Dopo i terribili fatti di Arras dove è stato un insegnante, il presidente francese Macron ha condannato il terrorismo sui social dicendo che alla violenza si dovrà opporre “la sete di sapere e la voglia di libertà“.
Macron sui social contro il terrorismo
Un messaggio sui social per chiunque lavora nelle scuole francesi e per gli studenti dopo il brutale omicidio dello scorso venerdì ad Arras. Il presidente francese Macron parla apertamente ad un Paese ferito e ribadisce l’importanza della cultura e della libertà contro il terrorismo. Il primo pensiero è rivolto a Dominique Bernard, l’insegnante ucciso nell’attentato di venerdì scorso: “Questa mattina Dominique Bernard avrebbe dovuto trovare il campus della scuola Gambetta ad Arras. Esercitate la bella professione dell’insegnamento, con umanità, con autorità. Dominique Bernard non tornerà nelle sue aule” scrive Macron “sono rimasti feriti anche un insegnante di educazione fisica e sportiva, un addetto alla manutenzione e il responsabile dell’équipe tecnica dello stabilimento, a prezzo del loro coraggio“. Nei giorni successivi all’attentato è scattata la massima allerta in Francia.
Il sapere e la libertà contro il terrorismo
Macron parla anche dell’omicidio di Samuel Paty ad Eragny. Anche Paty era un insegnante e fu decapitato dal terrorista Anzorov in risposta ad alcune dichiarazioni del docente che non sono mai state dette. “L’assassinio di Dominique Bernard riecheggia tragicamente l’assassinio di Samuel Paty, avvenuto tre anni fa. Ad Arras come a Conflans-Sainte-Honorine” continua il presidente francese “il terrorismo islamico ha colpito quello che giustamente considera il suo più grande avversario: la nostra Scuola“.
Non c’è Repubblica senza scuola e questo i terroristi lo stanno, scrive Macron nel suo messaggio social. Il presidente francese ribadisce ancora una volta l’importanza dei valori che si apprendono all’interno delle aule al di là di semplici nozioni: elementi utili a rendere libero l’uomo. Il ruolo della scuola deve essere quello di “baluardo contro l’oscurantismo“. Il presidente francese infine conclude: “Perché all’odio ci opporremo sempre con la voglia di insegnare. La sete di imparare. La sete di vivere liberi“.