Ci sono alcuni nomi che rappresentano un’eccellenza, quello del dottor Alfonso De Nicola è uno di questi. Per anni è stato medico del Napoli, esattamente dal 2005 al 2019 e sotto la sua gestione la squadra azzurra ha registrato i numeri più bassi di infortuni dell’intera Serie A. Tanto studio, massimo impegno, per risultati incredibili. Con Maurizio Sarri in panchina, e tutto il suo staff, il momento più alto della sua carriera. Grazie al suo metodo erano davvero pochissimi i calciatori infortunati. Ora le cose però vanno diversamente e in casa Napoli si è registrato l’ennesimo stop per Victor Osimhen. Impegnato con la Nazionale nigeriana, è stato costretto a rientrare in Italia in anticipo a causa di una lesione alla coscia destra. Per commentare l’infortunio di Osimhen, il dottor De Nicola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Infortunio Osimhen, il dottor De Nicola a Tag24

Nuova sosta per le nazionali, nuova tegola in casa Napoli. Ancora una volta il malcapitato è Victor Osimhen, costretto a rientrare in anticipo a causa di una lesione di medio grado al bicipite femorale della coscia destra. Il dato allarma, sono ben 27 le sfide saltate dall’attaccante a causa di acciacchi rimediati con la sua Nazionale. Per commentare l’ennesimo infortunio di Osimhen, il dottor De Nicola, che è stato medico sociale degli azzurri, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ancora una volta Osimhen torna infortunato dall’impegno con la Nazionale. Come è possibile?

“La spiegazione a mio avviso è semplice e deriva dal potenziamento del muscolo. Secondo me ci hanno lavorato troppo, lo hanno caricato e un muscolo più è potente e forte e più diventa corto. Per lui non è la prima volta, gli è già capitato di stirarsi e quel muscolo va allungato altrimenti rischia di farsi male spesso. Quando io stavo al Napoli facevo tantissima prevenzione sugli infortuni neuromuscolari. Ogni volta che fai potenziamento ci devi pensare, altrimenti più diventa corto e più si strappa. Inoltre se lo allunghi improvvisamente aumenti le possibilità di lesionarlo”.

Può essere un errore commesso dallo staff della Nazionale nigeriana?

“Non si tratta di errori, è proprio una scuola di pensiero. Negli anni le cose cambiano, e ora sono convinti che potenziando un muscolo si diventa più forti, ma non è così, anzi si diventa più deboli. Sui muscoli si deve lavorare, ma devono rimanere quello che sono naturalmente, senza esagerare. Osimhen, ad esempio, non dovrebbe fare troppa palestra né potenziamento specifico per quel muscolo specifico. Il bicipite femorale è un muscolo delicato, biarticolare, che ha due ventri e doppia articolarità. In parole povere ha una doppia funzione perché è estensore dell’anca e flessore del ginocchio e quindi per un calciatore è importantissimo, così come lo è per un giocatore di basket”.

Qual è il giusto tempo di recupero?

“A una lesione di primo grado ci vogliono tre settimane per rimettersi a posto, a queste va aggiunta una settimana ulteriore per tornare in piena forma. Io penso che Osimhen dovrà stare fuori circa un mese e dovrà essere seguito alla perfezione durante tutto il recupero”.

Quello di Osimhen però non è l’unico infortunio della stagione, anzi. In casa Napoli sta capitando frequentemente. Può dipendere dalla preparazione estiva?

“Non saprei rispondere a questa domanda perché non ho visto come si sono allenati in estate e non faccio più parte dello staff. Una cosa è certa, se ci fosse una persona che conoscesse alla perfezione il fisico di ogni calciatore sarebbe sicuramente meglio. Non succede solo al Napoli, ma ho visto tanti infortuni anche in casa Roma, o alla Juventus ad esempio. Danilo ha avuto lo stesso infortunio di Osimhen, con la differenza che nel suo caso si tratta della gamba sinistra mentre per il bomber azzurro della gamba destra. Insomma questo per dire che capita un po’ a tutti”.

C’è anche una percentuale di sfortuna?

“Non ho mai creduto alla sfortuna, per natura. Se vogliamo le cose capitano quando noi le facciamo capitare. È chiaro che questo è uno sport particolare, i calciatori sono portati a farsi male. Il calcio è molto, ma molto traumatico, lo dico per esperienza personale”.

Come potrebbe fare Osimhen a prevenire questo tipo di infortuni?

“Osimhen è uno molto coraggioso, altruista, corre tanto e per il suo modo di giocare può capitare che si faccia male. Si dovrebbe allenare in maniera diversa, perché il muscolo quando cicatrizza si accorcia e quello diventa un problema. L’allungamento muscolare diventa fondamentale, ma per prevenire davvero bisognerebbe conoscere esattamente il limite entro cui potenziare. C’è un equilibrio importante che non va oltrepassato, si deve capire quando lavorare su alcuni muscoli e quando no. Per questo io dico che per ogni giocatore ci vorrebbe un preparatore particolare che conosce esattamente quel fisico”.