Il conflitto in corso in Medio Oriente ha avuto impatti anche sul mondo degli scacchi. Attualmente, a Sharm el-Sheikh, in Egitto, ci sono crescenti preoccupazioni riguardo ai Campionati Mondiali Under 8, Under 10 e Under 12, i quali erano programmati per iniziare oggi. Queste preoccupazioni riguardano principalmente la possibile minaccia di attacchi contro obiettivi occidentali.

Sharm el-Sheikh, la guerra mette a rischio i mondiali di scacchi

Sharm el-Sheikh è una località turistica situata all’estremità meridionale della penisola del Sinai, non lontano dal confine con Israele e la Striscia di Gaza.

Alcune delle principali federazioni nazionali, tra cui l’India e la Francia, hanno ritenuto che il clima di tensione nel mondo arabo e la distanza di circa 400 chilometri tra le zone di conflitto e Sharm el-Sheikh siano troppo rischiosi per garantire la sicurezza dei giovani partecipanti, considerando la loro tenera età.

Per preservare la sicurezza dei circa 600 bambini iscritti e considerando la concentrazione di accompagnatori e organizzatori nello stesso luogo, alcune federazioni hanno optato per non inviare le proprie delegazioni in Egitto. La stessa decisione è stata adottata anche da Israele. Al contrario, la Croazia ha fortemente consigliato ai propri rappresentanti di non partire.

La decisione presa dalle federazioni di scacchi di Paesi come Francia e India si aggiunge a quella adottata dalla federazione statunitense già lo scorso maggio, prima dello scoppio del conflitto, quando fu deciso di non autorizzare la partecipazione dei giovani scacchisti americani all’evento, citando preoccupazioni sulla sicurezza del luogo scelto.

Nonostante le recenti rassicurazioni fornite sia dalla federazione scacchistica egiziana che dalla federazione internazionale, alcune misure sono state adottate per prevenire qualsiasi possibile rischio. Inizialmente, la sede dei Campionati Mondiali doveva essere la stessa in cui si è svolta la COP27 sui cambiamenti climatici, ma è stata successivamente cambiata.

Inizio posticipato

L’inizio della competizione è stato ritardato di 24 ore per ragioni “tecniche”, probabilmente legate a questioni logistiche. Questa decisione è stata influenzata dall’incertezza di molti partecipanti sulla loro partecipazione all’evento in Egitto. Parigi e Nuova Delhi hanno espresso chiaramente la loro posizione attraverso le autorità scacchistiche nazionali insieme ai rappresentanti governativi.

Tuttavia, ci sono genitori provenienti da diverse nazioni che hanno autonomamente deciso di non far partecipare i loro figli alla competizione. Questa scelta potrebbe coinvolgere anche alcuni dei 13 giovani rappresentanti italiani.

Oggi è prevista una riunione tecnica con i capitani delle squadre, un incontro di routine che precede tutti i grandi tornei. Questa occasione potrebbe rivelarsi di particolare importanza per conoscere le misure adottate per affrontare possibili pericoli. Nelle prossime ore, quando verranno comunicati i primi accoppiamenti per il primo turno, sarà possibile valutare il numero di assenze tra i giovani giocatori.