Aumento lavoro nero: con la pubblicazione di un apposito comunicato stampa durante il corso della giornata di venerdì 13 ottobre 2023 l’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) ha messo a disposizione un report per quanto riguarda “L’economia non osservata nei conti nazionali” nel periodo di tempo compreso tra l’anno 2018 e l’anno 2021.

A tal proposito, i dati che sono stati forniti da parte dell’Istituto hanno evidenziato che nel 2021 il valore dell’economia non osservata è aumentato per una percentuale pari al 10%, attestandosi a 192 miliardi di euro.

Tale dato rispetto all’anno 2020 ha avuto un incremento di 17,4 miliardi di euro ma non ha avuto modifiche per quanto riguarda l’incidenza sul PIL, la quale è rimasta stabile ad una percentuale pari al 10,5%.

Sempre in merito all’anno 2021, poi, l’ISTAT ha evidenziato un’economia sommersa pari a poco meno di 174 miliardi di euro, attività illegali per un importo di poco superiore a 18 miliardi di euro ed, infine, lavoratori illegali pari a 2 milioni e 990 mila unità, in aumento di circa 73.000 unità rispetto ai dati che fanno riferimento all’anno 2020.

Aumento lavoro nero: qual è la definizione di economia non osservata?

L’economia non osservata contiene al suo interno tutte le attività produttive di mercato che sfuggono all’osservazione dei conti nazionali ed è formata da due diverse componenti:

  • l’economia sommersa;
  • l’economia illegale.

L’economia sommersa, in particolare, è composta dal valore aggiunto che viene occultato attraverso la falsificazione del fatturato e/o dei costi oppure attraverso il ricorso al lavoro irregolare.

A queste componenti, poi, si aggiungono:

  • il valore degli affitti in nero;
  • il valore delle mance;
  • il valore che deriva dalla riconciliazione tra le stime che riguardano l’offerta e la domanda.

L’economia illegale, invece, è composta da tutte quelle attività di produzione di beni e di servizi per i quali ne sono proibite la vendita, la distribuzione e il possesso a qualunque titolo.

Fanno parte dei dati considerati illegali anche le attività che vengono riconosciute come legali ma che sono svolte da parte di operatori non autorizzati.

Degli esempi di queste tipologie di attività sono i seguenti:

  • l’attività di produzione e di commercio di sostanze stupefacenti;
  • i servizi di prostituzione;
  • il contrabbando di sigarette.

Ecco i dati dell’ISTAT sull’economia sommersa e sull’economia illegale per quanto riguarda il periodo 2018-2021

L’economia non osservata, che abbiamo approfondito in maniera dettagliata durante il corso del precedente paragrafo, ha evidenziato dei dati in crescita rispetto a quelli che fanno riferimento al periodo legato alla pandemia da Covid-19.

Nel 2021, infatti, il valore aggiunto dell’economia sommersa e dell’economia illegale è risultato pari a 192 miliardi di euro, generando un aumento pari al 10% rispetto ai dati relativi all’anno precedente (economia non osservata pari a 174,6 miliardi nell’anno 2020).

L’incidenza sul PIL di questi dati è stata pari al 10,5%, uguale a quanto è stato evidenziato per il 2020 e in diminuzione di una percentuale pari allo 0,8% rispetto al 2019 (11,3%).

L’aumento che abbiamo appena citato è dovuto principalmente all’incremento del 14,6% della sotto-dichiarazione del valore aggiunto (11,7 miliardi di euro) rispetto all’anno 2020.

Sempre rispetto ai dati relativi al 2020, invece, l’incremento del lavoro irregolare è stato pari al 9,2% (5,7 miliardi di euro) e l’incremento delle attività illegali è stato pari al 5% (0,9 miliardi di euro).

Il lavoro irregolare, nello specifico, è aumentato per una percentuale pari al 2,5% rispetto al 2020 e ha registrato quasi 3 milioni di unità di lavoro a tempo pieno (2 milioni e 990 mila unità irregolari), di cui circa 2 milioni e 177 mila euro prestavano la propria attività in qualità di lavoratori dipendenti.

Tutte le altre componenti dell’economia sommersa, infine, hanno subito una riduzione pari al 5,5% (0,8 miliardi di euro) rispetto all’anno precedente, soprattutto per via della diminuzione della stipula di affitti in nero.

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