Bloccata ieri su TikTok la pagina dei Cittadini Non Distratti che con il loro «Attenzione, pickpocket!», denunciano la piaga dei borseggiatori a Venezia. Secondo la piattaforma, infatti, i video pubblicati – che riprendono i volti dei borseggiatori così da renderli riconoscibili a turisti e residenti – violano le linee guida della community e incitano al bullismo e alle molestie.
La chiusura dell’account TikTok non è passata inosservata, anche per via del vastissimo seguito ottenuto dalla pagina in questi anni.
La scelta della piattaforma di bannare il profilo è stata mal digerita non solo dagli stessi promotori, ma anche da diversi utenti. In molti infatti hanno notato come la scelta di TikTok sia ipocrita, dato che sulla si possano rinvenire contenuti notevolmente gravi – incitazioni al bodyshaming, al razzismo e all’omofobia – che non solo non vengono penalizzati ma sono addirittura promossi dall’algoritmo social.
TikTok blocca la pagina dei Cittadini Non Distratti. La reazione di Monica Poli, voce simbolo di «Attenzione, pickpocket»
La decisione di TikTok di bloccare la pagina diventata celebre per quel «attenzione, pickpocket!» con cui il gruppo dei Cittadini Non Distratti allerta a Venezia turisti e residenti circa la presenza di borseggiatori deriva, come comunicato dalla piattaforma, dall’«incitamento al bullismo e alle molestie» promosso nei video.
Questa lettura del significato delle clip pubblicate, tuttavia, non va assolutamente giù a Monica Poli, storica attivista del movimento e voce simbolo di quell’ «attenzione, pickpocket!» che ha reso questi video virali in tutto il mondo.
A spiegare la frustrazione per questa decisione – «loro compiono i reati, noi veniamo bloccati» – è la stessa Poli in questa intervista esclusiva per TAG24 in cui ricorda i danni causati continuamente dai borseggiatori che, tuttavia, rimangono impuniti.
Monica Poli, TikTok ha deciso di bloccare la pagina dei Cittadini Non Distratti.
«Non è la prima volta che ci disattivano il profilo, ma in questo caso credo che il blocco sia permanente. Nel messaggio che ci è arrivato la piattaforma afferma infatti che non rispettiamo gli standard per molestie e bullismo nei confronti dei borseggiatori. Una cosa assurda, non sappiamo cosa pensare. A oggi rimane aperto dunque il profilo Facebook e quello Instagram che sta crescendo molto .
Io credo che sia giusto far vedere queste persone: non a caso con la nostra attività abbiamo già salvato diversi portafogli. I turisti ci inviano continuamente messaggi di ringraziamento».
Voi siete delle sentinelle, ma il tema del contrasto ai borseggiatori è affrontato seriamente a Venezia?
«Il prefetto ci ha dato il suo supporto e si è adoperato per contrastare i borseggi. Tuttavia sappiamo che le Forze dell’ordine arrivano fin dove possono. Il problema, come abbiamo detto più volte, è la riforma Cartabia che depenalizza questo tipo di reati.
A Venezia abbiamo donne ma soprattutto tantissimi uomini borseggiatori che costituiscono vere e proprie bande. Addirittura ieri, nella zona Accademia, già intorno alle 10.30 di mattina si sono segnalati oltre 20 scippatori».
Monica Poli (Cittadini Non Distratti): “Il ban alla nostra pagina TikTok significa che diamo fastidio”
La presenza di più uomini è un aspetto nuovo? Nei video sembrano più donne.
«Gli uomini ci sono sempre stati, ma se ne è sempre parlato di meno. Il problema, lo ripeto, è che parliamo di vere e proprie bande che, quando vengono riconosciute dai cittadini o turisti, diventano aggressive.
Questi scippatori poi non guardano in faccia nessuno: ieri abbiamo sventato un borseggio ai danni di due turisti – di cui una disabile – di età avanzata. E saremmo noi quelli che fanno bullismo e molestie?
Io credo che dietro questo blocco da parte di TikTok ci sia qualcosa più in alto. Noi del comitato cittadinanza abbiamo già scritto tanto al ministro Nordio quanto al ministro Piantedosi. Per ora non abbiamo ricevuto risposta. A Milano, altra città con una situazione di degrado allucinante, solo ieri un ragazzo che opera come noi è stato aggredito dai borseggiatori.
La cosa più assurda è che a noi bannano i video, però i TikTok delle stesse borseggiatrici che ci sbeffeggiano e fanno vedere quanti soldi hanno possono circolare.
Mi domando che fine faremo così. La gente è stufa, vuole sicurezza. Anche i nostri concittadini romeni che in Italia lavorano e sono brave persone sono stufi di questa situazione».
Monica Poli: “Su TikTok i borseggiatori ci sbeffeggiano e anche lì, come nella realtà, rimangono impuniti»
Proverete a riaprire un altro account su Tiktok?
«Al momento esiste quello dei Cittadini non distratti 3, nato proprio quando è stato chiuso il secondo profilo che avevamo. Nel frattempo continuiamo su Instagram.
Ho letto i commenti sui siti che hanno dato la notizia circa la chiusura del nostro profilo. Tanti ci supportano, ma vedo anche che c’è gente che dà ragione ai borseggiatori. Proprio non capisco come facciano. Ma hanno una coscienza? Come si fa a difendere queste organizzazione criminali di ladri? Queste persone dovrebbero uscire di casa e andare nelle metropolitane a vedere la situazione con i loro occhi.
Un mese fa due persone anziane sono venute a Venezia a coronare il sogno della loro vita. Neanche il tempo di scendere dal treno che non avevano più avuto il portafogli. Come tuteliamo il turismo così? Qualcuno me lo deve spiegare.
Vorrei capire il perché di una legge come quella della Cartabia. Quale obiettivo si aveva in mente? Portare più illegalità in Italia? Perché questo è il risultato: le persone non sono tutelate e le Forze dell’ordine non hanno poter di intervenire. Serve ripristinare le leggi e cancellare quelle precedenti mai abrogate che creano solo confusione».
Condivide lo stupore di chi osserva che su TikTok non ci sia controllo su tanti e pericolosi contenuti e il vostro sia l’unico profilo bannato?
«Sì, dato che su TikTok gira di tutto. Tra l’altro ci sono video anche di altri comitati, da Parigi a Londra, che lottano contro le borseggiatrici. Perché allora levare il nostro?
Forse perché diamo fastidio, ma noi continueremo a fare azioni di disturbo e a mostrare quello che accade. Non è che se ci chiudono TikTok ci fermiamo. Noi non demordiamo, sono trent’anni che siamo attivi, non due mesi. Questi episodi ci danno solo ancora più forza nell’andare avanti».