In arrivo aumenti degli stipendi del pubblico impiego nella legge di Bilancio 2024 tra 50 e 120 euro. Gli incrementi dei cedolini di busta paga non sono per tutti, perché rimarrebbero esclusi i lavoratori delle Regioni e degli enti pubblici locali che hanno bilanci propri. La platea andrebbe dai lavoratori dei ministeri alla Pubblica amministrazione centrale, dalla scuola alla sanità.

L’importo da 50 a 120 euro deriva dalla stima della conferma del bonus una tantum, già versato ai lavoratori della Pubblica amministrazione nel corso del 2023 per effetto di quanto stabiliva la scorsa legge di Bilancio in tema di rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione del triennio 2022-2024.

In merito alle risorse, il governo dovrebbe impegnare parte dei fondi rastrellati dal deficit di Bilancio votato nei giorni scorsi. Serviranno almeno due miliardi di euro per le prime misure di aumento delle buste paga.

Aumenti stipendi pubblico impiego 2024 tra 50 e 120 euro: ecco per chi

Si va verso la previsione di un bonus una tantum per gli aumenti degli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego e della scuola nella legge di Bilancio 2024. Si tratterebbe di un bonus simile a quello già previsto dalla scorsa Manovra che fissò all’1,5 per cento della retribuzione di ciascun lavoratore della Pubblica amministrazione, il valore dell’aumento degli stipendi.

Il bonus è stato pagato con il cedolino di agosto scorso, con relativi arretrati a decorrere dal 1° gennaio 2023. Conti alla mano, i dipendenti del pubblico impiego dei livelli più bassi hanno percepito interno ai 23 euro al mese di aumento; quelli dei quadri più alti fino a 67 euro mensili.

L’ipotesi sulla quale sta ragionando il governo guidato da Giorgia Meloni è quella di arrivare a stanziare due miliardi di euro per gli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego. Ciò consentirebbe di disporre di una cifra doppia rispetto a quella stanziata per il 2023 (un miliardo di euro) e di assicurare, quindi, il 100% in più rispetto alle cifre entrate in busta paga nel 2023.

Chi guadagna di meno nella Pubblica amministrazione avrebbe 50 euro in più nel cedolino; quadri e dirigenti arriverebbero a percepire, come anticipo degli aumenti spettanti al rinnovo dei contratti della Pa, fino a 120 euro al mese, poco più del doppio dei 67 euro mensili (574 euro con arretrati) percepiti ad agosto scorso.

Aumenti stipendi pubblico impiego, in arrivo il bonus una tantum come nel 2023

Su questo anticipo degli aumenti degli stipendi del rinnovo del contratto degli statali 2022-2024 persistono due problematiche. La prima è quella relativa al reperimento delle risorse. Dei due miliardi di euro da recuperare per assicurare aumenti più consistenti nel 2024, si farà ricorso a due terzi dei 3,2 miliardi di euro del deficit necessario al finanziamento del decreto “anticipi”, in arrivo con il disegno di legge di Bilancio 2024.

Di questi soldi, più o meno un miliardo di euro servirà per il recupero dello 0,8% delle pensioni, dal momento che l’indicizzazione degli importi del 2023 non ha coperto l’intera percentuale di aumento dei prezzi (8,1%), ma solo il dato provvisorio (7,3% di novembre 2022).

Incrementi buste paga e recupero inflazione per le pensioni

I soldi nelle buste paga dei lavoratori del pubblico impiego dovrebbero arrivare come anticipo degli aumenti che saranno stabiliti con le trattative all’Aran del rinnovo dei contratti 2022-2024. Ma questa soluzione porterebbe direttamente al secondo ordine di problemi, ovvero di lasciare una parte dei lavoratori del pubblico impiego senza aumenti, dal momento che gli incrementi in busta paga sono finanziati con i bilanci degli enti.

Per chi lavora nelle regioni e negli altri enti pubblici territoriali, quindi, non vi sarebbero incrementi nel cedolino, dal momento che gli enti non sarebbero nelle condizioni di assicurare l’anticipo. Dovrebbero attendere la conclusione delle trattative del nuovo contratto in tutto 500.000 lavoratori appartenenti alle Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni.