Da pochi giorni, Filippo Inzaghi è il nuovo allenatore della Salernitana: l’ex Milan ha parlato al Festival dello Sport di Trento. Tra i grandi ospiti della sesta edizione dal titolo “La Grande Bellezza”, c’è anche il tecnico granata, ufficializzato nei giorni scorsi. Proprio Filippo Inzaghi è uno degli ospiti dell’ultimo giorno del Festival dello Sport di Trento, evento organizzato da La Gazzetta dello Sport e da Trentino marketing SPA in collaborazione con la Provincia, il Comune, l’Università di Trento, Trentino sviluppo e Apt, e con il patrocinio del Coni e del Comitato italiano paralimpico.
Inzaghi: “Ho fatto la gavetta. Oggi è troppo facile”
Filippo Inzaghi è uno dei grandi ospiti della giornata conclusiva della sesta edizione del Festival dello Sport di Trento. Oltre al nuovo allenatore della Salernitana, ha parlato anche il direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli (Clicca qui per le sue parole). Il piacentino ha esordito parlando del fratello Simone, allenatore dell’Inter: “Se io e Simone oggi siamo così è merito dei nostri genitori. Ci hanno dato i valori giusti: dopo gli studi mi hanno fatto fare quello che mi piaceva di più, giocare a calcio. Sono stati fondamentali per il mio percorso”. L’ex bandiera rossonera ha parlato della gavetta fatta per arrivare a vestire le maglie di Juventus e Milan: “Prima di arrivare dove sono arrivato ho fatto tantissima gavetta, mi sono dovuto guadagnare tutto e mi sono fidato dei miei genitori. Prima di arrivare alla Juve a 24 anni, ho dovuto fare tanta strada. Oggi è troppo facile: dopo cinque partite, ai giovani vengono dati ingaggi troppo alti. Non ho mai mollato e ci ho sempre creduto: ho sempre dato tutto me stesso. Questa è stata la chiave del mio successo e della mia carriera. Quello che suggerisco io è quello di fare il possibile per raggiungere i propri sogni, poi chiaro anche il destino ti aiuta.
“San Siro? Emozione incredibile”
L’allenatore italiano ha parlato degli oltre settanta gol segnati in UEFA Champions League: “Quando ho fatto il primo gol in Europa come potevo pensare di fare oltre 70 gol? Quella partita contro il Real Madrid è stata indimenticabile: superare Muller a quell’età e stare ancora così bene è stato incredibile. La gente è impazzita quella sera: un’emozione che non dimenticherò mai”. Il legame con il Milan e San Siro è sempre presente: “La prima volta a San Siro è stata un’emozione incredibile. Sono cresciuto guaradando le partite del Piacenza: crescendo così riesci ad apprezzare tutto il percorso. Mi sento sempre in dovere di fare un autografo ai tifosi perchè so cosa significa per loro”.
Filippo Inzaghi ha poi parlato di Silvio Berlusconi e degli Agnelli: “In Berlusconi e Agnelli ho sempre visto sempre tanta passione. In una grande società questo fa la differenza: capisci il loro spessore soprattutto nelle sconfitte. Ti davano la giusta carica“.
“Non potevo dire di no al Milan”
Un carriera da calciatore finita al Milan e una da allenatore iniziata proprio in rossonero per Inzaghi. “Io ho iniziato ad allenare Allievi e Primavera al Milan. Quando mi hanno chiesto di allenare la prima squadra non ho potuto rifiutare: come puoi dire di no al Milan? Io ci ho messo tutto me stesso. Poi negli anni si è visto che è stata dura per tutti riuscire a gestire quella squadra. Grazie a quella esperienza è iniziata la mia vera carriera da allenatore”, ha proseguito Filippo Inzaghi. Poi un commento sulla nuova Italia di Luciano Spalletti: “Ora la nazionale italiana è in ottime mani. Ci sono dei giovani molto bravi. Ai miei tempi gli attaccanti che giocavano con me erano tutti forti. Io mi auguro che l’Italia possa tornare a far bene”.
Infine, un commento sulla sua nuova avventura alla Salernitana: “Io penso che quando un allenatore torna a casa dopo aver fatto di tutto per la squadra al campo non deve rimproverarsi di nulla. Io amo la passione della gente e dei tifosi: per me questo è ancora il calcio dei tifosi. A Salerno, abbiamo una delle tifoserie più belle d’Italia: dobbiamo essere bravi noi a far parlare i fatti ora. Con il lavoro serio i risultati si ottengono. Cerco sempre di essere onesto con i miei calciatori. Personalmente gli ultimi anni non sono stati facili: quella di Reggio è una ferita aperta. Queste cose mi aiuteranno ad andare avanti con più voglia”.