Scrittore, sceneggiatore, paroliere, traduttore di Italo Calvino si celebra il centenario della nascita oggi 15 ottobre 2023. Un’occasione per riscoprire la figura e l’opera di un grande intellettuale che ha segnato il ‘900 italiano e non solo.

Italo Calvino: il centenario della nascita il 15 ottobre 2023

Si stanno svolgendo in tutta Italia già da mesi manifestazioni, eventi, mostre, per celebrare Italo Calvino in occasione del centenario della nascita e ricordare uno degli scrittori più amati, conosciuti, citati della letteratura italiana del ‘900. Ma Italo Calvino nella sua lunga e pienissima vita ha usato le parole in ogni modo possibile ed immaginabile, da scrittore, da paroliere, da sceneggiatore, da autore radiofonico, da affabulatore, da docente e da conferenziere. Le ha usate per raccontare il mondo in trasformazione della seconda metà del novecento.

Nato a Cuba il 15 ottobre del 1923, Italo Calvino da genitori italiani: il padre, anarchico, era un agronomo ligure, la madre, sarda, socialista, fu la prima donna in Italia ad ottenere una cattedra di botanica. Tornati in Italia nel ’25 i Calvino si trasferiscono a Sanremo. Frequenta le scuole valdesi e poi il liceo Cassini, dove ebbe per compagno di scuola Eugenio Scalfari futuro padre di Repubblica. Durante l’adolescenza si appassiona alla letteratura e al cinema.

La sua vita cambia, come per tutti gli italiani, con la guerra e anzi, in quel tatto finale di conflitto in cui la tragedia si acuì. Studente poco entusiasta della facoltà di Agraria, dopo l’8 settembre Italo Calvino sfuggì alla leva per Salò ed entrò nella Resistenza unendosi alla Brigata Garibaldi. Avvicinatosi al Partito Comunista, dal 1951 scrisse per l’Unità. Nel frattempo si era infatti laureato in lettere a Torino dove, sempre in quegli anni, inizia una collaborazione che continuerà per tutta la vita con la casa editrice Einaudi. Nel 1957, dopo i fatti d’Ungheria lasciò il Pci ma già negli anni precedenti aveva maturato la convinzione che il ruolo dell’intellettuale dovesse essere indipendente dai condizionamenti politici.

Nel 1964 si sposa. Lei è l’adorata Chichita, all’anagrafe Esther Judith Singer, traduttrice argentina di origine ebraica, sposata a L’Avana nel 1964. L’anno dopo arriva a coronare l’unione la figlia Giovanna. Con loro si trasferirà per un periodo a Parigi dove frequenterà, tra gli altri Raymond Queneau, con cui condivide il gusto di ricorrere a suggestioni fantastiche a servizio di temi sociali importanti.

Tornato in Italia, continua la sua attività frenetica di scrittore, traduttore, curatore, e dal 1975 inizia un periodo intensi di viaggi che prende il via con un lungo reportage in Iran realizzato per la Rai. Nel 1979 inizia a scrivere per Repubblica e nel 1980 si stabilisce nella sua casa di Campo Marzio a Roma con la famiglia.

Muore il 6 settembre del 1985 quando viene colpito da ictus nella sua villa a Castiglion della Pescaia, ma le sue opere continuano a vivere, a intrattenere e a far riflettere milioni di lettori in tutto il mondo.

Italo Calvino: i libri da conoscere di un autore prolifico ed eclettico

Come si è accennato, le opere di Italo Calvino sono tantissime, e non solo limitate al mondo della letteratura. Ma nel centenario della nascita dello scrittore non si possono non ricordare alcuni libri popolari e amatissimi in tutto il mondo, in cui si esprime il talento di uno scrittore che ha avuto il coraggio di non  mettersi troppi paletti nella propria espressione e di mescolare stili e ispirazioni in piena libertà: dal neorealismo al fantastico fino ad arrivare a un certo ermetismo, Italo Calvino ha assorbito molte suggestioni e le ha usate per creare uno segno che rimane ancora unico.

Il sentiero dei nidi di ragno è il primo romanzo di Italo Calvino, risale al 1947 e risente della temperie neorealista. La storia infatti è ambientata in Liguria ai tempi della seconda guerra mondiale e della Resistenza, una storia che lo scrittore aveva vissuto sulla propria pelle. La durezza della guerra è raccontata attraverso gli occhi di Pin, un ragazzino di 10 anni che se la deve cavare da solo in quei drammatici frangenti.

Il Barone Rampante del 1957 è una delle opere più famose e amate di Italo Calvino che qui esprime al meglio il suo talento per la dimensione del fantastico usata per ingrandire con un’altra lente la realtà che ci circonda. Questo è un libro che ha spiegato bene il concetto di ribellione a ormai diverse generazioni, grazie a un eroe anticonformista e testardo, ironico e profondamente umano, indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di incontrarlo sulla sua strada di lettore: Cosimo Piovasco di Rondò che un giorno salì su un albero e non scese più, perché sì!Il romanzo fa parte de la trilogia degli atenati, insieme al precedente Il Visconte dimezzato (1952) e al successivo Il Cavaliere inesistente (1959), ed è senza dubbio uno dei grandi capolavori della letteratura italiana contemporanea.

Altro titolo che testimonia la versatilità del talento e la molteplicità di mondi creativi di Calvino è Se una notte d’inverno un viaggiatore, del 1979 che si distingue per la sua struttura narrativa complessa e innovativa. Un libro che ne contiene molti altri dentro e segue un Lettore che cerca di leggere un libro ma viene continuamente interrotto e ogni volta ne deve cominciare un altro, sono in tutto dieci gli incipit che si ritroverà ad esplorare mentre sarà anche impegnato nel dialogo con la Lettrice. Straniante e geniale.

Italo Calvino, centenario della nascita: le frasi celebri dello scrittore

Alla penna di Italo Calvino dobbiamo alcune delle frasi più celebri della letteratura italiana contemporanea.

Tra le più citate c’è sicuramente la bella frase sull’amore tratta da Il Barone Rampante: “Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così.”

Molto citata è anche quella tratta da un altro libro della trilogia degli antenati, il Visconte Dimezzato: “Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.”

Ma Calvino è anche erroneamente citato come autore di una frase usatissima relativa alla leggerezza che è la seguente: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Una frase bellissima, ma che non è di Calvino, come ha fatto notare, esasperata, la figlia all’ennesima attribuzione errata di quella frase da parte di Sabrina Ferilli in diretta televisiva nel corso del Festival di Sanremo. La frase l’ha inventata una blogger di gran talento ma di certo non è lontana dal pensiero dello scrittore sul tema, a cui ha dedicato pagine delle sue Lezioni Americane in cui avverte però anche: “La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso!” Un invito all’accuratezza sempre utile, anche nelle citazioni!