Il bonus 100 per i lavoratori dipendenti è stato confermato per il 2023 e per il 2024. Si tratta di un beneficio che consiste in un aumento di 100 euro al mese direttamente accreditati nella busta paga dei lavoratori.
Bonus 100 euro in busta paga
Questo bonus, già attivo da diversi anni, ha l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale per i lavoratori dipendenti, fornendo loro un contributo finanziario. È importante notare che il bonus non concorre alla formazione del reddito tassabile. Alcune novità riguardano le soglie di reddito che determinano chi ha diritto a ricevere questo aiuto.
Per spiegare in dettaglio come funziona e chi può beneficiare del bonus, è necessario comprendere la natura di questa agevolazione. Il bonus da 100 euro è stato introdotto in sostituzione del precedente “Bonus Renzi” ed è un incremento del reddito riservato a determinate categorie di lavoratori dipendenti. Questa misura è strutturale, il che significa che è destinata a rimanere in vigore nel 2024, a meno che il Governo non apporti modifiche alle sue politiche fiscali.
Il bonus 100 è rivolto a coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente o redditi assimilati a essi, con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale sul lavoro. I beneficiari ricevono direttamente i 100 euro aggiuntivi nella propria busta paga. È possibile verificare se il bonus è stato accreditato controllando la voce descrittiva “Trattamento integrativo L. 21/2020” nella propria busta paga.
Requisiti
Per ricevere il Bonus 100, occorre soddisfare i seguenti requisiti:
- I lavoratori con un reddito annuale fino a 15.000 euro continueranno a ricevere il Bonus 100 in busta paga per intero, fino a un massimo di 1.200 euro l’anno.
- I lavoratori con un reddito annuale fino a 28.000 euro riceveranno il bonus solo se la somma delle detrazioni fiscali spettanti supera l’imposta lorda dovuta. L’importo del credito IRPEF è determinato dalla differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda, fino a un massimo di 1.200 euro all’anno (100 euro al mese). In alcuni casi, l’importo potrebbe essere inferiore.
I redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente comprendono diverse tipologie di reddito, come compensi per i lavoratori soci delle cooperative, indennità e compensi per incarichi svolti da lavoratori dipendenti, borse di studio, redditi da collaborazione coordinata e continuativa, remunerazioni dei sacerdoti e altre categorie specifiche.
Il Bonus 100 non spetta a coloro che percepiscono redditi da pensione ai sensi dell’articolo 49, comma 2, lettera a) del TUIR, i titolari di redditi professionali, i titolari di partita IVA in forma autonoma o di impresa.
Le detrazioni fiscali da considerare includono quelle previste dal TUIR in base a vari articoli, compresi quelli relativi a oneri sostenuti in relazione a prestiti o mutui contratti fino a determinate scadenze.
Il Bonus 100 può essere erogato mensilmente o alla fine dell’anno, a seconda del reddito annuale del lavoratore. In base al reddito dichiarato, i lavoratori che ricevono il Bonus mensilmente possono ricevere un conguaglio a credito (nel caso in cui abbiano ricevuto meno di quanto spettava loro) o a debito (nel caso in cui abbiano ricevuto un importo superiore a quanto dovuto). Il conguaglio solitamente arriva entro il 31 dicembre dell’anno fiscale successivo.