Le bevande light sono da tempo considerate un’alternativa a basso contenuto calorico alle bevande zuccherate, da consumare in serenità, anche se diabetici.
Ma è davvero così? Le bevande light fanno male o sono un’alternativa valida a quelle zuccherate? Queste bibite sono formulate per fornire lo stesso sapore dolce senza l’aggiunta di zuccheri, sostituendolo con aspartame o altri dolcificanti artificiali.
Scopri i pro e i contro delle bevande light nell’articolo.
Cosa sono le bevande light?
A prima vista, le bevande zero e light sembrano più salutari delle altre bevande analcoliche zuccherate. Dopotutto, non contengono zucchero e quindi quasi nessuna caloria. Ma sono davvero innocue?
Le bevande light o zero vengono addolcite con edulcoranti. Le sostanze più comuni sono acesulfame (K), aspartame (probabile cancerogeno secondo l’OMS) e il ciclamato e saccarina.
La versione light non è necessariamente più salutare di quella zuccherata, quindi. Nuovi studi dimostrano che le bevande analcoliche a basso contenuto di zucchero, ad esempio, hanno un effetto negativo sul sistema cardiovascolare e sull’intestino.
Le bevande light fanno male?
Secondo un ampio studio dell’OMS coloro che hanno l’abitudine di bere bibite light, hanno maggiori probabilità di avere malattie cardiovascolari come infarti o ictus. Con due bicchieri al giorno il rischio aumenta del 50%.
Anche uno studio della britannica Anglia Ruskin University di Cambridge ha scoperto che un consumo eccessivo di bevande light (almeno due lattine al giorno) può danneggiare l’intestino e sbilanciare la flora intestinale.
Inoltre, pare che le bevande light non aiutino nemmeno a perdere peso. Secondo un piccolo studio statunitense, i dolcificanti stimolerebbero infatti l’appetito. Quando viene ricevuto il segnale “dolce”, il cervello attende una fornitura di energia. Se ciò non accade, questo può portare ad attacchi di fame e rovinare il successo della dieta.
ATTENZIONE: questi studi si basano su un consumo eccessivo di queste bevande, che va dalle due lattine in su al giorno. È improbabile che questi effetti si verifichino anche se ne bevi solo un bicchiere ogni tanto.
Inoltre questi studi, spesso, si basano su pochi partecipanti o si tratta di studi osservazionali. Con questi, le persone documentano il proprio stile di vita, compreso il comportamento nel mangiare e nel bere, per un periodo di tempo più lungo.
Gli appassionati di bibite senza zucchero, per esempio, possono condurre uno stile di vita poco sano o fare meno esercizio fisico, il che può anche mettere a dura prova il loro peso e il sistema cardiovascolare. E quindi una eventuale complicazione, in questo caso, nulla avrebbe a che fare con le bevande light.
Scopri se l’eritritolo è davvero una valida alternativa allo zucchero, cliccando qui.
Che differenza c’è tra bevande light e bevande zero?
Alcune bibite riportano la dicitura “light”, altre quella “zero” o “zero zuccheri”. Entrambe non contengono zucchero né calorie. Allora qual è la differenza?
I diversi nomi sono stati introdotti dalla Coca-Cola. Poiché i sapori e gli edulcoranti in “light” e “zero sugar” sono composti in modo diverso, hanno un gusto leggermente diverso.
Altri brand utilizzano altri termini, come “free” o il classico “senza zucchero”.
Come riconoscere i dolcificanti presenti nelle bevande light
Le bevande light di solito contengono gli stessi ingredienti dell’originale. Solo lo zucchero viene sostituito con un dolcificante. L’aspartame è quello più comunemente utilizzato.
Nell’UE sono approvati in totale undici edulcoranti, eccoli elencati:
- Acesulfame K (E 950)
- Aspartame (E 951)
- Ciclamato (E 952)
- Saccarina (E 954)
- Sucralosio (E955)
- Taumatina (E 957)
- Neoesperidina DC (E 959)
- Glicosidi steviolici (E 960)
- Neotame (E 961)
- Acesulfame sale di aspartame (E 962)
- Advantam (E 969)
In conclusione, le bevande light rappresentano una scelta a basso contenuto calorico rispetto alle bevande zuccherate. Possono essere utili per coloro che desiderano ridurre l’apporto calorico e il consumo di zuccheri.
Nonostante questo, restano alcuni dubbi sui loro effetti sulla salute a lungo termine. Soprattutto se si eccede con esse.
La chiave sta nel consumarle con moderazione e non tutti i giorni.