Tempo di calcoli sulle buste paga e su come aumentano nel 2024 grazie ai fringe benefit e ai premi di produttività. Su questi ultimi, il governo guidato da Giorgia Meloni dovrebbe confermare, nella legge di Bilancio 2024, la tassazione dimezzata al 5 per cento. Occhio, dunque, alle condizioni di applicazione della detassazione. Sui fringe benefit, invece, la novità delle ultime settimane è quella di una riduzione del tetto massimo di detassazione variabile in base al numero di componenti della famiglia. Si parte da un tetto di detassazione di 3.000 euro.
Altre misure in arrivo sono collegati alla riforma delle pensioni e alla conferma di quota 103, mentre per opzione donna e, in parte, per l’Ape sociale dovrebbero essere introdotte alcune novità. Infine, dovrebbero trovare una proroga anche gli incentivi sulle assunzioni, in particolare di giovani (e Neet) e di donne.
Buste paga, ecco come aumentano nel 2024 con fringe benefit e premi di produttività
Novità in arrivo per le buste paga del 2024, in particolare su fringe benefit e premi di produttività. Il governo guidato da Giorgia Meloni dovrebbe confermare il taglio della tassazione al 5 per cento sui premi di produttività. Il tetto di applicazione dell’aliquota agevolata (che è, di norma, del 10 per cento), è pari a 3.000 euro per redditi fino a 80.000 euro all’anno.
Si ragiona anche sulla riforma dei fringe benefit. L’ipotesi che si è fatta strada nelle ultime ore è quella di riduzione di un tetto massimo di detassazione variabile in base al numero di componenti della famiglia. Questa ipotesi dovrebbe integrarsi con la previsione più accreditata degli ultimi mesi, ovvero quella del tetto di 3.000 euro della detassazione per i lavoratori con figli. Nelle intenzioni dell’esecutivo, figurava anche un incremento del tetto di detassazione per chi non avesse figli. Si ragionava su di una soglia da aumentare dai 258,23 euro ai 1.000 euro.
Per tutti i lavoratori, già nel 2022 il governo guidato da Mario Draghi aveva incrementato la soglia di esenzione fiscale da 258,23 a 600 euro. La misura, introdotta nel decreto legge “Aiuti bis”, anticipò la più imponente variazione effettuata dal successivo decreto legge “Aiuti quater” che aumentò a 3.000 euro la stessa soglia di detassazione, ma limitatamente al periodo fino al 31 dicembre 2022.
Buste paga aumentano 2024 con taglio del cuneo contributivo: ecco le cifre
Le due misure relative ai premi di produttività e ai fringe benefit rientrano in un pacchetto più corposo di misure volte ad aumentare gli stipendi dei dei lavoratori. A tal proposito, il governo ha confermato, a più riprese, che verrà confermato il taglio del cuneo contributivo del 6% e del 7% anche nelle buste paga del 2024.
Si ricorda che, da luglio a dicembre di quest’anno, 14 milioni di lavoratori dipendenti stanno beneficiando di un taglio dei contributi a proprio carico, di norma pari al 9,19 per cento, del 7% per redditi annuali entro i 25.000 euro (ovvero, entro i 1.923 euro mensili al lordo), e del 6% per redditi tra 25.000 e 35.000 euro all’anno (o tra 1.923 e 2.692 euro lordi al mese).
Riforma fiscale, chi e quanto risparmia dal taglio delle aliquote Irpef?
Infine, il governo dovrebbe inserire nella legge di Bilancio 2024 anche la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre, come già previsto dalla legge delega di riforma fiscale. La misura consentirebbe di accorpare le prime due aliquote Irpef al 23% e i primi due scaglioni di reddito all’anno a 28.000 euro. A beneficiare di questo passaggio sono coloro che hanno un reddito tra 15.000 e 28.000 euro, con un taglio di due punti percentuali di aliquota Irpef.
Conti alla mano, chi ha un reddito di oltre 15.000 euro avrebbe un risparmio di 20 euro per livelli di reddito di 16.000 euro, e di 40 euro in più ogni 2.000 euro aggiuntivi di reddito. Quindi, a 20.000 euro di reddito, il risparmio è pari a 100 euro e a 28.000 euro il taglio di tasse è pari a 260 euro.