalla legge, tra cui:

  • pensione di vecchiaia;
  • pensione di anticipata (ex anzianità);
  • pensione di inabilità;
  • assegno di invalidità;
  • pensione ai superstiti (indiretta e di reversibilità);
  • pensione supplementare di vecchiaia.

Quali sono le principali prestazioni previdenziali?

 È importante sapere che le prestazioni economiche previdenziali rappresentano una rendita erogata in sostituzione del reddito da lavoro nel momento in cui si perfezionano i requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso alla pensione di vecchiaia o ad altro trattamento ordinario. In caso di decesso del titolare avente diritto alla prestazione, il denaro viene trasferito ai familiari superstiti.

Nelle prestazioni economiche previdenziali rientrano l‘assegno ordinario di invalidità, la pensione di inabilità totale e l’assegno mensile per l’assistenza personale e continuativa ai pensionati per inabilità.

Come cambieranno la previdenza sociale e le pensioni nel 2024?

Pensione di vecchiaia: nel 2024, così come nel 2023, l’accesso alla pensione di vecchiaia avviene a 67 anni di età, con almeno 20 anni di contributi. Tali requisiti valgono per tutte le categorie di lavoro e non prevedono differenze di genere

Pensione anticipata flessibile: entro il 31 dicembre 2023, i lavoratori potranno richiedere l’accesso alla pensione anticipata attraverso Quota 103 a 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, è importante notare che nel 2024 questa potrebbe essere sostituita dalla “Quota 104”, con un innalzamento dell’età anagrafica.

Ape sociale e Opzione donna, in vigore fino al 31 dicembre 2023 sono due misure previdenziali. La prima è rivolta alle categorie meritevoli di tutela, mentre Opzione donna che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata, se sussistono determinate condizioni. Tuttavia, per il 2024, i requisiti possono variare in funzione dell’unione delle due misure. Peraltro, è previsto l’innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini con requisiti diversi per le donne.

 Per quanto riguarda la previdenza sociale e le pensioni nel 2024, sono state annunciate diverse modifiche alle normative previdenziali, mentre non risultano interventi sul fronte assistenziale. Tuttavia, i dettagli non sono ancora noti.