La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein va all’attacco della legge di bilancio del governo Meloni, accusandola di non fare nulla per risolvere le criticità del paese se non, in alcuni casi, addirittura di rischiare di peggiorarle.
Legge di bilancio, Schlein (PD): “Non all’altezza della difficile situazione del paese”
Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, 16 ottobre 2023, la manovra finanziaria del governo presieduto da Giorgia Meloni. Una legge di bilancio della quale gli esponenti dell’esecutivo, presidente del Consiglio in primis, sembrano essere molto fieri, sottolineandone alcuni degli elementi principali, come il taglio del canone Rai.
Contro di essa, arrivano ora le dure critiche della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, che la considera totalmente inadeguata ai problemi che stanno caratterizzando l’Italia.
“È una legge di bilancio assolutamente non all’altezza della situazione difficile che sta vivendo il Paese”.
In particolare, la segretaria dem denuncia come la manovra non tenga conto delle difficoltà delle fasce più deboli della popolazione, chiamando in causa quei milioni di lavoratori poveri per i quali sta portando avanti anche la battaglia per il salario minimo, recentemente respinta dal governo, dopo il parere del Cnel.
“Non si prevedono risorse sufficienti per i servizi essenziali come la scuola e i trasporti pubblici. È una manovra senza visione strategica […] che, alla fine, non migliorerà le vite degli italiani. Tantomeno quelle dei 3.5 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri che il governo ancora una volta Meloni ha ignorato non occupandosi dei loro salari, che restano fra i più bassi in Europa”.
Manovra, sulla sanità solo tagli secondo Schlein
Ma è sulla sanità che Schlein individua le mancanze peggiori e più deprecabili della legge di bilancio, denunciando il rischio concreto che si arrivi a ulteriori tagli in un settore già ridotto ai minimi termini per quanto riguarda le risorse a disposizione.
“Sulla sanità, tema sul quale avevamo chiesto un’attenzione particolare, Giorgia Meloni non mette nemmeno i 7 miliardi che servivano a non ridurre i livelli di spesa di quest’anno, questo significa tagli ai servizi. E non si pensi di ridurre le liste d’attesa solo caricando di ulteriore lavoro il personale sanitario che è già al limite, senza sbloccare le assunzioni”.
Il parere negativo della segretaria del PD fa eco a quello espresso pochi giorni fa dal responsabile economico del partito, Antonio Misiani, che aveva denunciato come nella Nadef fossero previsti addirittura meno finanziamenti rispetto al 2023.