Den Harrow Arena Suzki, una storia che non si può fare. Nonostante si sia fatto il nome dell’artista per la kermesse nei mesi scorsi, alla fine, a Verona, Stefano Zandri (questo il nome all’anagrafe) ha preferito declinare l’invito. Le ragioni le svela apertamente lui stesso ospite della giungla di Radio Cusano Campus Bagheera, morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti. Ecco cosa è emerso durante il suo intervento, che è stato anche mandato in tv sul canale 264 del digitale terrestre. L’occasione è stata buona pure per guardare con tenerezza a quel periodo d’oro che sono stati gli anni ottanta e per parlare dei nuovi tour in arrivo.

Den Harrow Arena Suzuki, perché non ci è andato

“Non sono salito su quel palco per questioni tecniche? Non è vero! Sono dei grandissimi professionisti e da un punto di vista di attrezzature sono il top. Semplicemente non sono stato pagato una cifra per me idonea. Io credo di avere un valore preciso e su questo non torno indietro. Se non sei disposto a riconoscermelo anche da un punto di vista economico, senza alcun problema, non sono quello per te. Il mio nome d’arte significa “denaro”? Ah ah, appunto.”

Den Harrow Arena Suzuki, le voci sui colleghi

“Volete la verità? Qua c’è gente che per cantare su quel palco non solo non viene pagata ma paga lei. Perché siamo malati di protagonismo e voglia di apparire e ce ne freghiamo se questo rovina i colleghi e il mercato in cui agiamo. A forza di fare così faremo tutti una brutta fine ma io vado per la mia strada.”

Sui finti dischi d’oro

“Se ho ancora tutti i miei poster e i dischi d’oro vinti? Assolutamente no, io odio vivere nella nostalgia. Sono emozioni che ho vissuto sulla pelle e che non voglio rimpiangere. Non come quelli che i dischi d’oro manco li hanno vinti davvero e invece ce li hanno appesi alle pareti di casa. Io so riconoscere un disco d’oro patacca: ha una filigrana diversa e tutto il packaging non è come quello vero. Non lo capirò mai, i miei dischi d’oro li ho regalati ad una fan che mi seguiva molto. Sono fatto così.”

Sugli anni ottanta

“Ho venduto milioni di dischi e sono stato un’icona di quel decennio? E’ tutto vero e devo molto agli anni ottanta. Però ritengo anche di aver dato molto. Con le mie canzoni si sono emozionate tantissime persone e ancora ora giro l’Europa per concerti, molto spesso sold-out. In autunno, per esempio, tornerò in Italia con un tour autunnale e il fermento già è palpabile. Comunque ho avuto meno di quello che ho dato.”

Den Harrow Isola dei Famosi

“Ancora mi sfottono perché sono scoppiato a piangere in tv? Non è un problema mio ma loro. Io sono un artista e non ho difficoltà a mostrare le mie fragilità. Semmai ho imparato, a mie spese, a farlo nei contesti giusti… là io non c’entravo nulla. Ecco perché non farei mai più un reality. Se il programma avesse a che fare con la musica, invece, lo valuterei ma partendo da una giusta offerta.”

Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Dan Harrow:

https://www.radiocusanocampus.it/it/den-harrow-la-nostalgia-della-leggerezza

Ecco “Don’t break my heart” di Den Harrow, tra le sue canzoni più famose negli anni ottanta: