Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è giunto al Ghetto per la commemorazione degli 80 anni dal rastrellamento degli ebrei compiuto dai nazifascisti il 16 ottobre del 1943. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza del tenere viva la memoria di una simile tragedia, per evitare che si ripeta.

Rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, Gualtieri: “Non considerare questa data come qualcosa che sbiadisce col tempo”

Il 16 ottobre del 1943 è passato alla Storia come uno dei giorni più terribili di quella immane tragedia che fu l’Olocausto degli ebrei. Il cosiddetto ‘sabato nero’ di 80 anni fa vide 1259 persone venire arrestate e deportate nei campi di sterminio dalle SS tedesche, con la complicità dei funzionari del regime fascista.

Oggi, 16 ottobre 2023, Roma ricorda quelle persone – 689 donne, 363 uomini e 207 bambini e bambine – con una commemorazione che vede la partecipazione delle più importanti cariche istituzionali della città e della regione. A partire dal sindaco Roberto Gualtieri, che, deponendo una corona di fiori al Tempio Maggiore, ha pronunciato alcune parole proprio per sottolineare il valore del ricordo di fronte a simili atrocità.

“Non dobbiamo considerare questa data come qualcosa del passato remoto che si sbiadisce col tempo ma tenere viva la memoria perché quel giorno migliaia di cittadini romani furono strappati dalle loro case, deportati, mandati nei campi di concentramento, moltissimi uccisi. Fu una ferita profonda che ancora lacera la nostra storia e noi abbiamo il dovere di ricordarla perché questi errori non si ripetano mai più”.

Rocca, presidente della Regione Lazio, sul 16 ottobre 1943: “Tutti uniti nel condannare qualsiasi forma di odio”

Al Tempio Maggiore era presente anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Anche da lui è arrivato un invito alla conservazione della memoria degli avvenimenti di quegli anni, segnati da un odio che mostra le sue tracce anche nel presente. “Quei segni profondi ancora oggi sono vivi“, dichiara Rocca, e le sue parole riecheggiano alcune dichiarazioni fatte negli ultimi giorni da cittadini israeliani, colpiti dall’attacco di Hamas, che parlano di “secondo Olocausto.

“Abbiamo il dovere di coltivare la memoria perché è in grado di tenerci al riparo da derive razziste, violente e antisemite”.

Insieme al sindaco Gualtieri, Rocca ha dialogato a lungo con una sopravvissuta al rastrellamento, Rossana Gattegna, oggi ottantacinquenne, salvata dalla solidarietà dei cittadini romani.

“La signora ha raccontato come è riuscita a scappare da un mezzanino, presa dai partigiani e poi salvata dal portiere di casa che disse: ‘È mia figlia’. Una storia toccante, di solidarietà che si trova all’interno delle comunità e che stride tantissimo con la barbarie e l’inumanità che altri che non ce l’hanno fatta hanno vissuto”.

Rastrellamento del Ghetto di Roma, Verini (PD) e il parallelismo tra nazisti e Hamas

In merito agli insegnamenti che possono venire dal ricordo di questo tragico passato, il senatore del Partito Democratico Walter Verini affianca idealmente il governatore del Lazio nell’accostare su Twitter la barbarie nazifascista con le violenze contemporanee di Hamas contro gli israeliani.

“Non dimenticare. Ieri la Shoah, l’orrore del nazifascismo, abisso dell’umanità. Oggi i neonazi antisemiti di Hamas vogliono distruggere Israele. Giusto combattere senza tregua i terrorismi. Scongiurando la catastrofe umanitaria a Gaza. E domani, due popoli, due Stati”.