Il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito come in Italia non vi sia un rischio particolare riguardo a violenze o attentati, ma nulla va preso alla leggera o sottovalutato. Le sue parole arrivano una manciata di ore dopo l’attentato in Francia: “Non si è mai sottovalutato il rischio di possibili attentati o che un esaltato possa trasformarsi in terrorista.”

Tajani sugli echi delle tensioni in Medioriente: “In un paese democratico si è liberi di manifestare”

Le dichiarazioni di Tajani proseguono anche in merito alla possibilità di vietare o meno manifestazioni a supporto della Palestina. La decisione della Francia è andata verso questa direzione, diverso nel Regno Unito invece, dove sono state autorizzate purché il supporto alla Palestina non diventi sostegno ad Hamas.

“La Francia ha fatto delle scelte, ogni paese le fa. Credo che vietare le manifestazioni in un paese democratico, se non c’è un allarme, non sono violente, non rappresentano un problema per la sicurezza e sono pacifiche, non sia una cosa giusta.

Se diventano violente e ci sono minacce alla sicurezza è un’altra questione. Se qualcuno vuole fare manifestazioni a favore della Palestina, come quelle organizzate in favore di Israele, deve avere la libertà di organizzarle, ma è importante che non ci siano violenze e insulti”.

Gli evacuati italiani da Israele

Il ministro degli esteri italiano ha ribadito come “le richieste per i cittadini italiani che volevano rientrare si sono esaurite”, con gli ultimi arrivati che hanno rilasciato dichiarazioni riguardo una situazione di paura e caos totale in tutta l’area, con la percezione diffusa di aver avuto una guerra a poche decine di chilometri.

Tajani, inoltre, evidenzia il lavoro in comune con il consolato presente a Gerusalemme e l’ambasciata al Cairo riguardo il valico di Rafah, al confine tra Egitto e la Striscia di Gaza. La discussione riguarda una sua riapertura per il passaggio degli aiuti umanitari, indispensabili per la popolazione dell’area.