Sono passati 35 anni dall’esordio dei Simpson al The Tracey Ullman Show, e la sit-com sembra più viva che mai e lontana dalla chiusura di cui si vocifera da tanti anni.
E quest’anno non solo è stata rinnovata la 35esima stagione, ma è stata già annunciata la numero 36.
Vi siete mai chiesti come è nato il personaggio di Homer Simpson? Scopriamolo insieme!
Come è nato il personaggio di Homer Simpson.
Il creatore della sit-com, Matt Groening ha creato la famiglia Simpson ispirandosi ai suoi familiari e per gli abitanti della città a persone realmente conosciute nella sua quotidianità.
«Mio padre si chiama Homer e mia madre Margaret. Marge le somiglia ed è leggermente più buffa e ho due sorelle: Lisa e Maggie. Se avessi chiamato il bambino Matt, sarebbe stato troppo ovvio, quindi lo cambiai in Bart. Homer è nato con il mio obiettivo sia di divertire mio padre, sia di infastidirlo un po’. Mio padre era un regista e scrittore atletico, creativo, intelligente e l’unica cosa che aveva in comune con Homer era il suo amore per le ciambelle»” racconta lo stesso Groening in un’intervista del 2010 di Entertainment Weekly.
Quando Matt Groening ha realizzato Homer, ha inserito nella prima stagione dei Simpson la sua firma nell’attaccatura (la M) e nell’orecchio del personaggio (la G). Il nome completo di Homer è Homer “J” Simpson, il “Jay” è un omaggio a personaggi animati come Bullwinkle J. Moose e Rocket J. Squirrel del The Rocky e Bullwinkle Show, serie televisiva americana del 1959 e trasmessa dalla ABC e dalla NBC.
Il suo debutto nei Simpson risale al cortometraggio del Tracey Ullman Show intitolato Good Night.
Il cortometraggio The Good Night
Nel cortometraggio Maggie, la figlia di Homer, dice le parole “buona notte” ed è l’unico caso in cui la bambina parla, infatti nella trasformazione dei Simpson in sit-com, Maggie non parla mai. Molti fan, autori e giornalisti hanno notato una forte somiglianza tra Homer e un personaggio dei fumetti Adamson.
Il fumetto è stato creato nel 1920 da Oscar Jacobsson e pubblicato sotto il nome di Adamson’s Adventures.
Di Adamson ovviamente, Groening potrebbe aver ricalcato un po’ l’estetica, ma il personaggio è nettamente diverso da Homer e dallo stile dei Simpson. Prima di tutto, Homer parla parecchio, mentre Adamson è un uomo silenzioso e scontroso. Homer è dipendente dall’alcol e non è un fumatore, Adamson fuma sigari ed indossa spesso uno strano cappello.
Quello che contraddistingue Adamson, ed è anche il motivo del suo successo, è l’uso della pantomima, ovvero l’uso di gesti e non di parole per comunicare, un’azione scenica praticamente muta.
Il cambio di design e la personalità di Homer Simpson
Nei contenuti speciali della seconda stagione dei Simpson viene raccontato il perché Homer non ha più le sopracciglia. Matt Groening dopo la terza stagione decise di farle cancellare definitivamente dai disegnatori.
Sulla personalità di Homer, il produttore esecutivo dei Simpson, Al Jean, ha dichiarato che gli sceneggiatori della sit-com adorano scrivere storie principalmente su Homer, questo perché è il personaggio in cui possono racchiudere più facilmente le loro storie di vita vissuta.
Anche Groening condivide l’opinione di Al Jean:
«Con Homer, puoi fare solo una più ampia gamma di battute. E ci sono conseguenze molto più drastiche sulla stupidità di Homer. Homer si lancia a testa in giù in ogni singolo pensiero impulsivo che gli viene in mente»
Homer piace agli autori e ai fan perché ricorda la maggior parte degli errori e le stupidità che loro stessi hanno vissuto nella vita di tutti i giorni.
È bugiardo, insensibile ai bisogni della sua famiglia e degli altri, è pigro, egoista ed inetto.
È dipendente dall’alcol, dalle ciambelle e dal cibo, è sovrappeso, ha oggettivi problemi di comunicazione con il suo cervello, con gli altri e all’utilizzo della logica. È un grande esempio dell’uomo comune americano, è consapevole della sua stupidità e non si crede un bravo padre o marito, accetta la sua posizione per quella che è.
In particolare nell’episodio Il fanciullo interiore di Bart, Homer ritira gratuitamente un trampolino regalatogli da Krusty il Clown. All’arrivo a casa, nonostante fosse un regalo per sé stesso, Lisa ringrazia il padre dicendo: «Papà, questo gesto compensa la tua figura paterna traballante di questi anni».
Ma in realtà Homer non si è mai preoccupato di rendere felici i 3 figli.
Ha un lavoro alla Centrale Nucleare di cui non gli importa nulla ed è il dipendente che potenzialmente può causare più disastri.
È impulsivo, ignorante e non ha amici ma soltanto compagni di bevute ma sa anche essere quando un vuole un padre buono, amorevole e disponibile.
Ama la sua famiglia ma è troppo stupido per sapere che li ama. Come gli altri cerca di essere normale e fallisce sempre più di tutti.
Homer è accattivante perché le sue sconfitte sono anche le più drastiche.