Cosa sono gli xenobiotici? Con questa parola si indicano tutte quelle sostanze chimiche estranee all’organismo e che possono quindi avere effetti negativi. Componenti di questo tipo se disperse nell’ambiente possono risultare nocive.

Vediamo allora più nel dettaglio dove si trovano questi agenti chimici e come l’uomo può entrarne in contatto.

Cosa sono gli xenobiotici: dove si trovano e come si entra in contatto

Con la categoria di xenobiotico si classifica ogni sostanza estranea all’ambiente in cui viviamo e che potenzialmente può rappresentare un rischio per l’uomo. In particolare questi agenti possono inquinare le acque. Il pericolo è poi acuito dal fatto che gli xenobiotici abbiano grande resistenza alla degradazione.

Gli esempi più lampanti possono essere gli organocloruri sintetici come plastiche e pesticidi o gli idrocarburi policiclici aromatici oppure ancora lavorazioni di petrolio greggio e carbone.

Se in linea di massima il termine nello scenario comune indica per lo più prodotti di sintesi chimica, sono allo stesso modo xenobiotici anche molecole naturali o biologiche la cui concentrazione supera di gran lunga quella normale.

Anche sostanze secrete da organismi come meccanismo di difesa, come ad esempio tossine rilasciate dai batteri, funghi o piante, rientrano in questa categoria.

Troviamo poi additivi alimentari, prodotti dalla cottura o dall’utilizzo di alte temperature, molecole di sintesi industriale, farmaci, profumi, deodoranti, candele profumate e anche il Bisfenolo A impiegato in larga scala per il packaging alimentare.

Esposizione

L’esposizione agli agenti xenobiotici avviene per assunzione di acqua e cibo contaminato. Anche respirando l’aria è possibile entrare in contatto con queste sostanze.

Se gli xenobiotici rimangono in piccole quantità, il nostro organismo riesce normalmente a processarli ed espellerli attraverso le funzioni di fegato e reni. In caso contrario, si possono accumulare nel nostro corpo e dare luogo a spiacevoli conseguenze con l’insorgenza di infiammazioni.

L’entità del pericolo legato all’esposizione di queste sostanze è funzione di questi parametri:

  • durata e grado di esposizione;
  • predisposizione genetica all’incapacità di metabolizzare queste sostanze;
  • presenza di malattie pregresse;
  • accumulo adiposo;
  • qualità del microbiota intestinale;
  • anomalo processo di detossificazione.

Effetti sull’organismo

È ormai palese che l’inquinamento ambientale provochi gravi problemi alla salute. Si stima infatti che circa il 23% delle morti annuali sia legata a fattori di rischio ambientale e quindi esposizione ad agenti xenobiotici.

L’esposizione con le sostanze xenobiotiche causa l’impoverimento del microbiota e quindi abbassa le nostre barriere naturali.

Tra i fattori di rischio più pericolosi restano i pesticidi xenobiotici. Queste sostanze prima di essere messe in commercio e quindi essere utilizzate nell’ambiente devono rispondere a precise direttive che regolino la tossicità per l’uomo, il rischio ambientale e la persistenza nei terreni o nelle acque dopo l’uso.

Altrettanto pericoloso è l’esposizione a butadiene e gli idrocarburi, presenti in tantissimi prodotti tra cui solventi, detergenti, sgrassanti, vernici, pitture, coloranti, inchiostri da stampa, prodotti agricoli, colle, gomme e combustibili. La ricerca scientifica ha infatti mostrato una correlazione tra l’uso prolungato di queste sostanze e il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson o altre gravi patologie neurologiche come l’Alzheimer o ictus.

I bifenili policlorurati (PCB), in passato largamente utilizzati per la loro stabilità e non infiammabilità, aumentano il rischio di ripercussioni sull’endometrio. I metalli pesanti infine sono potenzialmente causa di insorgenza di demenza, tumore ai polmoni e diabete.

In generale gli xenobiotici possono incidere sui sistemi immunitario, endocrino, riproduttivo e neurologico.

Gli studi hanno poi dimostrato come vivere in grandi metropoli o anche solo vicino a strade molto trafficate aumenti il rischio di esposizione alle sostanze xenobiotiche.

Difendersi appare quasi impossibile dato che ormai sostanze di tipo xenobiotico sono largamente utilizzate in qualsiasi campo. Per quanto riguarda l’alimentazione è consigliato preferire prodotti freschi e non processati, evitare completamente i cibi “spazzatura” e seguire una dieta varia. Ridurre poi l’uso di profumi o deodoranti, e se possibile passare più tempo possibile all’aria pulita di zone verdeggianti piuttosto che in città.