A che età si andrà in pensione nel 2024? Nelle ultime ore, abbiamo ricevuto molte  domande che sollevano il problema dell’assenza della proroga per Ape sociale, Opzione donna e Quota 103. I prossimi anni non saranno facili per i lavoratori italiani. Il meccanismo ormai si è messo in moto e la seconda manovra targata Meloni è entrata nel vivo. L’accesso alla pensione anticipata sarà “selettivo”, nulla di flessibile. Anzi, appare azzardato anche definire questo trattamento come “anticipato”. La verità è che i lavatori non sono stati mai così lontani dalla pensione, se il metro di misura è la flessibilità (forse) c’è qualcosa che non va.

Sicuramente non ci si aspettava un cambio di passo così repentino. Dimenticate il vecchio spauracchio della riforma Fornero, le nuove modifiche apportate alle misure previdenziali in scadenza il 31 dicembre 2023 inaspriranno diversi benefici previdenziali. Questa notizia è stata confermata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato l’istituzione della Quota 104 e l’assorbimento di Opzione donna nell’Ape sociale con una modifica nei requisiti. Analizziamo nel dettaglio come si andrà in pensione nel 2024.

A che età si andrà in pensione nel 2024?

Ora però c’è la fretta di andare in pensione nel 2023, la paura di ritrovarsi con nuovi requisiti è diventata realtà. Pertanto, nell’attesa dell’entrata in vigore delle nuove modifiche al sistema previdenziale italiano, è essenziale comprendere le caratteristiche principali delle misure previste per il 2024.

Si mescolano le carte nel quadro previdenziale modificando le quote per l’accesso alla pensione. Nessun gioco di prestigio, ma forse di uno scherzo di cattivo gusto. Nel 2024, verrà istituita una nuova Quota 104, con l’accesso alla pensione a 63 anni anziché 62, con almeno 41 anni di versamenti contributivi. È importante notare che i dettagli della misura che sostituirà Quota 103 non sono ancora noti. La nuova misura sembrerebbe legata agli incentivi per chi resta sul posto di lavoro e penalizzazioni per chi opta per il pensionamento.

 La misura Quota 41 per tutti, senza il vincolo anagrafico, è stata cestinata, nessuna speranza di vederla spuntare all’improvviso. Nessuna soluzione strutturale neanche per le donne, e manca la determinazione e il coraggio necessario per garantire un’uscita flessibile anticipata per le lavoratrici. Non esiste prospettiva pensionistica per un’uscita a 64 anni di età e 20 anni di contributi con Quota 84.

Quanto costa ai lavoratori il passaggio previdenziale dal 2023 al 2024?

La domanda sembra essere una di quelle da un milione di euro, mai quesito fu così azzeccato visto i tempi.

Fino al 31 dicembre 2023, i lavoratori possono ritirarsi dal lavoro con la pensione anticipata flessibile a 62 anni di età con 41 anni di versamenti contributivi.

Inoltre, fino alla fine dell’anno, rimane attiva l’opzione per l’anticipo pensionistico Ape sociale, disponibile a partire da 63 anni di età con almeno 30 anni contributivi. Si tratta di un’opzione riservata ai disoccupati, invalidi, caregiver.

È importante notare che l’età per la pensione Ape sociale resta a 63 anni per i dipendenti delle imprese edili e affini, per i ceramisti e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta. Tuttavia, il requisito di anzianità contributiva è stato ridotto ad almeno 32 anni.

Infine, per i lavoratori impiegati in mansioni gravose (allegato 3 della legge 234/2021), è possibile richiedere l’accesso all’anticipo pensionistico se in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e si sono dedicati a tali mansioni per almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette.

Per le lavoratrici, è possibile richiedere l’accesso alla pensione anticipata Opzione donna entro il 31 dicembre 2023, purché abbiano raggiunto 60 anni di età e abbiano un montante contributivo minimo di 35 anni di versamenti. Tale opzione prevede diverse condizioni di legge, come ad esempio essere caregivers, invalidi 74%, dipendenti o licenziate da aziende con tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. Peraltro, tali requisiti devono risultare maturati i requisiti entro il 31 dicembre 2022.

Chi può andare in pensione nel 2024 e con quale età?

Nel 2024, Quota 103 sarà assorbita o sostituita da Quota 104. In base alle nuove disposizioni, i lavoratori potranno collocarsi in quiescenza a 63 anni di età e 41 anni di contributi. Gli incentivi varieranno a seconda di chi decide di accedere al trattamento previdenziale o ritardare l’uscita dal lavoro.

Opzione donna sarà assimilata dall’Ape Sociale o in una misura simile. Si presume che il requisito anagrafico dovrebbe salire da 60 a 63 anni di età, mentre quello contributivo rimarrà sui 35 anni di versamenti anziché 30 o 36. Si precisa, che al momento mancano i dettagli specifici delle nuove misure.

L’età pensionabile rimarrà a 67 anni di età per la pensione di vecchiaia, con un requisito contributivo minimo di 20 anni di versamenti.

La novità più importante riguarda la cancellazione del vincolo sulle pensioni, che riguardava gli assegni pari o inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo. Questo vincolo spesso impediva l’accesso alla pensione prima dei 70 anni di età. L’eliminazione di questa restrizione amplierà la platea degli aventi diritto ai trattamenti economici che ne prevedono l’importo.  

Infine, sono previsti aumenti per le pensioni minime, anche se non si raggiungerà la soglia dei mille euro al mese. L’obiettivo principale è comunque quello di seguire la linea indicata da Forza Italia.