Un massacro. Sangue ovunque, una donna settantenne trovata sul pavimento in un lago di sangue. Tutta questa efferata violenza che ha segnato la fine tragica dell’anziana uccisa a martellate a Roma il 13 ottobre potrebbe non trovare giustificazione nella volontà di perpetrare una rapina ai suoi danni, la prima ipotesi vagliata dagli investigatori che cercano di fare luce sull’omicidio. E infatti, secondo quanto riporta Repubblica, esisterebbero anche altre piste.

Anziana uccisa a martellate, i punti ancora oscuri dell’omicidio

Destinato inizialmente al Carcere di Regina Coeli, Spartaco Salvatori, il 38enne arrestato con l’accusa di omicidio volontario per la feroce fine di Silvana Aru, l’anziana uccisa a martellate a Roma, è stato trasferito a Rebibbia perché nel carcere trasteverino è recluso uno dei figli della donna uccisa vicino a Tor Bella Monaca. Cosa che avrebbe potuto creare non pochi problemi. Anche visto che Salvatori, sorpreso davanti al corpo massacrato della donna da uno dei figli rientrato in quel momento a casa con due amici, avrebbe già rischiato di subire una veloce sentenza per l’omicidio della madre.

I carabinieri arrivati sul posto poco dopo avrebbero infatti trovato, una situazione in cui, comprensibilmente, la tensione era alle stelle.

Salvatori è stato immediatamente arrestato e assicurato alla giustizia, spedito in carcere. Solo una volta arrivato alla Casa Circondariale di Regina Coeli, ci si è accorti della coincidenza della contemporanea detenzione di uno dei figli della Aru e dei rischi che ne potevano generare. Perciò si è deciso il trasferimento immediato al carcere sulla Tiburtina.

Intanto i carabinieri della compagnia di Frascati continuano a indagare su quanto successo nella casa della 71enne in via Rocca Fiorita venerdì 13 ottobre e, ancora di più, su cosa abbia scatenato la ferocia del suo assassino, capace di massacrarla a colpi di martello scagliati sul corpo e sul volto dell’anziana.

Spartaco Salvatori è accusato di omicidio volontario ed è stato colto in flagranza di reato. Nel suo zaino c’erano il martello ancora bagnato con il sangue di Silvana, un coltello, delle fascette e il telefono della vittima. L’assassino frequentava quella casa, conosceva i figli della donna che, probabilmente per questo gli ha aperto senza opporre resistenza e non sospettando le intenzioni del suo assassino.

A quel punto si è scatenata la furia. Una furia, forse sproporzionata rispetto all’obiettivo di compiere una rapina che, con l’anziana sola in casa, si sarebbe potuta compiere senza tutta quella ferocia. Quindi, cosa è successo esattamente che ha spinto l’aggressore a compiere un massacro? Quali erano i rapporti dell’assassino con la donna e con la sua cerchia famigliare? Tutte domande a cui stanno cercando di rispondere le indagini.

Non solo rapina: le altre piste sulla morte dell’anziana uccisa a martellate a Roma

Il movente emerso già nelle prime ore dalla scoperta del corpo di Silvana Aru nella sua casa di Torre Angela, è stato quello della rapina. Spartaco Salvatori, 38 anni, accusato di omicidio volontario, quando è stato ascoltato dal magistrato non ha detto niente ed era ancora visibilmente in stato di choc.

Quel che è certo è che Salvatori frequentava quella casa, non ha un’occupazione fissa e si arrangia arrivando a fine mese con lavoretti. Se il movente più accreditato dalle prime ore è quello della rapina, secondo quanto riporta il quotidiano, non si sarebbero ancora escluse piste alternative.

 Una è quella relativa alla droga e allo spaccio. I vicini hanno raccontato che in quell’appartamento c’era un viavai di persone a tutte le ore del giorno e della notte e, come detto in apertura, uno dei figli della vittima al momento si trova ristretto. Sempre sulla base di alcune testimonianza al vaglio degli inquirenti si starebbe anche considerando una pista legata all’ipotesi di usura, ma per il momento non ci sono conferme ufficiali.

Nei prossimi giorni sono attesi anche i risultati dell’autopsia sul corpo della donna, attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria presso il Policlinico Tor Vergata.