Pensioni minime verso aumenti nel 2’24 di massimo 620 euro per le difficoltà del governo di stanziare risorse maggiori nella legge di Bilancio 2024. Da quanto trapelato negli ultimi giorni, sarà una Manovra “soft”, di 23 o 24 miliardi di euro, dei quali la maggior parte delle risorse andrà al sostegno degli stipendi, in particolare con la misura del taglio del cuneo contributivo dei lavoratori dipendenti.

Pochi soldi per le pensioni che, tuttavia, dovranno garantire l’indicizzazione degli importi rispetto al tasso di inflazione osservato nel 2023. Per questa ragione, potrebbe ridursi il bonus supplementare che, nella legge di Bilancio 2023, il governo aveva istituito per i percettori di pensioni minime. L’entità del bonus variava tra under e over 75.

Anche la distinzione tra chi abbia già compiuto i 75 anni di età e chi sia al di sotto sembrerebbe sparire tra i nuovi aumenti delle pensioni minime. Inoltre, i pensionati dovranno recuperare il minore importo percepito nei cedolini del 2023 per effetto della differenza del tasso di inflazione provvisorio del 2022 (sul quale è stata calcolata l’indicizzazione) e il tasso definitivo.

Aumenti pensioni 2024, minime tutte a 620 euro

In bilico le cifre degli aumenti delle pensioni minime che che erano trapelate nelle ultime settimane per il 2024. Nella legge di Bilancio che si appresta a essere presentata dal governo guidato da Giorgia Meloni, le risorse per chi prende le pensioni più basse non dovrebbero bastare per arrivare ai 650-670 euro ipotizzati negli ultimi tempi. Non si dovrebbe andare oltre ai 615-620 euro mensili di pensione minima per tutti.

Sparirebbe, infatti, la distinzione dello scorso anno tra pensionati di almeno 75 anni di età (che hanno beneficiato di “rabbocchi” più alti) e pensionati under, che hanno percepito bonus più bassi. Le attuali pensioni minime, i cui importi sono stati definiti nella scorsa legge di Bilancio, ammontano a 563,74 euro. L’importo deriva dall’indicizzazione delle pensioni al 7,3% di tasso di inflazione del 2022 osservato dall’Istat e comunicato il 20 novembre scorso.

Su questo importo, il governo di Giorgia Meloni ha applicato, per il 2023, un bonus straordinario dell’1,5 per cento per gli under 75 anni, con il risultato di pensioni minime di 572,74 euro; e del 6,4 per cento per i percettori di pensioni minime over 75, con il risultato di arrivare a 600 euro. Questa operazione nel 2024 dovrebbe avere delle percentuali equiparate e non più differenziate. Gli aumenti scatterebbero, quindi, per tutti, ma non andrebbero oltre i 615-620 euro.

Aumenti pensioni 2024, cosi gli arretrati 2023 per l’inflazione

Da questa cifra di pensioni minime occorre considerare che il governo, prima della messa a regime, dovrebbe rimborsare i percettori per l’applicazione della percentuale più bassa (e provvisoria) del tasso di inflazione del 2022.

A fronte del 7,3% comunicato dall’Istat a fine novembre dell’anno scorso, il tasso definitivo è stato dell’8,1%. La differenza, pari allo 0,8%, dovrà essere recuperata da ogni pensionato, al 100% per le pensioni fino a quattro volte il valore della pensione minima (circa 2.100 euro lordi ai valori del 2022), e a percentuali più basse man mano che i trattamenti salgono di importo.

Pensionati, come potrebbe cambiare il cedolino da dicembre 2023?

Si è ipotizzato, negli ultimi giorni, che il governo potesse anticipare il calcolo della differenza con relativi arretrati a decorrere dal 1° gennaio 2023. L’importo potrebbe arrivare nel cedolino di dicembre 2023 o in quello di gennaio prossimo e dovrebbe contenere il conguaglio di 50 euro per le pensioni minime e di 200 euro per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo.

Al di là degli arretrati, l’aumento dello 0,8% entrerà a far parte del valore della pensione mensile. Per chi percepisce la minima, il trattamento mensile diventa di 576 euro per gli under 75, e di 604 euro per gli over 75.