In queste giornate di incontri a Mumbai, si sta discutendo – stando alle parole del Presidente Bach – di eventuali Olimpiadi per gli eSport
Olimpiadi ed eSport: le parole del presidente del CIO Thomas Bach sulla questione
In queste giornate di incontri dai risvolti molto importanti che si stanno tenendo a Mumbai, si sta discutendo inoltre della possibiltià di eventuali Olimpiadi per gli eSport. A presentare l’argomento, riportato anche sul sito ufficiale del CIO, è stato proprio il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach. Durante lo svolgimento della 141a riunione, Bach ha prima ricordato alcuni dati. Ovvero, che nel mondo ci sono tre miliardi di persone impegnate con gli eSport e che la maggior parte di loro ha una età inferiore ai 34 anni, Il presidente ha quindi proseguito affermando di aver chiesto alla Commissione eSports del CIO di studiare la possibilità di organizzare i Giochi Olimpici degli eSports. Bach ha ricordato ai presenti, di come il CIO si interessi degli eSport dal 2018 (con l’organizzazione dell’eSports Forum proprio in quell’anno e l’ideazione, nel 2021, delle Olympic Virtual Series), cercando di far convivere i valori storici delle Olimpiadi e le nuove realtà come quelle dei giochi virtuali. Questa apertura al mondo degli eSport, definita da molti come rivoluzionaria, è stata condivisa fin da subito sui social e ha immediatamente fatto il giro del mondo. Di seguito, il tweet condiviso dal profilo ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale:
IOC President announces plans to create Olympic Esports Games at opening of 141st IOC Session in Mumbai.
“I have asked our new IOC Esports Commission to study the creation of Olympic Esports Games.” – Thomas Bach said in his opening speech.
Come scritto qualche riga fa, l’incontro si sta tenendo in India e tra i partecipanti di spicco, c’è anche il primo ministro indiano, Narendra Modi, salutato calorosamente da Bach. E in queste ore è arrivato un aggiornamento molto importante da Modi, proprio a tema Olimpiadi: l’India si candida ufficialmente ad ospitare l’edizione 2036 dei Giochi Olimpici. Un importante, aggiornamento, riportato dall’ANSA, in cui il premier indiano ha dichiarato:
L’India è molto entusiasta di organizzare le Olimpiadi. L’India non lascerà nulla di intentato nei nostri sforzi per organizzare i Giochi 2036”.
Un’affermazione che sancisce ufficialmente la presenza anche dell’India – in passato sede dei Giochi asiatici e del Commonwealth – tra le candidate come paese ospitante per i giochi olimpici in programma nel 2036. Le attuali candidature conosciute per ospitare le Olimpiadi 2036 sono: Guadalajara-Città del Messico-Monterrey-Tijuana per il Messico; Nusantara in Indonesia; Istanbul in Turchia, l’appena menzionata candidatura indiana con Ahmedabad. Senza dimenticare che in una conferenza tenutasi a fine settembre a Zakopane (Polonia), il presidente polacco Andrzej Duda aveva annunciato la candidatura della Polonia come paese ospitante per le Olimpiadi 2036. Le prossime Olimpiadi di cui già si conosce il paese ospitante sono le imminenti francesi di Parigi del 2024, quelle del 2028 a Los Angeles e quelle australiane di Brisbane 2032.
eSport: le parole del team Exeed dopo i Mondiali di Fifa 2023
Questa estate, avevamo raggiunto Obrun2002, del team Exeed e rappresentante di punta delle eNazionale, per fare il punto della situazione sugli eSport dopo i Mondiali di Fifa 2023. Gli chiedemmo quale era per la situazione degli eSport in Italia, se c’erano differenze con l’estero, e questa fu la sua risposta:
In Italia stiamo crescendo sempre di più e competizioni seguitissime dai fan come la eSerie A TIM hanno un’organizzazione impeccabile. Probabilmente rispetto all’estero se ne parla sempre troppo poco ma pian piano ci arriveremo.
Quando gli chiedemmo invece se secondo lui in Italia c’era ancora un po’ di pregiudizio, o semplicemente ignoranza, nei confronti degli eSport, Obrun2002 rispose:
La situazione come dicevo poco fa sta cambiando ma tanto passa ovviamente anche dai media che per il momento snobbano ancora l’importanza degli esports. Molti li vedono solo come semplici videogame non capendo che sono un metodo di unione, dove non si fanno distinzioni per sesso, religione, dove un player portatore di handicap può competere a pari livello con uno normodotato e tutto questo è fantastico. Più che “temere” gli esports, perché molti lo fanno, andrebbe aumentata la cassa di risonanza e sensibilizzare I più giovani, ma anche i genitori stessi, al corretto uso del gaming.