Il Governo è attualmente impegnato in un intenso ritmo di lavoro per la Finanziaria 2024, che conterrà il delicato dossier pensioni. Lunedì 16 ottobre, è previsto un Consiglio dei ministri per discutere della manovra e del Documento di programmazione di bilancio (Dpc), che deve essere inviato tempestivamente a Bruxelles. Inoltre, il decreto fiscale correlato alla legge finanziaria è sotto esame da parte dei ministri.
Finanziaria 2024, pensioni
La tanto attesa riforma delle pensioni è stata rinviata al 2025, a causa di restrizioni finanziarie. Il governo sembra intenzionato a prorogare Quota 103, che consente ai lavoratori di pensionarsi in anticipo con 62 anni di età e 41 anni di contributi, insieme all’Ape sociale per i lavoratori in condizioni svantaggiate. Inoltre, potrebbe essere previsto un allargamento delle categorie che ne possono beneficiare.
Per quanto riguarda Opzione Donna, sembra che il governo mantenga l’età anagrafica di 60 anni, ignorando le richieste dei sindacati di ripristinare i requisiti in vigore nel 2022, che erano di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 per le lavoratrici autonome con almeno 35 anni di contributi.
L’altra ipotesi sul tavolo è Quota 84: la somma dei 20 anni di contributi e dei 64 anni di età anagrafica. Con Quota 84, le donne hanno la possibilità di uscire dal mondo del lavoro con un taglio all’assegno pensionistico inferiore rispetto a Opzione Donna, la quale garantisce una pensione con uno sconto variabile tra il 20% e il 30% rispetto al loro stipendio. Anche se i dettagli completi non sono ancora stati resi pubblici, sembra che il requisito di una pensione pari a almeno 2,8 volte l’importo minimo potrebbe essere abbassato a 2 o 2,5 volte l’importo minimo.
Il sistema Quota 84 funziona in due fasi: inizialmente, quando una persona lascia il lavoro a 64 anni, riceve un assegno fisso per 12 mensilità. Questo assegno ha un importo massimo di 1.500 euro senza rivalutazione. Successivamente, una volta raggiunta l’età pensionistica tradizionale, la pensionata ha diritto a ricevere l’assegno completo.
Rivalutazione pensioni
Per quanto riguarda gli importi delle pensioni nella legge di bilancio del 2024, sono previste risorse per garantire un adeguamento al costo della vita attraverso la rivalutazione annuale. La Nadef 2023 stima un tasso del 5,4% per questa rivalutazione.
È possibile che venga presa in considerazione una revisione delle percentuali di rivalutazione, potenzialmente con l’obiettivo di ridurre gli importi delle pensioni superiori a quattro volte l’importo del trattamento minimo (circa 2.300 euro lordi). Questi fondi potrebbero poi essere utilizzati per incrementare le pensioni minime, un altro punto fisso nella legge di bilancio.
Il governo ha dichiarato più volte che la manovra conterrà risorse destinate a rafforzare le pensioni minime, al fine di sostenere il reddito delle persone che percepiscono assegni molto bassi. In precedenza, la manovra aveva aumentato la rivalutazione straordinaria dall’1,5% nel 2023 al 2,7% nel 2024, indipendentemente dall’età. Per il 2024, l’obiettivo è prolungare la rivalutazione straordinaria del 6,4% per chi ha compiuto 75 anni, portando l’assegno a un valore di circa 640 euro.
Inoltre, ci sono alcune misure da definire per garantire che le pensioni future offrano importi adeguati per una vita dignitosa. Una questione che Giorgia Meloni aveva posto al centro delle priorità, ma finora non ci sono stati progressi tangibili in questa direzione.
Nonostante ciò, il governo sta cercando di introdurre nuove agevolazioni per coloro che fanno uso di piani pensionistici complementari.
A proposito di pensioni
mi va bene che si aumenti l’ammontare delle pensioni minime ma non mi va bene che si debba gravare sui pensionati che hanno lavorato per 41 anni e anche più
comunque poichè penso di essere generosa accetto le condizioni poste dal governo purchè non si esageri!!
grazie