Dalla Casa Bianca oggi arrivano dichiarazioni che esprimono tutta la preoccupazione del Governo degli Usa nei confronti del conflitto tra Israele e Hamas che da più di una settimana non cessa di mietere vittime e provocare distruzione. Si teme un coinvolgimento dell’Iran e attacchi terroristici da parte di Al Qaeda.

Blinken si trattiene in Medio Oriente: Usa preoccupati per gli scontri tra Israele e Hamas

I Paesi dell’Onu in questi giorni vivono con preoccupazione ciò che sta accadendo in Medio Oriente tra Israele e Hamas: gli scontri non cessano e gli Usa si impegnano a compiere tutti gli sforzi diplomatici necessari per evitare che la situazione peggiori inesorabilmente. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken si trova oggi, 15 ottobre 2023, a il Cairo, in Egitto per parlare con il Presidente Abdel Fatah al-Sisi della questione mediorientale e ha annunciato che prolungherà il suo soggiorno. Blinken tornerà quindi a Gerusalemme lunedì 16 ottobre 2023.

Il Segretario è già stato in visita in Israele cinque giorni fa per le consultazioni con i leader israeliani mentre lo Stato ebraico continua a prepararsi per un’offensiva di terra a Gaza. Blinken ha cercato di ottenere una maggiore cooperazione da parte degli alleati arabi, così come della Cina, che è uno dei pochi paesi ad avere una influenza su Teheran. Lo scopo è quello di contenere il conflitto, far cessare la salita del bilancio delle vittime e scampare da possibili attacchi terroristici di ulteriori organizzazioni.

Prima di partire per il Cairo, Blinken è stato impegnato in un colloquio “molto produttivo” – secondo il Segretario degli Stati Uniti – con il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman, uno dei leader più potenti della nazione. Il principe ha sottolineato la necessità di trovare delle alternative per fermare il conflitto e rispettare il diritto internazionale, anche prendendo in considerazione l’ipotesi di revocare il blocco israeliano su Gaza, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale saudita SPA.

Il Segretario di Stato americano ha ribadito il sostegno degli Usa ad Israele e l’impegno a fermare il conflitto. Ha dichiarato che:

“Stiamo lavorando insieme per fare esattamente questo, in particolare lavorando per stabilire aree sicure a Gaza, lavorando per stabilire corridoi in modo che l’assistenza umanitaria possa raggiungere le persone che ne hanno bisogno”.

La Casa Bianca teme l’ingresso dell’Iran nel conflitto: lo spettro di Al Qaeda

La Casa Bianca continua ad esprimere la sua preoccupazione per un eventuale allargamento della guerra tra Israele e Gaza, che potrebbe portare a un’inevitabile degenerazione. Il timore più grande che agita Washington e tutti gli Stati Uniti è il coinvolgimento dell’Iran nel conflitto. In vista del crescere degli attacchi in Libano e in Israele da parte dello Stato ebraico e degli Hezbollah, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Usa, Jake Sullivan dalla White House ha dichiarato che:

“Non possiamo escludere che l’Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci per ogni possibile imprevisto”.

I media iraniani in questi giorni seguono con attenzione le vicende degli scontri tra Hamas e Israele. Dopo l’incontro a Doha, in Qatar, tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian e il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato riportato dalle agenzie dell’Iran che:

“Se continueranno i crimini del regime sionista nei confronti del popolo palestinese, nessuno può garantire che la situazione nella regione rimanga la stessa”.

Gli Stati Uniti – insieme ad altre nazioni europee come la Francia, la Germania e l’Inghilterra che in questi giorni hanno alzato i livelli di sicurezza per paura di scontri e atti di terrorismo nelle principali città – temono che l’ingresso nel conflitto tra Gaza e Israele rappresenti il via libera per il ritorno dello spettro di Al Qaeda. Tutto ciò implicherebbe l’aumento inevitabile delle minacce terroristiche da parte delle organizzazioni estremiste che non hanno perso tempo e già inneggiano in tanti paesi alla Jihad.

L’iniziativa di intraprendere la guerra santa sta causando una mobilitazione generale nel mondo musulmano che preoccupa l’intero Occidente. Al Qaeda sui suoi canali Telegram da giorni fa circolare messaggi sul fatto che gli obiettivi da colpire al momento siano gli israeliani, gli americani e i loro alleati.

Nei messaggi è chiaro l’invito ai musulmani nel colpire principalmente i cittadini di religione ebraica, le basi militari, le ambasciate e gli aeroporti statunitensi presenti nei paesi islamici. L’altro appello portato avanti è quello di sostenere Gaza con ogni forza necessaria: uomini, armi, denaro e rifornimenti.