Durante il Consiglio dei ministri odierno, il governo Meloni delibera lo scioglimento del comune di Caivano. Una notizia trapelata al termine del Cdm, con la nomina di tre commissari a gestire le funzioni del consiglio comunale.

Il comune in provincia di Napoli, già sciolto nel 2018 per infiltrazioni camorristiche, era finito nella bufera politica negli ultimi mesi. Un terremoto nella maggioranza del sindaco Enzo Falco aveva provocato le dimissioni di 13 consiglieri su 24. E così la giunta si è sciolta ed è stata necessaria la nomina del commissario straordinario Gianfranco Tomao, in carica fino ad oggi.

La decisione del governo fa dunque da colpo di spugna sul consiglio comunale, che da oggi sarà in capo ai tre commissari. Si tratta di uno dei provvedimenti pensati dall’esecutivo per riqualificare la città, finita agli onori delle cronache più volte negli ultimi mesi.

Scioglimento del consiglio comunale di Caivano, le mani della camorra sugli appalti del comune

Al centro del dibattito pubblico erano finite le sciagurate violenze sessuali di branco contro le due cuginette e i blitz anti droga al Parco Verde. L’ultima operazione finita sui giornali riguarda un’indagine della Dda di Napoli che ha appurato l’infiltrazione della camorra nella spartizione degli appalti comunali.

L’inchiesta aveva portato al fermo di nove persone, tra cui due ex consiglieri comunali. Le accuse nei confronti degli indagati sono quelle di associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, corruzione ed altri reati aggravati dalle finalità mafiose.

Si terrà il prossimo giovedì 19 ottobre a palazzo Chigi la conferenza stampa per presentare il progetto di riqualificazione e ristrutturazione dell’ex centro sportivo Delphinia di Caivano.

Ruotolo (Pd): “Buona notizia l’amministrazione sciolta a Caivano”

La notizia dello scioglimento del comune di Caivano è “una buona notizia” per Sandro Ruotolo. L’esponente del Partito Democratico ha detto la sua ai microfoni di Fanpage.

Credo che il quadro emerso delinei una situazione ancora più drammatica. Più volte abbiamo chiesto massima trasparenza e controllo della legalità, il quadro dei Comuni dell’hinterland napoletano esige ancora riflettori accesi. Abbiamo sei amministrazioni sciolte in Campania e non mi meraviglierei se a breve dovessero aumentare.