Donna, madre di un ragazzino di 17 anni e infermiera uccisa con 15 coltellate a Cerreto d’Esi, piccola località in provincia di Ancona lo scorso 13 ottobre: ecco chi era Concetta Marruocco. Da sette mesi lei stava cercando di ricostruirsi una nuova vita, insieme al figlio. Alle sue spalle aveva una relazione tossica di 20 anni fatta di violenze fisiche, verbali, abusi e minacce di vario tipo. A confessare subito il suo omicidio è stato l’ex marito, operaio di 55 anni, che ora si trova in carcere.

Chi era Concetta Marruocco, l’infermiera uccisa a Cerreto d’Esi (Ancona)

Chi era Concetta Marruocco? In molti si pongono questa domanda dopo che la notizia della sua uccisione ha iniziato a fare il giro del web e dei social. La donna, infermiera di 53 anni, è stata freddata con 15 coltellate nel pieno della notte dello scorso 13 ottobre. Concetta è stata assalita mentre dormiva nella sua casa. Nella stanza a fianco si trovava il figlio.

A confessare l’omicidio è stato il marito, dal quale la donna si era allontanata dopo averlo denunciato per violenze e maltrattamenti di vario tipo. Abusi che avrebbero colpito non solo lei, ma anche i figli. L’uomo, operaio metalmeccanico di 55 anni, ha riferito ai carabinieri intervenuto sul posto di essere stato lui ad aver freddato la vittima. Il suo nome è Franco Panariello.

Stando a quanto si apprende per il momento, l’operaio si sarebbe introdotto furtivamente nella casa dell’ex moglie. Poi l’avrebbe svegliata nel pieno della notte e l’avrebbe colpita per circa 15 volte con un coltello. Nella stanza di fianco a quella della donna dormiva suo figlio, il quale è stato tirato giù dal letto proprio dall’uomo. Panariello avrebbe detto al ragazzo di “aver fatto un casino” e lo avrebbe poi incitato a chiamare il 112.

E così il giovane ha fatto. Sul luogo del delitto, nell’abitazione della donna a Cerreto d’Esi, piccolo comune in provincia di Ancona, sono subito intervenuti i carabinieri, davanti ai quali l’uomo ha confessato il delitto. Ha riferito agli agenti che inizialmente voleva “avere solo un chiarimento con Concetta”.

Concetta Marruocco e le denunce all’ex marito

Concetta Marruocco, infermiera di 53 anni all’ospedale di Matelica, da circa sette mesi stava cercando di ricostruirsi una nuova vita insieme al figlio e alla sua famiglia. La donna usciva da una relazione di circa 20 anni con il marito Franco Panariello. A marzo scorso Concetta, detta Titti, si era rivolta al centro antiviolenza di Fabriano.

Aveva denunciato il 55enne per violenze fisiche, verbali e sessuali. Aveva raccontato anche di un tentativo di strangolamento da parte dell’uomo. A settembre scorso era stata in Aula con il figlio, un minore di 17 anni, che si era costituto parte civile nel processo contro il padre.

Come spiega oggi il giornale La Repubblica, la Procura di Ancona aveva disposto per l’ex marito l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Però l’associazione Artemisia, che gestisce lo sportello antiviolenza di Fabriano e che seguiva il caso di Concetta Marruocco, non ha dubbi: quello di Titti è un vero e proprio “femminicidio annunciato”.

Il motivo di questa affermazione è presto detto. L’ex, Franco Panariello, secondo quanto riferito, avrebbe violato più volte le misure restrittive. Non avrebbe sempre rispettato il divieto di avvicinamento alla vittima. Che cosa allora non ha funzionato questa volta?

I carabinieri avrebbero riferito di non aver ricevuto alcun segnale di allarme dal braccialetto elettronico di Panariello. Che cosa vuol dire? È stato forse manomesso? Cosa è successo? Al momento sono ancora molte le domande a cui non c’è una risposta. Gli investigatori stanno indagando.

L’uomo comunque è entrato, nel pieno della notte, in casa della donna. Aveva una copia delle chiavi. Concetta Marruoco è stata uccisa con diverse coltellate nella notte del 13 ottobre 2023.

Sempre l’associazione Artemisia ha riferito che l’infermiera 53enne di Cerreto d’Esi, negli ultimi tempi, “era una donna nuova”. Ha affermato inoltre che proprio tre giorni prima di essere uccisa

aveva comunicato che avrebbe voluto offrire il suo contributo all’associazione per aiutare le donne che come lei vivono la sopraffazione e la violenza maschile.