La nuova Irpef a tre aliquote che, nelle intenzioni del governo dovrebbe andare a regime con la legge di Bilancio 2024, avrà nuovi scaglioni che determineranno a chi davvero conviene questa riforma fiscale e di quanto. C’è da precisare che i tre scaglioni saranno in vigore solo per il prossimo anno e a beneficiare della nuova impostazione non saranno i redditi bassi, ma solo quelli al di sopra dei 15.000 euro.
La riforma fiscale attuata per mezzo delle aliquote Irpef comporterà l’accorpamento della prima aliquota con la seconda, nonché del primo scaglione con il secondo. Ciò significa che l’aliquota sarà unica da 0 a 28.000 euro lordi di reddito all’anno, o meglio da 8.000 a 28.000 euro, considerando la no tax area.
Nuova Irpef a tre aliquote 2024: quali sono gli scaglioni, a chi conviene e di quanto
Novità in arrivo in tema di riforma fiscale dalla legge di Bilancio 2024 in merito alla nuova Irpef, con una nuova impostazione delle aliquote e degli scaglioni ma solo per il prossimo anno. Infatti, nelle intenzioni del governo guidato da Giorgia Meloni c’è la possibilità che le aliquote scendano di numero da quattro a tre e, in eguale modo, anche gli scaglioni di reddito.
Per effetto della variazione, i redditi da 0 a 15.000 euro sarebbero uniti al secondo scaglione che va da 15.001 a 28.000 euro, creando un unico scaglione con aliquota del 23 per cento. A risparmiare sull’aliquota sarebbe la fascia da 15.001 a 28.000 euro, destinataria ad oggi di un’aliquota del 25 per cento.
La nuova impostazione, inoltre, considererebbe il secondo scaglione da 28.001 a 50.000 euro con aliquota Irpef del 35 per cento, mentre oltre i 35.000 euro lordi l’aliquota corrispondente sarebbe del 43 per cento.
Ad oggi, invece, le quattro fasce prevedono l’aliquota del 23% per la fascia da 0 a 15.000 euro; del 25% per la fascia da 15.001 a 28.000 euro; del 35% per redditi da 28.001 a 50.000 euro; del 43% oltre i 50.000 euro.
Nuova Irpef 2024 conviene a chi ha redditi oltre i 16.000 euro
La nuova Irpef nella riforma fiscale del prossimo anno, consentirebbe ai contribuenti di poter ottenere risparmi – in termini di minore imposta Irpef da versare – soprattutto per quanto riguarda le fasce medie (e in parte basse) di redditi al lordo. Considerando che l’eventuale ex primo scaglione da 0 a 15.000 euro non avrebbe alcuna variazione di imposte da pagare, la convenienza arriverebbe per la classe di reddito che va a inglobare il primo scaglione, ovvero chi percepisce redditi lordi all’anno tra 15.001 e 28.000 euro.
Per questa fascia di reddito il risparmio a livelli di reddito pari a 16.000 euro è pari a 20 euro all’anno, ma è destinato a salire con l’aumentare del reddito. Infatti, a 18.000 euro, il risparmio è di 60 euro all’anno; a 20.000 euro di reddito, si risparmiano 100 euro all’anno; a 22.000 il taglio di imposte è di 140 euro; a 24.000 la minore imposta è di 180 euro; a 26.000 si risparmiano 220 euro e a 28.000 euro se ne risparmiano 260 euro.
Taglio cuneo contributivo e riforma fiscale: di quanto aumentano gli stipendi
I 260 euro di risparmio si riscontrano anche per redditi superiori a 28.000 euro. Si osserva che la convenienza di questo meccanismo a tre aliquote Irpef e a tre scaglioni di reddito, consente ai percettori di redditi al di sopra di 15.000 euro di beneficiare di un risparmio, in termini di imposte, di 20 euro in corrispondenza di 16.000 euro lordi all’anno, aumentando, poi, di 40 euro per ogni 2.000 euro di reddito in più all’anno.
Il massimo della convenienza che si può raggiungere dal taglio delle aliquote Irpef è di 260 euro all’anno. Il taglio consentirebbe ai lavoratori alle dipendenze di avere un risparmio mensile di 20 euro che andrebbero ad aggiungersi ai 100 euro di media che si risparmiano, al mese, con il taglio del cuneo contributivo, prossimo alla conferma anche per il 2024.