Nella Manovra 2024, il governo ha introdotto alcune importanti modifiche al sistema pensionistico, che sono state presentate in conferenza stampa dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri.

Manovra 2024, le novità sulle pensioni

Le principali novità includono un cambiamento nei requisiti per l’Ape sociale, con un aumento a 36 anni di contributi per gli uomini rispetto alla normativa attuale, mentre sono previsti requisiti diversi per le donne. Inoltre, sono state apportate modifiche alla quota 103, tenendo conto delle esigenze di coloro che desiderano rimanere attivi nel mondo del lavoro. Il meccanismo di indicizzazione delle pensioni è stato anche rivisto.

Quota 103 diventa Quota 104

Dopo Quota 100 e Quota 102, anche la Quota 103 è stata abbandonata. Dal 1° gennaio 2024, sarà introdotta la Quota 104, che consentirà di pensionarsi a 63 anni con 41 anni di contributi. Tuttavia, questa nuova misura sarà accompagnata da incentivi per chi desidera continuare a lavorare oltre la soglia pensionistica e potrebbe prevedere penalizzazioni per coloro che cercano di anticipare il pensionamento, simili al cosiddetto “bonus Maroni”.

Ape Sociale e Opzione Donna

Ape sociale e Opzione donna saranno sostituite, almeno nell’attuale configurazione, da un nuovo fondo per la flessibilità in uscita. Questo fondo avrà l’obiettivo di supportare i caregiver, i disoccupati, i lavoratori impegnati in attività “gravose”, e i disabili che abbiano superato i 63 anni d’età e 36 anni di versamenti (oggi 30 in molti casi). Inoltre, per le donne, i requisiti di contribuzione potrebbero ridursi a 35 anni, con la possibilità di sconti in presenza di figli, sebbene questa parte del provvedimento debba ancora essere dettagliata.

Aumento pensioni

Inoltre, la manovra prevede un aumento dell’assegno per i pensionati di 1.279 euro all’anno per i redditi fino a 28.000 euro. Il ministero dell’Economia ha spiegato che per il 2024 sarà rivisto il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione vigente l’anno precedente, il quale mira a proteggere le pensioni più basse. Grazie anche alla riforma delle aliquote dell’IRPEF, i pensionati potranno beneficiare di un aumento fino a 1.279 euro all’anno (per i redditi da pensione intorno ai 28.000 euro). Questo rappresenta un sostegno concreto al potere d’acquisto per contrastare gli effetti dell’inflazione.