Ape sociale e Opzione Donna saranno consolidate in un unico regime di flessibilità pensionistica, il quale permetterà di accedere alla pensione a 63 anni di età con 36 anni di contributi per categorie come caregiver, disoccupati, lavoratori con mansioni gravose e persone disabili. Nel caso delle donne, il requisito contributivo sarà di 35 anni. E’ quanto ha chiarito la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo il Cdm che ha approvato il testo della Legge di bilancio 2024.
Ape Sociale 2024, ultimissime oggi
Per quanto riguarda Ape Sociale e Opzione Donna, sembra che il governo intenda unire queste due misure. Attualmente, Ape Sociale permette un pensionamento anticipato per i lavoratori di categorie considerate vulnerabili, come disoccupati, disabili (almeno al’74%), caregiver e coloro con mansioni gravose. Tuttavia, vi sono vari requisiti da soddisfare, sia di età che di contributi. È richiesto di aver compiuto 63 anni di età e di avere versato tra 30 e 36 anni di contributi, a seconda della categoria.
Con la legge di bilancio dell’anno scorso, il governo ha confermato il requisito di 35 anni di contributi per le donne, ma ha innalzato l’età pensionabile a 60 anni, riducendo l’età di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni in meno (quindi 59 anni con un figlio, 58 anni con due o più figli). L’uscita anticipata è ora consentita solo a tre categorie: caregiver, invalide al’74%, e dipendenti licenziati o di aziende in crisi (in quest’ultimo caso, l’uscita è consentita a 58 anni, indipendentemente dal numero di figli).
Secondo Meloni e Giorgetti, a partire dal 2024 Opzione Donna sarà superata e assomiglierà di più ad Ape Sociale. Tuttavia, il requisito contributivo richiesto alle donne potrebbe essere più vantaggioso rispetto a quello attuale per Ape Sociale (35 anni invece di 36).
Nuova Ape Sociale e Opzione Donna
Riassumendo, Ape Sociale e Opzione Donna convergono in una nuova misura previdenziale. Il pensionamento anticipato sarà possibile per chi ha compiuto 63 anni di età e accumulato almeno:
- 36 anni di contributi se si rientra nelle categorie dei disoccupati, degli invalidi, dei lavori gravosi o dei caregiver;
- 35 anni di contributi nel caso delle donne.
Questa rappresenta una significativa modifica rispetto alle regole precedenti, in cui per l’Ape Sociale era richiesto un minimo di 30 anni di contributi per il pensionamento anticipato (eccetto per i lavori gravosi per i quali ne erano necessari 36), mentre Opzione Donna consentiva l’uscita anticipata con un’età anagrafica che poteva scendere fino a 58 anni.
UNA BASTONATA TREMENDA PER CHI AVEVA I REQUISITI DINO AL 2023 PER ACCEDERE ALL’APE SOCIALE CON 30 ANNI DI CONTRIBUTI E 63 ANNI DI ETA’ – OR I CONTRIBUTI PER UNA DONNA SONO PASSATI A 35 A<NNI E NON HO I REQUISITI PER LA PENSIONE .- ORA SONO IN NASPI FINO AL 31 MARZO 2024 – VERRA' CONSIDERATO IL PERIODO DI NASPI ? E SE NON ARRIVO AI 35 ANNI NON AVRO' IL MINIMO DI SUSSISTENZA PER VIVERE….POTETE CHIARIRE ?
Beh si parlava di un’estensione di Ape Sociale invece denoto che sia stato varato una riforma in pejus allorquando dai famosi 30 anni di contributi per i disoccupati nel 2024 c’è ne vorranno 36 anni, mentre per opzione donna sembra capire che seppur serviranno 35 anni di contributi ma sale l’età dai 58/59/60 anni si passa a 63 anni e se fosse cosi anche qui è stata varata una riforma in pejus. la domanda è: perché stravolgere l’ape sociale e non renderla strutturale? e perché opzione donna viene altresì anch’essa stravolta a livello di età? Bah.
Per la sign Tiziana : allo stato attuale sembrerebbe che non rientrate nell’unisono – ape sociale – opzione donna – se non avete almeno 35° anni di contributi. i contributi figurativi dovrebbero essere conteggiati visto che fino adesso sono stati sempre calcolati quindi rientra anche la naspi.