Con l’approvazione del disegno di legge di Bilancio 2024 del Consiglio dei ministri di oggi,16 ottobre, trovano conferma sia il taglio del cuneo contributivo che l’avvio della nuova Irpef nell’ottica della riforma fiscale: entrambe le misure consentiranno ai lavoratori di ottenere un netto in busta paga più elevato con un conseguente aumento degli stipendi, in particolare per i lavoratori alle dipendenze.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, hanno inserito nel disegno di legge di Bilancio 2024 sia il bonus contributivo che la nuova Irpef con la riduzione da quattro a tre aliquote e l’accorpamento del primo scaglione di reddito con il secondo.
Le risorse stanziate nella Manovra saranno di 24 miliardi di euro. Il taglio del cuneo fiscale conferma la misura già in vigore nel 2023 sulle buste paga da luglio a dicembre di 14 milioni di lavoratori alle dipendenze. La riduzione delle aliquote Irpef, invece, è una novità assoluta dettata dalla legge delega di riforma fiscale della quale, la Manovra 2024, ne conterrà i decreti attuativi.
Taglio cuneo contributivo e nuova Irpef confermati nella Manovra 2024: di quanto aumentano gli stipendi?
Confermati gli aumenti degli stipendi già anticipati nelle scorse settimane per effetto delle misure che conterrà la legge di Bilancio 2024. Nel relativo disegno di legge, approvato oggi dal Consiglio dei ministri del governo guidato da Giorgia Meloni, è contenuto il taglio del cuneo contributivo che consentirà di ridurre il carico di contributi a carico dei lavoratori alle dipendenze, di norma fissato al 9,19%. Lo sconto, già in vigore nei cedolini da luglio a dicembre 2023, consente di ridurre il carico contributivo al 2,19 per cento per i lavoratori dipendenti con redditi annui entro i 25mila euro lordi (oppure entro i 1.923 euro lordi al mese), e al 3,19% i redditi dai 25mila ai 35mila euro (oppure dai 1.923 ai 2.692 euro lordi al mese).
Il taglio dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti consente agli stessi di ottenere una media di 100 euro netti di aumenti stipendi al mese. La conferma dello sconto per tutto il 2024 ha un costo per i conti pubblici di circa 10 miliardi di euro.
Cuneo fiscale e nuova Irpef, come cambiano gli stipendi fino a 35mila euro?
Per i contribuenti alle dipendenze, la misura del taglio del cuneo fiscale deve essere integrata con le nuove aliquote Irpef e l’accorpamento dei primi due scaglioni della riforma fiscale. Infatti, lo sconto del 6% o del 7% per redditi fino a 35mila euro all’anno, comporta l’aumento della base imponibile ai fini fiscali e, dunque, un maggiore carico di tasse.
A tal proposito, la riforma fiscale ridurrà da quattro a tre le aliquote Irpef, accorpando la fascia di redditi da zero a 15mila euro con la successiva, quella da 15.001 a 28mila euro. Su entrambe le fasce l’aliquota è quella del 23 per cento, con un taglio di due punti percentuali per i redditi sopra i 15mila euro rispetto all’attuale assetto.
Nuova flat tax per i lavoratori dipendenti, uguale a quella dei pensionati
La seconda fascia dei nuovi scaglioni di redditi va da 28.001 a 50mila euro con relativa aliquota del 35 per cento; infine, l’aliquota del 43 per cento è applicata a tutti i redditi al di sopra dei 50mila euro. Arriva a 8.500 euro la no tax area, ragione per la quale la prima fascia, ai fini Irpef, deve essere considerata da 8.500 a 28mila euro. La nuova soglia va a pareggiare quella applicata ai percettori di pensione.
La riforma fiscale del 2024 avrà un costo di 4,1 miliardi di euro. Il governo ha fornito anche alcune simulazioni sul risparmio di imposte applicato mediante la riduzione del cuneo contributivo e l’applicazione di una nuova aliquota Irpef. Per chi guadagna 27.500 euro all’anno per un lavoro alle dipendenze, il taglio del cuneo fiscale e i due punti di sconto dell’Irpef producono un risparmio di imposte pari a 1.298 euro all’anno.