Si indaga sul movente dell’omicidio che ieri sera, 14 ottobre, ha sconvolto la cittadina di Grottaminarda, ad Avellino, dove un 44enne ha sparato sulla folla uccidendo un uomo di origine ucraina. Sembra che i due si conoscessero e avessero avuto dei dissapori, in passato. La vicenda che li ha coinvolti ricorda molto quella di Furci Siculo (Messina), dove lo scorso 2 ottobre Giuseppe Catania era stato freddato a colpi di fucile da un uomo che tutti consideravano suo amico davanti agli occhi inermi dei passanti.
Omicidio a Grottaminarda: 46enne ucraino freddato a colpi di pistola da un 44enne del posto
Erano da poco passate le 20.30 di ieri, 14 ottobre, quando Angelo Girolamo, 44enne del posto, avrebbe impugnato una pistola e sparato contro la vittima, che insieme alla compagna stava passeggiando nel piccolo centro di Grottaminarda, ad Avellino, uccidendola. Ad assistere all’omicidio, le cui cause restano, per ora, ignote, decine di passanti, che avrebbero immediatamente dato l’allarme.
All’arrivo dei soccorsi, le condizioni dell’uomo, un 46enne di origine ucraina da anni residente in Italia, erano parse da subito disperate: all’ospedale Frangipane di Ariano, nonostante il trasporto d’urgenza, era arrivato senza vita. Lavorava come impiegato in un Centro anziani e, secondo alcuni testimoni, conosceva da tempo il suo assassino: sembra, anzi, che avessero avuto dei dissapori, degli screzi rimasti irrisolti. E che nei giorni precedenti avessero avuto una lite particolarmente animata.
Dopo aver sparato, provocando un fuggi fuggi generale, Girolamo avrebbe gettato l’arma a terra e avrebbe atteso, inerme, l’arrivo dei carabinieri, venendo tratto in arresto. Tra i primi ad arrivare sulla scena del crimine, il sindaco Marcantonio Spera, che – dopo aver provato a soccorrere la vittima (è un medico) – ai microfoni di alcuni giornalisti locali si era detto scioccato e addolorato per l’accaduto.
Una situazione del genere non si era mai verificata – ha dichiarato al quotidiano online Ottopagine -. È una vera tragedia […]. Personalmente conoscevo la vittima solo di vista, abitava nel centro insieme alla compagna. Nessuno di noi è in grado di capire cosa sia potuto accadere […], il giovane che ha reagito in questo modo, proveniente da Grottaminarda, è una persona che conosco molto bene, ha una famiglia meravigliosa.
Perché sia arrivato a compiere un gesto così estremo – ripreso in dei video fatti circolare sul web – dovrà essere chiarito in sede di interrogatorio dagli investigatori che lavorano al caso. Al momento tutto sembra avvolto nel dubbio.
Il precedente di Furci Siculo
Lo scorso 2 ottobre un delitto simile aveva scosso la piccola cittadina di Furci Siculo, in provincia di Messina, dove un 40enne del posto, Gaetano Nucifora, aveva ucciso a colpi di fucile un ex poliziotto in pensione, Giuseppe Catania, mentre passeggiava sul lungomare ionico del paese. L’omicidio, avvenuto davanti agli occhi di decine di passanti, era rimasto per giorni senza un movente.
Poi, davanti ai carabinieri che lo avevano tratto in arresto, Nucifora aveva confessato di aver ucciso il “rivale” – che per molto tempo era stato suo amico – dopo aver scoperto che aveva avuto una relazione con la moglie. Era stata lei stessa a confessarglielo, il giorno precedente al delitto: poi, mentre giocava a carte con alcuni compaesani, quella sera il 40enne aveva visto Catania passeggiare indisturbato per le vie del centro e, adirato, era tornato a casa, aveva impugnato un fucile da caccia e, tornato sul lungomare, l’aveva colpito.
Non prima di avergli rivolto delle parole che a molti testimoni erano parse significative: “Hai tradito la mia fiducia, eravamo due fratelli”. Quando l’uomo era crollato a terra, tra le grida di coloro che avevano assistito alla scena, lui si era dato alla fuga: era tornato a casa, si era cambiato i vestiti, aveva avvisato la moglie dell’accaduto e da solo si era presentato alla caserma di Roccalumura, per consegnarsi, confessando tutto. In questo articolo la ricostruzione del delitto: Omicidio di Furci Siculo, le ultime notizie: Giuseppe Catania ucciso per motivi passionali. L’ammissione del killer dal carcere.