Sulla riforma delle pensioni del 2024 arrivano novità inaspettate dal disegno di legge di Bilancio approvato dal governo guidato da Giorgia Meloni: confermate le rivalutazioni al 100% per le pensioni di importo fino a quattro volte il trattamento minimo, le novità riguardano, in particolare, Ape sociale e opzione donna che saranno sostituite da un fondo unico.
Su entrambe le misure, nelle ultime settimane, si erano susseguite varie ipotesi di riforma, con l’aggiunta di mansioni gravose per l’Ape sociale e la revisione dei criteri anagrafici e di sconti contributivi per le lavoratrici.
La novità del giorno è la possibile introduzione di una nuova quota, la 104, che andrà a sostituire e a innalzare i requisiti della quota 103, in un’escalation che si era già vista a partire dalla quota 100. Ci saranno degli incentivi per rimanere a lavoro per chi dovesse maturare i requisiti della quota 104 (cosiddetto “Bonus Maroni”).
Pensioni: rivalutazioni al 100%, sostituzione di Ape sociale e opzione donna e nuova quota 104, ecco le novità in arrivo
Arrivano novità sulle pensioni nell’ambito della riforma da adottare nella legge di Bilancio 2024. Non si tratta di stravolgimenti dell’attuale assetto previdenziale, ma la maggior parte delle misure di uscita anticipata in arrivo non era stata nemmeno ipotizzata. La conferma arriva per l’indicizzazione delle pensioni al tasso di inflazione che l’Istituto di statistica comunicherà a fine novembre. Sarà mantenuto l’attuale sistema di aumento delle pensioni secondo un’aliquota decrescente al crescere dell’importo delle pensioni.
L’indicizzazione al 100% di importo è confermato per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, ovvero per le pensioni che, al lordo, sono pari a circa 2.250 euro mensili ai valori del 2023, considerando gli incrementi del 7,3% di un anno fa. Aumenta, seppur di poco, la percentuale dello scaglione di pensione successivo: gli importi tra quattro e cinque volte il trattamento minimo saranno rivalutati al 90 per cento (anziché all’85% del 2023) rispetto al tasso di inflazione. Poi le percentuali andranno ulteriormente a decrescere. L’indicizzazione delle pensioni interesserà anche chi percepisce la minima ed abbia già compiuto i 75 anni di età.
Pensioni, rivalutazioni, Ape donna, come sarà l’uscita anticipata intorno ai 60 anni di età?
La prima novità assoluta del disegno di legge di Bilancio 2024 riguarda l‘Ape sociale e l’opzione donna che verranno sostituiti da un unico fondo. Il meccanismo, nelle intenzioni del governo, dovrà garantire una maggiore flessibilità in uscita. Non sono stati ancora svelati i contorni del nuovo fondo, ma al suo interno potrebbero subire dei ridimensionamenti le pensioni anticipate delle lavoratrici.
Nelle scorse settimane si era ipotizzata una nuova misura di opzione donna integrata con l’indennità assicurata dall’Ape sociale. Ma a un’età più bassa rispetto ai 63 anni richiesti da quest’ultima, con uno sconto di uno o due anni. Sull’Ape sociale, invece, si era ipotizzato un ampliamento della platea dei lavoratori in uscita grazie alla previsione di un numero maggiore di lavori considerati gravosi.
Nuova pensione a quota 104, cosa cambia?
Novità assoluta è la previsione della nuova quota 104 in sostituzione della quota 103 che terminerà la propria sperimentazione il 31 dicembre 2023 dopo appena un anno. Anche per questa misura non sono stati svelati ancora i requisiti di uscita anticipata, in particolare sulla combinazione tra età e contributi. Giancarlo Giorgetti si è limitato ad affermare che “non sarà una quota 104 piena”.
Bonus per chi rimanda la pensione
Rimarranno, invece, gli incentivi per chi dovesse raggiungere i requisiti di uscita con la pensione a quota 104 e rimanere a lavoro. Si tratta del “bonus Maroni” che ha trovato applicazione, a partire dal 2023, sulla quota 103. I lavoratori possono decidere di rimandare l’abbandono del lavoro ottenendo un incentivo corrispondente all’azzeramento dei contributi previdenziali a proprio carico.