Superbonus con detrazione fiscale in 10 anni tra le novità della Manovra del 2024. Prende forma la legge di Bilancio che consentirà ai contribuenti e committenti di lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione di fruire di rate più lunghe anche per le spese relative all’anno 2023. Lo strumento della detrazione fiscale allungata era stato previsto già per le spese del 2022 e a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2024.

Con la nuova legge di Bilancio – e in assenza di possibilità di cessione del credito di imposta o di applicazione dello sconto in fattura – cambia ancora il meccanismo della detrazione fiscale, unica opzione percorribile per fruire dei bonus edilizi e del superbonus.

Nel frattempo, sulle spese già effettuate e per chi ha potuto scegliere la cessione dei crediti d’imposta, c’è da risolvere il problema dei bonus rimasti incagliati. C’è qualche speranza anche di una proroga del superbonus 110% a qualche mese del 2024.

Superbonus in 10 anni, ecco la novità della Manovra 2024

In arrivo il superbonus con detrazione fiscale in 10 anni nel 2024 anche per le spese sostenute dai committenti e dai contribuenti nel 2023. Il beneficio fiscale allungato andrebbe a correggere un periodo troppo limitato di detrazione, fissato in quattro anni. Già nel coso del 2023 il governo guidato da Giorgia Meloni aveva dato il via libera alla detrazione allungata a 10 anni limitatamente alle spese effettuate nel 2022.

Nella legge di conversione del decreto legge 11 del 17 febbraio 2023 – che, di fatto, ha bloccato la circolazione dei crediti d’imposta e lo sconto in fattura – è prevista la possibilità di avvalersi di un periodo più lungo di detrazione fiscale. Di conseguenza le rate, anziché essere quattro, potranno salire fino a dieci, dando la possibilità anche a chi è meno capiente, dal punto di vista fiscale, di poter rientrare totalmente nella detrazione stessa ed evitare di perdere quote di bonus.

Riducendosi l’importo della quota annuale del superbonus, si va incontro anche a uno dei requisiti previsto dal bonus 90% di quest’anno, ovvero l’avere un quoziente reddituale della famiglia non eccedente i 15mila euro. Tale requisito ha impedito, nel corso del 2023, a molte famiglie di poter accedere ai bonus edilizi proprio per l’alto reddito (e lo sforamento della capacità fiscale) posseduto.

Superbonus novità Manovra 2024, detrazione potenziata al posto di cessione dei crediti e sconto in fattura

L’attuale detrazione fiscale per le spese sostenute nel 2022 comporta la scelta, per il contribuente, di avvalersi del periodo di quattro o di dieci anni. Se la scelta dovesse ricadere nella detrazione in dieci anni sarebbe irrevocabile, senza possibilità di tornare indietro e di avvalersi di quella in quattro anni. Sono ammesse, nell’attuale disciplina, le spese del 2022 e le quote residue degli anni precedenti. Non le spese del 2023 che dovrebbero essere incluse, quindi, dalla legge di Bilancio 2024.

Per scegliere l’opzione decennale della detrazione nella dichiarazione dei redditi, i contribuenti non devono aver selezionato, nel 730 del 2023 riferito all’anno di imposta 2022, l’opzione di detrazione in quattro anni. La legge di conversione del decreto 11 del 2023 stabilisce, infatti, che si può partire con la detrazione in dieci anni solo con la dichiarazione dei redditi del 2024 riferita al 2023, osservando un anno di “pausa” del beneficio. Il termine della detrazione è fissato al 2033.

Come non perdere i bonus edilizi per chi non ha capienza fiscale?

Quella della detrazione fiscale in dieci anni è un’alternativa alla cessione del credito d’imposta e all’applicazione dello sconto in fattura, dal momento che le difficoltà, sia di carattere normativo che dell’accettazione dei bonus da parte del sistema bancario, ha provocato lo stop alla circolazione della “moneta fiscale”.

Di fronte a queste difficoltà, anche la detrazione in quattro anni consente a pochi contribuenti di poter sfruttare interamente il bonus senza perdere quote. Si calcola, infatti, che rientrano nella capacità fiscale circa 2,2 milioni di lavori dei condomini e mezzo milione di interventi sulle unità unifamiliari.