Difficilmente si ricorda una pausa per gli impegni delle nazionali così tormentata e discussa. Nell’oceano delle polemiche continua a tenere banco la questione Ciro Immobile in casa Lazio con un futuro da decidere e le sirene dell’Arabia che potrebbe tornare a suonare con maggior vigore. Attualmente il giocatore è fermo ai box per un fastidio muscolare, difficile che possa recuperare in tempo per la gara contro il Sassuolo di sabato con maggiori probabilità di rivederlo in campo in Olanda martedì prossimo per l’impegno di Champions League contro il Feyenoord. I due giorni di svago a Disneyland a Parigi con la famiglia lo hanno distratto, ma nella Capitale sono proseguite le critiche dopo la recente intervista.
La voglia di riscatto
La crisi del settimo anno in un rapporto che sembrava perfetto. Mai come in questi giorni Ciro Immobile si è messo sentito in discussione da una parte dei tifosi biancocelesti, alcuni insulti lo hanno ferito come denunciato dai familiari sui social a pochi istanti da Milan-Lazio. La voglia è far ricredere gli scettici, a trentatre anni si sente ancora al top della forma e capace di tornare alle sue solite medie da oltre venti gol a stagione. Eppure qualcosa che non funziona rispetto al passato ci sta, bisogna solo scovare l’origine del problema per capire che si può sistemare.
I due argomenti principali vertono sulla condizione fisica e sulla questione tattica. Da un anno Immobile ha avuto diversi infortuni muscolari, la genesi non è semplice da comprendere perchè si scontra con la voglia del ragazzo di non saltare mai una partita a costo di giocare magari con qualche dolore e l’assenza di alternative credibili. Il colpo Champions Muriqi dell’estate del 2020 si è rivelato un flop totale sotto tutti i punti di vista, la scorsa stagione è stata provata la carta Cancellieri ma ha dimostrato di essere troppo acerbo per una piazza come quella biancoceleste.
Da qua la voglia di esserci sempre anche con la consapevolezza di correre dei rischi che però si sono verificati. E’ da un anno infatti che gli stop muscolari hanno cominciato ad avere una ridondanza preoccupante ma stavolta lo scenario è diverso dal solito perchè dal mercato è arrivato Taty Castellanos che ha dato garanzie al suo posto. L’argentino dovrebbe essere la pedina che permette al numero 17 di tirare il fiato quando serve per essere tirato a lucido e invece il minutaggio racconta di una titolarità mai in discussione se non per i soliti acciacchi.
La seconda questione da dover affrontare è quella tattica. Maurizio Sarri ha trovato la quadratura del cerchio con Felipe Anderson falso nueve che ha permesso alla Lazio di raggiungere un incredibile secondo posto finale. Con il brasiliano la squadra giocava meglio palla al piede, perdeva verticalità e peso in area di rigore ma diventava molto più veloce la manovra e quindi imprevedibile. Un calcio che non si addice a Ciro Immobile che ama cercare la profondità per attaccare la porta avversaria piuttosto che venire dentro il campo a pulire palloni per i compagni.
Immobile e il futuro in Arabia?
Ad oggi Immobile rimane il capitano e il titolare della Lazio come testimonia la fiducia di Maurizio Sarri. Questa è la premessa per ritrovare la migliore versione del calciatore senza ascoltare le critiche di chi lo etichetta come un calciatore finito. Non sono così lontane dalla realtà invece chi ne chiede un impiego più oculato proprio per permettergli di dare sempre il massimo. Da qua la decisione di non forzare alcun recupero in vista del Sassuolo, gli esami strumentali di questa mattina non hanno evidenziato lesioni quindi il suo rientro è vicino. Sfruttare qualche giorno in più per riprendersi la maglia in Champions League martedì prossimo sembra la soluzione più conveniente.
Una nuova normalità che deve Immobile capire per primo per il benessere di tutti. Rimane un intoccabile nello spogliatoio ma in campo comincia una gestione diversa che potrebbe allungargli anche la carriera. Deve però essere lui il primo a convincersi per continuare in Serie A, le sirene dall’Arabia Saudita potrebbe suonare a gennaio come a giugno e quel punto gli scenari cambierebbero. La voglia di Europeo allontana l’ipotesi invernale rimandando ogni decisione, in questi mesi deciderà il suo futuro.