Dalla scomparsa della piccola Kata a Firenze sono passati oltre 4 mesi: il 10 giugno 2023 la bambina di origine peruviana fu avvistata per l’ultima volta nel cortile dell’ex hotel Astor di via Maragliano, l’edificio occupato in cui viveva insieme alla famiglia. Da allora di lei si sono perse le tracce. Le indagini, serratissime, non hanno portato da nessuna parte: ecco le ultime notizie sul caso, a partire da un nuovo video in cui si parlerebbe di lei, girato da un ex occupante dello stabile.

Le ultime notizie sulla scomparsa di Kata a Firenze: il giallo del video girato da un ex occupante dell’Astor

A parlare del video girato da uno degli ex occupanti dell’Astor, finito al centro dell’indagine che negli scorsi mesi ha portato all’arresto di quattro persone per il racket degli affitti, è La Nazione. L’uomo, di origine ecuadoregna, avrebbe ripreso gli attimi immediatamente successivi alla scomparsa della piccola Kata, il 10 giugno scorso: erano le 21 circa di sera.

Mentre la madre della bambina, Katherine, denunciava la sparizione della figlia ai carabineri, nell’ex hotel i conoscenti della famiglia seminavano il panico, alla ricerca di sue tracce. Manuel Medina, che appena due settimane prima era rimasto coinvolto in una violenta aggressione (cadendo da una finestra al terzo piano e ferendosi gravemente), registrava un video e lo pubblicava online, dicendo di volerlo lasciare a mò di “testamento”, nel caso in cui fosse successo qualcosa.

Ho saputo che si è persa una bambina – lo si sente dire nel filmato -. La stanno cercando qui in albergo, però nessuno mi sembra che abbia chiamato la polizia. Stanno andando stanza per stanza loro, Carlos (un occupante peruviano, amico dello zio materno di Kata, ndr) e tutta la gente laggiù, anche i rumeni. Questo lo lascio come una prova.

Di cosa? È possibile che, all’interno dell’ex hotel, si fosse già parlato di un “rapimento a scopo di estorsione“? E che l’uomo, dopo i precedenti, avesse paura di essere tirato in mezzo e accusato? Si tratta di una delle tante ipotesi al vaglio degli inquirenti, che hanno iscritto nel registro degli indagati cinque persone: lo zio materno e quello paterno della bambina, entrambi detenuti, e tre ex occupanti dello stabile, le cui posizioni, però, potrebbero essere archiviate.

Gli accertamenti effettuati dal genetista Ugo Ricci sulle valigie con cui erano stati visti uscire dall’Astor il giorno della scomparsa di Kata (e nelle quali si pensava potessero aver nascosto il corpo) non hanno portato a niente, così come le ricerche condotte finora all’interno dell’edificio.

La pista dello scambio di persona

Una delle piste che sembra convincere di più è quella secondo cui Kata sarebbe rimasta vittima di uno scambio di persona. Una pista avanzata dai genitori della bambina e ora al vaglio di coloro che indagano. L’ipotesi è che il vero obiettivo del rapimento fosse un’altra bambina della sua età: la figlia della compagna di un narcotrafficante peruviano rimasto immischiato in brutte storie di droga e da poco trasferitasi proprio all’Astor.

Un’ipotesi su cui si cercherà di fare chiarezza attraverso l’audizione di 14 persone potenzialmente informate dei fatti in Perù, per cui la Procura aveva chiesto una rogatoria, da poco accettata. Si tratta di piccoli passi in avanti. Ma, a ormai quattro mesi dalla scomparsa, la sensazione di molti è che le indagini si siano arenate. L’aveva messo in luce anche l’avvocato Filippo Zanasi in un’intervista esclusiva rilasciata a Tag24, anticipando il nuovo appello dei genitori della bambina.

È successo lo scorso 10 ottobre: Katherine e Miguel sono tornati a chiedere alle autorità di supportarli nella ricerca, dolorissima, della loro bambina. Agli investigatori hanno “consigliato” di cercarla anche nei palazzi adiacenti all’Astor e di ascoltare – nuovamente – gli ex occupanti che, secondo loro, saprebbero qualcosa, tra cui Lidia, una sorta di “amministratrice di condominio”.

Ne parlavamo in questo articolo: Kata scomparsa a Firenze, spunta una nuova testimone: “Ho sentito una donna chiamare la bambina poco prima che sparisse”.