Nel fervore dell’attività politica e normativa dell’ultimo periodo, la Legge di Bilancio 2024 porterà con sé una serie di modifiche sostanziali, focalizzandosi in particolare sulla mini Ires. Nonostante le anticipazioni avessero fatto presagire l’introduzione di questa novità, l’Esecutivo ha operato scelte diverse, privilegiando misure incentivate per l’occupazione.
Mini Ires 2024: cos’è
La mini Ires, come suggerisce il nome, rappresenta una forma ridotta dell’Imposta sul Reddito delle Società (Ires). Questa tassa è prelevata sui guadagni o sulle perdite riportate dalle società. Nata nel 2004 con la denominazione di Irpeg, l’Ires ha subito diverse revisioni nel corso degli anni. Questa imposta è piuttosto rilevante, poiché incide direttamente sul bilancio delle imprese.
Uno degli elementi cardine di questa proposta riguardava la riduzione dell’aliquota Ires, proponendo un calo dal 24% al 15% per quelle imprese che decidono di puntare sulle nuove assunzioni. Questo forte taglio ha come obiettivo primario la stimolazione dell’occupazione, cercando di risollevare i numeri non esaltanti del nostro mercato del lavoro.
L’occupazione in Italia
Il panorama occupazionale in Italia presenta sfide peculiari. Con una percentuale di occupazione che raggiunge il 61,5%, il Paese si colloca sotto la media europea di una decina di punti percentuali. La problematica si accentua quando si osserva la quota di inattivi, ovvero quelle persone che non lavorano e non cercano un impiego. Inoltre, la situazione degli inattivi giovani, identificati come Neet, preoccupa ulteriormente, consolidando un primato non positivo per l’Italia.
Mini Ires 2024 e gli incentivi all’occupazione
La riforma propone un’interessante novità: una super deduzione al 120% per le aziende che decidono di assumere nuovo personale. Questo incentivo aumenta ulteriormente, raggiungendo il 130%, se l’assunzione coinvolge categorie svantaggiate, come donne con figli, giovani, coloro che hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza e persone con disabilità.
Dopo la definizione della Legge di bilancio, l’Esecutivo ha intenzione di proseguire con una Riforma fiscale mirata. L’agenda prevede anche una revisione degli scaglioni Irpef, con l’intento di standardizzare alcune aliquote.
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Mini Ires 2024: come funziona
La nuova proposta di introdurre la mini Ires, abbiamo visto, ha l’obiettivo primario di incentivare l’occupazione, soprattutto per determinate categorie di lavoratori. Ma come funzionerebbe questa misura? La logica dietro è semplice ma efficace: ogni volta che un’impresa assume un nuovo dipendente, la spesa sostenuta per la sua retribuzione viene moltiplicata per un coefficiente di 1,20. Ad esempio, se un’azienda spende 25.000 euro come stipendio lordo per un neoassunto, può beneficiare di una detrazione del 20% in più rispetto a quanto effettivamente speso, ovvero 30.000 euro. Questa manovra porta a un abbattimento del reddito imponibile, determinando un risparmio d’imposta significativo per le aziende.
Una caratteristica distintiva di questa proposta è il focus su determinate categorie lavorative. Si parla in particolare di giovani, donne e coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. Per questi gruppi, il governo potrebbe prevedere detrazioni ancora più generose, rendendo particolarmente attraente per le imprese l’idea di assumere tali lavoratori. Tuttavia, è importante sottolineare che l’eventuale risparmio d’imposta offerto dalla mini Ires avrà un tetto massimo, in quanto l’aliquota non potrà scendere al di sotto del 15%, rispetto al 24% standard.
Avvalersi della Mini Ires sarà un’opzione per le aziende
Le aziende avranno la facoltà di decidere se avvalersi o meno dell’incentivo proposto dalla mini Ires. Questo perché potrebbero esserci altri benefici fiscali disponibili e più vantaggiosi, a seconda delle specifiche esigenze e della situazione economica dell’impresa.
La mini Ires non arriva in un vuoto normativo. Infatti, potrebbe sostituire l’Ace, un incentivo introdotto nel 2011 che mirava a favorire l’aumento del capitale proprio delle aziende. Il bilancio finale per le casse dello Stato, a seguito dell’introduzione della mini Ires, sarà presumibilmente in negativo, suggerendo che gli incentivi previsti dalla futura Legge di Bilancio saranno superiori alle potenziali perdite.
Nel mese di agosto, gli occupati in Italia hanno raggiunto un picco di quasi 23,6 milioni, mostrando una crescita significativa rispetto all’anno precedente, quando il numero si attestava a circa 23 milioni. Questo aumento ha visto l’aggiunta di 523.000 nuovi posti di lavoro in un anno, e dall’insediamento dell’attuale governo, l’incremento è stato di 345.000 unità. L’obiettivo finale, nonché la speranza, è che l’introduzione della mini Ires, unita ad altre misure di supporto economico, possa spingere ulteriormente la crescita occupazionale, avvicinando l’Italia ai numeri dei Paesi europei più avanzati.