Ci sono anche modifiche alle norme relative alle pensioni di vecchiaia nel testo della Legge di Bilancio 2024, cui il governo ha dato il via libera oggi 16 ottobre 2023.

Pensioni di vecchiaia, novità dell’ultima ora

Riguardo alla pensione di vecchiaia, i requisiti rimarranno invariati nel 2024, consentendo l’accesso a questa prestazione a coloro che abbiano compiuto 67 anni di età e accumulato 20 anni di contributi.

Tuttavia, viene eliminata la condizione secondo cui i lavoratori con un’anzianità contributiva successiva all’1 gennaio 1996 potevano accedervi solo se il loro assegno superava 1,5 volte l’Assegno Sociale.

Quando si ha diritto alla pensione di vecchiaia?

A partire dal 1° gennaio 2012, sono state riformulate le condizioni minime di età richieste per accedere alla pensione di vecchiaia, con l’obiettivo di uniformare l’età pensionabile tra uomini e donne, indipendentemente dal settore lavorativo e dal tipo di impiego (dipendente, autonomo o parasubordinato). Questa equiparazione effettiva dell’età pensionabile è stata attuata nel 2018.

La legge ha introdotto, a partire dal 1° gennaio 2013, una regola di adeguamento dell’età anagrafica in base all’aumento dell’aspettativa di vita. Inizialmente, tale adeguamento prevedeva un incremento di 3 mesi, successivamente, dal 2016, si è aggiunto un ulteriore aumento di 4 mesi, seguito da un ulteriore incremento di 5 mesi a partire dal 2019. Per il biennio 2023/2024, l’età minima per l’accesso alla pensione di vecchiaia è stata stabilita a 67 anni.

Per poter accedere alla pensione di vecchiaia, sia per i lavoratori autonomi che per quelli dipendenti, indipendentemente dal settore (privato o pubblico), è richiesto di aver versato contributi per almeno 20 anni e di aver cessato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.