Choc a Catania: un preside di 61 anni di una scuola a Grammichele è stato arrestato con le accuse di abusi sessuali e di tentate violenze nei confronti di diverse studentesse minorenni dell’istituto presso il quale lavorava. L’uomo è finito in manette al termine di specifiche indagini. Ora si trova agli arresti domiciliari.
Catania, preside di Grammichele arrestato: quali sono le accuse e cos’è successo
Ad eseguire l’arresto del preside di Grammichele, piccola località in provincia di Catania, in Sicilia, sono stati i carabinieri di Caltagirone. I militari hanno fermato il dirigente scolastico e lo hanno posto agli arresti domiciliari. L’uomo ha 61 anni ed è accusato di violenza sessuale e di tentata violenza sessuale.
Le specifiche analisi e le approfondite indagini a suo carico erano partite dopo la querela sporta da parte di un’alunna dell’istituto scolastico situato nel Comune di Grammichele. La ragazza, una giovane di 15 anni, si era presentata davanti ai membri delle Forze dell’ordine e aveva denunciato quanto sembra essere accaduto, in un lasso di tempo dilatato, proprio all’interno della scuola.
La studentessa minorenne in questione ha così querelato il preside di 61 anni. Secondo ciò che emerge dalle descrizioni e dai racconti della 15enne, lei sarebbe stata vittima, in più di un’occasione, di atti di natura sessuale contro la sua volontà da parte dell’uomo.
Cos’è emerso dalle indagini?
Non appena i carabinieri hanno raccolto la testimonianza di questa ragazza, è scattato l’allarme. Subito infatti sono partite le varie attività investigative dei militari dell’Arma. Tali attività sarebbero durate diverse settimane, se non addirittura mesi. I fatti evidenziati sembrano risalire non solo a quest’anno scolastico, ma anche a quello già trascorso.
Nel corso delle indagini, le quali sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, è emerso un quadro più ampio e più grave che sembra “incastrare” il dirigente scolastico della scuola situata nel Comune di Grammichele, nel Catanese.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo di 61 anni alla guida dell’istituto avrebbe fatto delle avance non solo alla giovane di 15 anni che ha proceduto con una denuncia nei suoi confronti, ma anche ad altre studentesse minorenni.
Sarebbero ben sette, in totale, le ragazze di questa scuola che, durante i mesi di scuola, sarebbero state vittime di abusi, molestie sessuali o tentativi, da parte del 61enne. Pare che si sia trattato sempre di giovani alunne minorenni. Ma non è finita qui.
Il modus operandi del preside di Grammichele
Gli investigatori, durante le indagini, hanno provveduto a raccogliere le parole e le testimonianze delle ragazze interessate. Proprio durante questi colloqui sembra essere emerso il modus operandi del soggetto finito in manette e che ora si trova agli arresti domiciliari.
Il dirigente scolastico della scuola nel catanese avrebbe convocato più volte le alunne nel proprio ufficio di presidenza con il pretesto di discutere insieme a proposito del loro rendimento scolastico. L’uomo avrebbe aspettato qualche minuto per rimanere da solo con le minorenni, senza la presenza di segretarie, docenti o membri Ata.
A questo punto l’uomo, secondo quanto riferito dalle presunte vittime, sembra aver detto loro che le avrebbe “sculacciate” o “prese a morsi” se non avessero studiato e se i loro voti non sarebbero migliorati.
Oltre a ciò, in queste stesse occasioni, il dirigente scolastico avrebbe cercato di avere degli approcci fisici con le minorenni. Avrebbe tentato più volte di toccarle, abbracciarle, tirare pacche sul loro fondoschiena e accarezzare i loro fianchi o i loro ventri nudi.
In due precise circostanze l’uomo avrebbe addirittura, durante un abbraccio con una minorenne, preso la mano della ragazza è tentato di strusciare contro le proprie parti intime. Infine, l’uomo, secondo le accuse e le testimonianze, avrebbe anche baciato una studentessa.
I militari, al termine delle attività investigative, hanno proceduto all’arresto dell’uomo, il quale ora dovrà rispondere ad una serie di domande di accuse che vengono poste nei suoi confronti. A procedere con il fermo sono stati i carabinieri della compagnia di Caltagirone (Catania).