Anche Elrond si prefigge nei prossimi mesi di intercettare una possibile ripresa del settore crypto. Una ripresa la quale, secondo molti analisti, potrebbe essere favorita dal combinato disposto tra l’ormai prossimo halving di Bitcoin e una situazione economica sempre più precaria, tale da spingere molti a cercare asset alternativi d’investimento.

Naturalmente, per chi ha deciso di sposare questa seconda ipotesi, è necessario individuare criptovalute in grado di evidenziare caratteristiche interessanti. Elrond rientra a pieno titolo in questo contesto.

Cos’è Elrond?

Elrond è un progetto focalizzato su uno dei maggiori problemi evidenziati sin dal debutto da Bitcoin, la scalabilità. Basta lo slogan scelto dal suo gruppo di sviluppatori per capire l’obiettivo che si prefigge: “The Internet Scale Blockchain Is Live!”.

L’azienda è stata fondata da Beniamin Mincu, Lucian Mincu e Lucian Todea nel corso del 2017 e il lavoro condotto al suo interno, è indirizzato verso la realizzazione di una piattaforma in grado di assicurare performance di grande rilievo, per quanto concerne sicurezza, velocità e scalabilità. Tale da essere base per ospitare applicazioni di svariato tipo e dare vita ad una nuova fase della vita di Internet.

Un compito estremamente ambizioso, che però è stato perseguito con grande rigore sin dall’inizio, tanto da tradursi in un intento lavoro di rifinitura della blockchain, prima del suo lancio definitivo.

Il token nativo dell’ecosistema Elrond è eGold (EGLD), che dal settembre del 2020 ha sostituito definitivamente l’originario ERD, entrando nella proposta di un congruo numero di exchange. Ad ennesima riprova della validità teorica del piano di sviluppo.

Come funziona Elrond?

La blockchain di Elrond è impostata sull’algoritmo di consenso modificato Secure Proof-of-Stake (SpoS), in pratica una versione riveduta e corretta del meccanismo Proof of Stake (Pos).

La sua adozione all’interno della piattaforma si è tradotta in una fase nella quale i nodi di Elrond hanno il compito di rilasciare una valutazione su coloro che sono candidati a ricoprire la funzione di validatore per il blocco successivo. Questi, a loro volta, vengono mischiati in maniera assolutamente casuale, in modo da essere assegnati ad un nuovo segmento. Ogni volta che riescono ad aggiungere un blocco alla catena, sono ricompensati con un determinato quantitativo di eGOLD.

Procedendo in questa maniera, è possibile preservare l’integrità della blockchain, in quanto il set di convalida formato da ben 63 nodi è oggetto di selezione casuale. Solo uno di essi, sarà poi scelto per contribuire alla produzione del blocco successivo, sulla base del quantitativo di token messi in staking e reputazione acquisita.

A proposito di Elrond

A rendere ancora più interessante Elrond è anche il lancio, avvenuto nel novembre del 2020, di Maiar, il DEX (Decentralized Exchange) in cui coloro che hanno aderito allo staking di EGLD sono in grado di ricevere il suo token di governance, MEX. Si tratta di una piattaforma che fornisce servizi di finanza decentralizzata, a partire da pool di liquidità, swap e asset sintetici.

Altro fattore da sottolineare è poi il fatto che la Arwen, la Elrond Virtual Machine, è in grado di assicurare la compatibilità con gli smart contract. Arwen è peraltro, è in grado di raggiungere le 5mila transazioni al secondo, un livello molto elevato, soprattutto se rapportato alle prestazion idi Bitcoin.

Occorre anche sottolineare come Elrond sia un progetto ecofriendly. Tanto da aver annunciato l’azzeramento delle emissioni collegate alla sua blockchain. In un momento in cui le tematiche collegate al mutamento climatico sono sotto la lente di ingrandimento dell’opinione pubblica, si tratta di un annuncio molto importante.

Una serie di caratteristiche che hanno consentito al progetto di stabilire numerose collaborazioni, a partire da quella con Chainlink. Oltre a richiamare l’attenzione di Binance per un finanziamento destinato ai suoi piani di sviluppo. Proprio per questo motivo, Elrond si avvia verso i prossimi mesi con l’intenzione di ricavare adeguati frutti dal grande lavoro condotto nel corso degli anni.